Lug
29
2013
La Cassazione si pronuncerà domani sul processo mediaset. Qualunque sia il verdetto e quale che sia il comportamento del Presidente Berlusconi nei riguardi della sentenza, se la condanna venisse confermata il Governo non reggerebbe. Non si può pensare, in tempo di pace, che il Capo di uno dei due maggiori partiti di governo venga trattato quasi come un volgare assassino. La reazione degli elettori sarebbe comunque devastante. Per il bene del paese e anche per i risvolti umani verso un uomo, che può avere dei difetti ma che ha avuto e continua ad avere un grande ruolo in Italia nella società politica e in quella civile, Iddio illumini i giudici della Cassazione e si eviti l’oltraggio all’immagine dell’Italia nel mondo.
Apr
04
2013
Non vi è alcun dubbio che gli uomini scelti da Napolitano a far parte dei due gruppi di lavoro appartengano alle tre aree politiche rappresentate da Berlusconi Bersani Monti e che essi non dovrebbero avere difficoltà a trovare una sintesi condivisa di un programma minimo di 4-5 punti comuni alle tre coalizioni.
La scelta del Quirinale quindi tende a escludere la componente grillina. Cio’potrebbe favorire un accordo tra queste tre forze politiche,che insieme fanno il 70% degli elettori italiani , non solo per formare il nuovo Governo ma anche eleggere insieme il nuovo capo dello Stato. Le basi di un simile accordo possono essere gettate oggi nel previsto incontro Berlusconi -Bersani, a cui può influire ancora una volta positivamente il Presidente della Repubblica anche con una sua disponibilità a guidare l’Esecutivo, da cui per il bene della Patria nemmeno Grillo potrebbe sfilarsi. Abbiamo la fondata speranza che, viste le gravissime difficoltà in cui si trova il Paese, il buon senso prevalga.
Mar
16
2013
I tre partiti, che sostanzialmente hanno governato insieme nell’ultimo anno e che hanno ottenuto il 70 per cento dei voti nelle recenti elezioni politiche, si stanno scavando la fossa con le loro mani; litigano tra loro come da tradizione senza accorgersi che così facendo si troveranno nel prossimo futuro agli ordini di un fanatico assolutista e dittatore di nome e cognome Gianroberto Casaleggio. Costui ha già scritto cosa vuole fare in Italia e nel Mondo; tra i suoi obbiettivi vi e’ quello della riduzione della razza umana da sette a un solo miliardo di persone, come si può leggere nel suo blog. Usa Grillo per sperimentare le sue farneticanti teorie per poi estenderle dall’Italia agli altri paesi attraverso la rete, che in futuro sarà l’unico vero strumento di comunicazione sul pianeta. Vuole rifare subito le elezioni politiche con la stessa legge elettorale per ottenere il primo posto e così governare a suo modo: no giornalisti italiani, no Rai , no euro, no Europa, no TAV, no termovalorizzatori, no rigassificatori etcetera.
L’Italia sprofonderebbe così in un vero e proprio abisso.
Ogni persona di buonsenso a questo punto non può non essere d’accordo sulla necessità assoluta di arrivare subito a un governo senza i grillini, guidato da una grande persona esterna alla diatriba politica, per fare alcune riforme indispensabili e tornare così a nuove elezioni in concomitanza con le elezioni europee.
Se Bersani, Monti e Berlusconi scegliessero questa via si dimostrerebbero statisti di prim’ordine.
Ott
14
2011
ANSA) – ROMA, 13 OTT – ‘Non c’era bisogno che oggi Berlusconi mi convincesse. Sono convinto io per primo delle cose che ha detto e ho altri argomenti per convincere lui’. Il sottosegretario alle Infrastrutture Aurelio
Misiti dichiara la sua fiducia convinta al governo, per un ‘programma fatto di politiche di sviluppo che possa far concludere la legislatura nel migliore dei modi’.
Di fronte alle accuse dell’opposizione,
Misiti difende il presidente del Consiglio: ‘Berlusconi ha retto questa legislatura, che e’ stata la piu’ difficile a causa della crisi internazionale. Adesso – aggiunge – di fronte agli attacchi cui e’ sottoposto, si puo’ anche essere stancato. Per questo propongo di mettere sulle spalle di Letta piu’ responsabilita’ in questa ultima fase della legislatura: Berlusconi resti premier e faccia Letta vicepresidente del Consiglio dei ministri’.
Ad ogni modo, conclude il sottosegretario, ‘domani si vedra’ se il governo ha la fiducia, che e’ auspicata non solo dalla maggioranza ma anche da molta parte dell’opposizione. Ma se va via Berlusconi, si va a votare. Evocare altre soluzioni sperimentate nella prima Repubblica, non ha senso’.(ANSA).
Gen
12
2011
Roma, 12 gen. – (Adnkronos) – ‘Io non sono in vendita, non sono un numero, sono uno che vuole costruire qualcosa di concreto per il Sud’. Aurelio Misiti smentisce le voci che parlano di un suo possibile ‘tradimento’ a sostegno del governo Berlusconi. Il deputato dell’Mpa ammette un corteggiamento da parte di Silvio Berlusconi in questi giorni (‘E’ vero c’e’ pressing su tutti noi, perche’ l’Mpa faceva parte della maggioranza e ora cercano di portarla di nuovo dentro’) ma ribadisce la sua scelta di aderire al terzo polo anche se con dei distinguo. ‘Ho detto che non volendo il voto anticipato -spiega all’ADNKRONOS Misiti- non possiamo mettere in crisi il governo. Difronte al queste parole tanti hanno fatto varie congetture’.
