Gen
08
2014
Maria Chiara Carrozza
LA RESTITUZIONE DEGLI SCATTI GIA’ INCASSATI E SPESI DAGLI INSEGNANTI NEL 2013 DIMOSTRA COME ALCUNI MINISTRI DELL’ATTUALE GOVERNO NON SONO ALL’ALTEZZA DEL DELICATO COMPITO LORO ASSEGNATO. E’IL CASO DELLA PROF.SSA CARROZZA, CHE NON HA CAPITO COSA CI FOSSE NEL PIATTO PREPARATO DAI BUROCRATI DI VIA VENTI SETTEMBRE, QUANDO COSTORO HANNO FATTO APPROVARE UN DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DELLO SCORSO OTTOBRE SUL BLOCCO DEGLI SCATTI STIPENDIALI A PARTIRE DAL 2013 E NON DAL 2014. IL TESTO E’ PASSATO AL VAGLIO DEL QUIRINALE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI E NESSUNO HA OBBIETTATO. OGGI GRIDA ALLO SCANDALO ANCHE CHI NON E’ STATA IN GRADO DI CAPIRE IL TRUCCO DEI BUROCRATI DELL’ECONOMIA COME LA MINISTRA CARROZZA. FORSE ANCORA E’ SPAESATA.
UNA COSA INFATTI E’ LA GESTIONE DI UNA CASA DELLO STUDENTE SEPPUR PRESTIGIOSA E UN’ALTRA E’ LA GESTIONE DEL MINISTERO DELLA PI.
DOBBIAMO AL SENSO DI RESPONSABILITA’ DEGLI INSEGNANTI SE LA RIVOLTA E’ CONTENUTA IN LIMITI CIVILI.
CERTO E’CHE UN GOVERNO COSI SUPERFICIALE NON LO AVEVAMO ANCORA SPERIMENTATO.
CHE DIO CE LA MANDI BUONA SE DOVESSE RIMANERE IN CARICA FINO AL 2015.
Gen
05
2014
Fassina – Renzi
IL BASTIAN CONTRARIO DI OGNI PROPOSTA ECONOMICO-POLITICA DEI GOVERNI E DEI PARTITI NON FA PIU’ PARTE DELL’ESECUTIVO. LE SUE POSIZIONI ESTREMISTICHE DA RESPONSABILE ECONOMICO DEL PD, TRASFORMATESI IN TESI SUPER REALISTICHE UNA VOLTA ENTRATO AL GOVERNO, HANNO DESTATO MOLTE PERPLESSITA’ NELLA OPINIONE PUBBLICA. DI CIO’ SI E’ RESO CONSAPEVOLE RENZI, CHE CON FRECCIATA IRONICA DI FATTO LO HA LICENZIATO. IL PRIMO A TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO SARA’ STATO IL MINISTRO TECNICO SACCOMANNI, CHE DI ECONOMIA PRATICA SE NE INTENDE DAVVERO RISPETTO A UN TEORICO CHE PRETENDE DI DETTAR LEGGE, SENZA AVER MAI VERIFICATO NEL LAVORO CONCRETO LE SUE TESI.
PER I PIU’ E’ MEGLIO COSI’ ANCHE SE ESSI RITENGONO CHE L’EPISODIO SIA SOLO L’INIZIO DI UNA VERA CRISI POLITICA CHE SPAZZERA’ LETTA, VITTIMA DEGLI SCONTRI TRA IL VECCHIO E IL NUOVO PD.
C’E’ CHI DICE CHE RENZI, SE VUOLE SOPRAVVIVERE, DEVE SCONFIGGERE IL VECCHIO SE NO IL VECCHIO DIVORA CON CERTEZZA IL NUOVO. LA PARTITA E’ APERTA, ALFANO IN AFFANNO CERCA DI RESISTERE, BERLUSCONI ASSISTE, COSCIENTE DI POTER ARBITRARE ANCHE QUESTA PARTITA. EGLI SA, MENTRE ALTRI FINGONO DI NON SAPERE, CHE, UNA VOLTA APPROVATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LE CAMERE VANNO SUBITO RINNOVATE. SARANNO ESSE A POTER RIFORMARE LA COSTITUZIONE IN PRESENZA DI UN ESECUTIVO FORTE E DI UNA VERA OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA. LA ELECTION DAY DI FORZA ITALIA E’ L’UNICA SCELTA CHE SALVERA’ IL SOLDATO RENZI.
Gen
03
2014
ELKAN E MARCHIONNE
IL SUCCESSO DI MARCHIONNE E DELLA FIAT NELL’ACQUISTO DELLA CHRYSLER
RAPPRESENTA UNA GRANDE VITTORIA DELL’INDUSTRIA ITALIANA NEL MONDO.
I DISFATTISTI, CHE HANNO FATTO DI TUTTO PER OSTACOLARE L’AZIENDA E IL SUO AMMINISTRATORE DELEGATO, SONO STATI ZITTITI DA QUESTO FATTO STORICO DI NOTEVOLE SIGNIFICATO. LA PICCOLA ITALIA, PER DI PIÙ IN CRISI, HA ACCOLTO L’APPELLO DEL CAPO DELLA PRIMA POTENZA ECONOMICA DEL MONDO DI SALVARE LA TERZA PRODUTTRICE DI AUTO AMERICANE, ATTRAVERSO IMMISSIONE DI NUOVE TECNOLOGIE ITALIANE.
IL MERITO DI MARCHIONNE E’ PRINCIPALMENTE QUELLO DI AVER DATO UNA PROSPETTIVA ALL’AMERICA DI FONDARE UNA NUOVA SOCIETÀ AUTOMOBILISTICA CON LA FUSIONE DELLE DUE, PER COMPETERE NEL MERCATO GLOBALE. L’ITALIA IN QUESTA SFIDA, LUNGI DAL DIVENIRE PERIFERIA CON CENTRO IN USA, SE SCEGLIERÀ DI PUNTARE SULLA QUALITÀ DEI MARCHI STORICI COME ALFA, MASERATI E LANCIA E OVVIAMENTE FERRARI, POTRÀ GIOCARE UN RUOLO IMPORTANTISSIMO NEL COLOSSO IN FORMAZIONE, CONTRIBUENDO A PORTARE FIAT-CHRYSLER AL LIVELLO DI GM, TOJOTA, VOLKSWAGHEN, IUNDAI, RENAULT- NISSAN.
A QUESTO PUNTO VA CHIUSO IL DIBATTITO IDEOLOGICO E VA PORTATA AVANTI CON FORZA ANCHE DA NOI UNA VALUTAZIONE TUTTA BASATA SULLA REALTÀ DEI FATTI. E I FATTI OGGI DANNO RAGIONE AL DUO MARCHIONNE ED ELKAN.
Gen
01
2014
GIORGIO NAPOLITANO
COME OGNI FINE ANNO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PARLA AGLI ITALIANI IN TV A RETI UNIFICATE E COME SEMPRE LE SUE PAROLE CONTENGONO RICHIAMI AL BUON SENSO E INVITI ALLA CLASSE POLITICA DI FARE AL PIÙ PRESTO LE RIFORME NECESSARIE AL PAESE.
ANCORA UNA VOLTA PERÒ IL SUO DISCORSO VERRÀ USATO DAI GOVERNANTI SOLO PER GIUSTIFICARE LA LORO PERMANENZA NELLA STANZA DEI BOTTONI. IN ALTRE PAROLE FINCHÉ RIMANE AL SUO POSTO IL PRESIDENTE IL GOVERNO PUÒ RIMANERE E GALLEGGIARE COSÌ COME STA FACENDO DAL GIORNO DELLA SUA NASCITA.
SI TRATTA DI VEDERE SE UNA TALE SITUAZIONE STATICA DELLA POLITICA ITALICA RISULTI COMPATIBILE CON LA REALTÀ DEL PAESE, CHE HA URGENZA DI CAMBIARE SIA I RAPPORTI INTERNI TRA LE CLASSI SIA QUELLI VERSO L’EUROPA E IL RESTO DEL MONDO. LA RISPOSTA E’ NO, SPECIALMENTE SE SI PENSI AGLI EFFETTI SMISURATI DELLA CRISI VERSO I GIOVANI.