‘Lo ribadisco -precisa- la verita’ e’ che oggi l’Italia non ha bisogno di una crisi di governo. Se, invece, ci dovesse essere, sara’ piu’ difficile realizzare gli impegni per il Sud promessi dal governo nel suo programma al punto 5 e mai realizzati. Finalmente -dice Misiti- Lombardo e Berlusconi si sono parlati, la mia impressione e’ che il colloquio abbia avuto una base positiva. L’opposizione del terzo polo deve essere costruttiva e mettersi d’accordo con la maggiornza non di volta in volta, ma sin dall’inizio su una serie di obiettivi condivisi, come dice Fini nell’intervista di oggi che parla di un patto di pacificazione. Credo che questa sia la linea giusta’.
‘Io -ricorda- ho votato il federalismo e la legge Gelmini sull’universita’. Tutte le proposte del governo che possono avere un nostro giudizio positivo da parte nosta vanno sostenuto e votate. Io non mi sono venduto a nessuno, qui si tratta di avere senso di responsabilita’ verso il popolo italiano, interpretato bene dalle idee chiare che stanno portando avanti gli amici moderati Casini Fini e Lombardo’.
Dic
06
2010
(ASCA) – Roma, 6 dic – ”Gli attacchi spudorati dei giornali vicini a Berlusconi contro i sottoscrittori della mozione di sfiducia presentata da FLI, UDC, MPA, API e LibDem, costituiscono un vero e proprio boomerang per il presidente del Consiglio. Di fronte a qualche centinaio di messaggi denigratori, gli attacchi di Libero e il Giornale hanno piuttosto contribuito a unificare i firmatari e magari ad aggiungere qualche indeciso che, senza questo clima di caccia alle streghe, avrebbe potuto sostenere l’attuale esecutivo”.
Lo dichiara il deputato Aurelio Misiti, portavoce nazionale del Movimento per le Autonomie.
”I mercati internazionali richiedono la presenza di un governo autorevole e stabile – aggiunge l’esponente di Mpa – e non certo il vuoto di potere che si creerebbe con le elezioni anticipate. Le aperture che sembrano arrivare dai capigruppo del PdL sulla legge elettorale vanno accompagnate da decisioni effettive del presidente del consiglio prima del 14 dicembre. Egli puo’ dare ancora delle risposte positive ai quesiti posti dai suoi antichi alleati e prendere atto che l’attuale esecutivo ha esaurito la sua spinta propulsiva e non e’ piu’ in grado di affrontare la situazione serissima dell’economia nazionale. Un nuovo governo con una base piu’ ampia e’ indispensabile al paese e in particolare al mezzogiorno d’Italia, che finora non ha potuto incidere per la preponderanza del leghismo sulle scelte di Tremonti e Berlusconi”.
”L’esecutivo – conclude il portavoce Mpa – dovrebbe realizzare integralmente i cinque punti su cui ha avuto la fiducia lo scorso settembre ed estendere la propria attivita’ per dare seguito concreto, ad esempio, ai punti segnalati nel confronto tra Confindustria e parti sociali. Solo cosi’ l’Italia potra’ superare la grave crisi che ancora persiste e sino ad oggi e’ stata solo contenuta dal governo ma non aggredita con misure capaci di avviare la ripresa dell’economia”.
Nov
12
2010
ANSA) – ROMA, 12 NOV – Il Movimento per le Autonomie, nei tempi concordati con Futuro e Liberta’, uscira’ dal governo Berlusconi. Cosi’ il portavoce nazionale Aurelio Misiti.
MPA – spiega – ritiene indispensabile la formazione di un nuovo governo che risponda alle aspettative della maggioranza degli italiani realizzando un programma di fine legislatura che, partendo da un piano di sviluppo per il sud, sia capace di superare la fase pur necessaria di difesa dei conti pubblici e di avviare una politica a sostegno delle famiglie e delle imprese.
In questo quadro – prosegue Misiti – il Mezzogiorno si dovra’ assumere la responsabilita’ di cancellare ogni residuo di cultura dell’assistenzialismo e partecipare attivamente alla trasformazione federalista dello stato, migliorando le attuali normative di stampo esclusivamente leghista.
Cio’ – conclude – comporta la ripresa di fiducia dei cittadini verso le istituzioni che si fonda anche sulla riforma dell’attuale legge elettorale.
Set
08
2010
ROMA (ITALPRESS) – “Le dichiarazioni del ministro Bossi, secondo il quale la Lega potrebbe votare contro la fiducia – evidentemente per ottenere ad ogni costo il federalismo, anche con un altro governo, entro questa legislatura – hanno spinto Berlusconi ad una affannosa ricerca di consensi tra le formazioni centriste, in primo luogo l’Mpa”. Lo afferma Aurelio Misiti, portavoce nazionale del Movimento per le Autonomie.
“Come sempre Mpa – aggiunge – ha dato risposte molto chiare, confermando che qualora il Governo modificasse la politica verso il Mezzogiorno, finora del tutto insufficiente, e inserisse nella dichiarazione programmatica un articolato piano per il Sud, il voto sara’ favorevole. In concreto – sottolinea il portavoce dell’Mpa – vanno rese attuabili le questioni legate alla fiscalita’ speciale, il varo di un piano per le infrastrutture e nuove e piu’ incisive misure contro la criminalita’ organizzata.
Per la Sicilia Mpa – conclude Misiti – rivendica la firma del decreto sui fondi Fas, la revoca dello scioglimento del Consorzio autostrade siciliane e la soluzione della vertenza Tirrenia”.