VANNO PERCIÒ RIMOSSE LE CAUSE DI QUESTO STATO DI COSE MA PRIMA VANNO INDIVIDUATE.
POCHI UOMINI POLITICI SONO CONSAPEVOLI DELLA REALE SITUAZIONE ITALIANA E POCHISSIMI SONO IN GRADO DI INDIVIDUARNE LE CAUSE.
TRA QUESTI ULTIMI SI SEGNALANO SOLO DUE: BERLUSCONI E GRILLO. IL PRIMO VEDE L’ITALIA INGOVERNABILE SE NON SI MODIFICA PROFONDAMENTE LA LEGGE FONDAMENTALE, AVVICINANDO IL GOVERNO DELLE NOSTRE ISTITUZIONI A QUELLO DEI PAESI NORDICI. IL SECONDO, SEGUENDO DI FATTO TEORIE LEGHISTE, RITIENE CHE CI SALVEREMO DAL VICINO BARATRO SOLO SE MODIFICHIAMO IL RAPPORTO CON L’EUROPA.
IL CONTRO-DISCORSO DI GRILLO INFATTI TRATTA SOPRATUTTO DI EUROPA E BERLUSCONI SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DI RENDERE EUROPEA LA GIUSTIZIA MA DI BATTERE I PUGNI SUL TAVOLO SUL TEMA CRESCITA.
NELLE OPPOSIZIONI C’E’ CHI VORREBBE IL REFERENDUM SULL’EURO O SULLA STESSA PERMANENZA NEL SISTEMA RIGIDO EUROPEO, CONSIDERATO INCOMPATIBILE CON LA “FILOSOFIA” DELLA SOCIETÀ ITALIANA.
TUTTI HANNO UNA QUALCHE RAGIONE MA NESSUNO CE L’HA TUTTA.
RENZI, BERLUSCONI, GRILLO, SALVINI, VENDOLA, CASINI E MONTI LAVORINO PER UN GOVERNO DI SCOPO PER FARE LA LEGGE ELETTORALE, POI SI VADA ALLE ELEZIONI SENZA ASCOLTARE I “GOVERNATIVI” DI OGNI COLORE, CHE RESISTONO INCOLLATI ALLE SEDIE, TRASCURANDO I PROBLEMI DEL PAESE.
I NUOVI ELETTI DAL POPOLO SARANNO FINALMENTE LEGITTIMATI A CAMBIARE “LA CARTA” E A FARSI SENTIRE A BRUXELLES.
Dic
30
2013
NON POSSIAMO NON BIASIMARE L’ATTEGGIAMENTO DEI GOVERNI AD OGNI LIVELLO NEI RIGUARDI DEL TERREMOTO. OCCORRE CAPIRE CHE PER UN PAESE SISMICO COME L’ITALIA NON SI PUO’ PIU’PROCEDERE COME IN PASSATO QUANDO CI SI LIMITAVA ALLE RICOSTRUZIONI DI QUANTO DISTRUTTO DA UN FENOMENO INCONTROLLABILE. UN PAESE MODERNO, COSCIENTE DEL FATTO CHE IL TERREMOTO CI SARA’COME IN PASSATO, DEVE ATTUARE UNA POLITICA DI PREVENZIONE. VA PREDISPOSTO CON PRIORITA’ASSOLUTA UN PIANO DI ADEGUAMENTO E DOVE NECESSARIO DI ISOLAMENTO ANTISISMICO PER GLI EDIFICI PUBBLICI STRATEGICI. I PRIVATI POSSONO CONTRIBUIRE TRAMITE INCENTIVI FISCALI CONSISTENTI, DETERMINANDO COSI’ UN’INVERSIONE RISPETTO AL PASSATO. UNA DECISIONE COSI’ IMPORTANTE RICHIEDE UNA CONSAPEVOLEZZA ANCHE DEI CITTADINI, SENZA LA QUALE NESSUN GOVERNO SAREBBE IN GRADO DI OPERARE UNA SIMILE SCELTA STRATEGICA.
NEGLI ULTIMI CINQUANTA ANNI SI SONO AVUTI EVENTI SISMICI DISASTROSI IN ITALIA CON CIRCA SEIMILA MORTI E ALMENO 60 MILIARDI DI € DI DANNI MATERIALI. NEI PRECEDENTI CINQUANTA ANNI I MORTI E I DANNI SONO STATI DI GRAN LUNGA MAGGIORI. INVESTIAMO PER DIECI ANNI ALMENO DUE MILIARDI DI € ALL’ANNO E AVREMO MOLTO MENO MORTI E MENO DANNI NEL PROSSIMO CINQUANTENNIO.
UNA VISIONE DI COSI’ LUNGO TERMINE FIN’ORA NON C’E’ NE’ IN ITALIA E NE’ IN EUROPA. NOI, I PIU’ ESPOSTI DEL CONTINENTE, POTREMMO DARE UN GRANDE ESEMPIO.
UNA TALE POLITICA AIUTEREBBE LA RIPRESA. MA I GOVERNANTI LO SANNO?
Dic
29
2013
IL Governo, nella seduta del 27 dicembre 2013 ha approvato un provvedimento amministrativo con cui recupera sei miliardi di € di fondi strutturali europei.
La perdita di tali fondi sarebbe stata molto negativa per l’economia italiana.
Apprezziamo l’iniziativa dell’Esecutivo ma nello stesso tempo avvertiamo che per spendere realmente tali fondi vanno seguite delle regole non semplici, che non possono essere eluse.
In secondo luogo va evitata una distribuzione a pioggia, che rappresenta un pericolo grave in quanto si può’ incappare in una perdita dei fondi stessi; mentre la logica più’ corretta sarebbe quella di concentrare la maggior parte delle risorse su pochi e realistici progetti, magari già’ pronti e approvati.
Ad esempio si potrebbero finanziare progetti regionali di manutenzione territoriale come l’adeguamento antisismico degli edifici e la difesa idrogeologica dei territori ad alto rischio,già individuati dai piani regionali approvati.
Se gli attuali governi, a partire da quello nazionale,non sono in grado di operare, si proceda a rimpasti inserendo uomini e donne del fare,sostituendo i burocrati di partito, che in genere non hanno esperienza di lavoro.
Con sei miliardi di €, impiegati presto e bene,si possono aprire in pochi mesi migliaia di cantieri e contribuire così in modo efficace alla ripresa economica del paese.
Dic
24
2013
Come ogni anno l’ultima legge stravolge le norme che i gruppi più seri di maggioranza ma anche di opposizione hanno approvato durante l’anno solare.
La così detta legge milleproroghe doveva far fronte solo ai debiti della capitale e a qualche proroga obbligatoria, invece le lobby più sfacciate del nostro paese hanno ottenuto di aggiungere numerose “marchette”.
Così hanno avuto soddisfazione gli enti locali, i conduttori degli stabilimenti balneari, i gestori del gioco d’azzardo, le emergenze ambientali e chi ne ha più ne metta.
Si è persa così ancora una volta l’occasione di avviare una seria politica degli enti locali in termini di riduzione drastica delle partecipazioni e di sensate privatizzazioni per contribuire al risanamento dei conti pubblici.
E’ spiacevole che gli amici della lega nord attaccano la legge solo per i fondi destinati a risanare il bilancio di Roma, che, per i suoi smisurati impegni di capitale dovrebbe ricevere tali somme in via ordinaria, mentre sottovalutano, anzi incentivano, gli sprechi dei finanziamenti a pioggia contenuti nel testo finale.
Il governo, non fidandosi della propria maggioranza, ha dovuto ricorrere al voto di fiducia per contenere lo stillicidio e tanto basta.
Dic
22
2013
ORMAI È CHIARO A TUTTI: LA LEGGE DI STABILITÀ, CHE DOMANI SARÀ APPROVATA DAL PARLAMENTO, E’ UNA VECCHIA FINANZIARIA E NULLA PIÙ.
ESSA NON È STATA CONCEPITA PER INCENTIVARE UNA NUOVA POLITICA DELLO SVILUPPO ECONOMICO, CHE, FUORI DAI GIOCHI DI PRESTIGIO DELLA FINANZA, FACESSE FARE UN BALZO ALLA PRODUZIONE DI BENI. “I NOSTRI GOVERNANTI” NON HANNO TENUTO CONTO AFFATTO DI QUANTO AVVENUTO IN ALTRI GRANDI PAESI COME GLI USA, DOVE, NONOSTANTE LI’ SI SIA VERIFICATO IL PRIMO VAGITO DELLA CRISI, È STATO MESSO IN MOTO UN MECCANISMO BASATO SULL’ECONOMIA REALE CHE CONSENTE DI OTTENERE RISULTATI DI CRESCITA ECONOMICA SBALORDITIVI. IL GOVERNO FEDERALE , AD ESEMPIO, E’ INTERVENUTO CON PRESTITI NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO, IMPONENDO PRECISI STANDARD DI QUALITÀ DELLE NUOVE VETTURE. IN DUE HANNI I PRESTITI SONO STATI ONORATI ED OGGI LE VENDITE DI AUTOMOBILI USA CRESCONO CON PERCENTUALI A DUE CIFRE. COSÌ PURE L’UNIONE E I SINGOLI STATI HANNO REALIZZATO PIANI DI OPERE PUBBLICHE DI BREVE E MEDIO PERIODO SENZA DIMENTICARE I PIANI DI INTERVENTO NELLE NUOVE FERROVIE DELL’IMMENSO PAESE. IL TRASPORTO AEREO AMERICANO SI È RISTRUTTURATO CON LE FUSIONI, PRIMEGGIANDO COSÌ NEL MONDO.
INVECE L’ITALIA, PRONA AI DICTAT DEI PAESI FORTI DEL NORD EUROPA, GALLEGGIA NELLA CRISI E SI ILLUDE CHE LA LOCOMOTIVA TEDESCA POSSA TRASCINARLA FUORI DAI GUAI.
QUESTO ATTEGGIAMENTO DI ATTESA NON FA CHE AGGRAVARE LA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE.
FORSE LA CAUSA IMMEDIATA LA VEDONO IN POCHI ESPONENTI DELLA CLASSE POLITICA; SONO QUELLI CHE VOGLIONO SUPERARE LE LARGHE INTESE: RENZI, BERLUSCONI E FORSE GRILLO E VENDOLA. CE LA FARANNO A FARE LA LEGGE ELETTORALE E VOTARE AL PIÙ PRESTO PER FAR FUNZIONARE DI NUOVO L’ALTERNANZA DEMOCRATICA?
Dic
20
2013
GLI ITALIANI SE NE INFISCHIANO DELLA LEGGE ELETTORALE;LO DIMOSTRANO I SONDAGGI DI PARTE E INDIPENDENTI. EPPURE IL TEMA E’ SEMPRE PRESENTE NEI MEDIA E IN PARLAMENTO. CIÒ VUOL DIRE CHE QUALCHE IMPORTANZA LA DEVE AVERE. PERCIÒ IN VIA ECCEZIONALE “DICIAMO ANCHE LA NOSTRA”.
ALCUNI SOLONI DEI PRINCIPALI GIORNALI ITALIANI RITENGONO DI ESSERE DEPOSITARI DELLA VERITÀ E TIRANO BORDATE SEMPRE PIÙ PESANTI CONTRO I PARTITI E IL PARLAMENTO, CHE SAREBBE FORMATO DA GENTE INCAPACE E INETTA. NESSUNO CHE APPROFONDISCA LE VERE RAGIONI DELLO STALLO.
CARI AMICI LA CONSULTA HA CERTIFICATO QUANTO TUTTI I PARTITI E LE DUE CAMERE HANNO AFFERMATO NELL’ULTIMO ANNO. QUINDI HA CANCELLATO, E SOLO ORA L’HA FATTO, LE PARTI ABBORRITE DELLA LEGGE.
IL PARLAMENTO, NON IL GOVERNO, PUÒ PIÙ FACILMENTE OPERARE.
E ALLORA PERCHÉ NON SI VA AVANTI? NON CERTAMENTE PER LE DIVISIONI SUL MERITO MA PER UN PARTICOLARE MAI EVIDENZIATO: CHI STA AL GOVERNO VUOLE RITARDARE IL VARO DI UNA NUOVA LEGGE PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE IL GIORNO DOPO SI DOVREBBERO SCIOGLIERE LE CAMERE E ADDIO “POLTRONA”.
PERCIÒ SENZA IPOCRISIA RENZI, LETTA E ALFANO E IL COLLE RITORNINO ALL’IDEA INIZIALE DI GOVERNO A TERMINE CON DUE OBBIETTIVI SOLTANTO (LEGGE ELETTORALE CHE PUÒ ESSERE LO STESSO MATTARELLUM E RILANCIO DELL’ECONOMIA) E SUBITO DOPO ELEZIONI POLITICHE.
L’OPPOSIZIONE E IL PAESE SAPEVANO CHE IL GOVERNO LETTA AVEVA RICEVUTO SOLO QUESTA MISSIONE. “I GOVERNATIVI” SI CONVINCANO, PER IL BENE DI TUTTI, CHE NON SI PUÒ PIÙ GALLEGGIARE E CHE IL TEMPO DELL’EMERGENZA E’ FINITO. SI CONCLUDA QUESTA FASE E SI PASSI LA PAROLA AI CITTADINI.
DOPO LA PROVA ELETTORALE SI PUÒ ANCHE RICORRERE ALLE LARGHE INTESE MA ALLA TEDESCA CON UN PROGRAMMA PRECISO CHE DIA SLANCIO A QUESTO GRANDE E SPESSO SFORTUNATO PAESE.
Dic
13
2013
UNA VERA RIPRESA ECONOMICA, CON LA GUIDA SPOSTATA A BRUXELLES, NON SARA’ DI ENTITÀ TALE DA CONSENTIRE UN AUMENTO SENSIBILE DELL’OCCUPAZIONE, ANZI QUALCUNO SOSTIENE CHE IL DATO OCCUPAZIONALE PEGGIORERÀ ANCORA. LE IMPRESE INFATTI, PER COMPETERE NEL MERCATO GLOBALE, SI RISTRUTTURANO AUMENTANDO LA PRODUTTIVITÀ CON RIDUZIONE DI PERSONALE. MA QUESTA NON DEVE ESSERE L’UNICA VIA PER FRONTEGGIARE LA CRISI. IN MOLTI SETTORI SI PUÒ PREFERIRE PRODURRE DI PIÙ E PUNTARE SULL’AUMENTO DELLE ENTRATE.
AD ESEMPIO NEL TRASPORTO AEREO, PIUTTOSTO CHE RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO, GIÀ RIDOTTO AI MINIMI TERMINI, E PROPORRE RIDUZIONI DI TRATTE ED ESUBERI, OCCORRE IMPOSTARE PIANI INDUSTRIALI CHE PREVEDANO LO SVILUPPO CON AUMENTO DEL NUMERO DEI VETTORI E DELL’OCCUPAZIONE.
I TAGLI POSSONO ANDAR BENE IN ALTRI SETTORI PRODUTTIVI CON BUONI RISULTATI.
MA PER ACCORCIARE I TEMPI BUROCRATICO-AMMINISTRATIVI OCCORRE REALIZZARE PIANI DI MANUTENZIONE SUL TERRITORIO NEI SETTORI: STRADALE, FERROVIARIO, EDILE, SISMICO E IDROGEOLOGICO, DOVE SI ARRIVA AL CANTIERE IN TRE MESI CON EFFETTI OCCUPAZIONALI ECCELLENTI.
I 300 MILIONI DI EURO INVESTITI DI RECENTE DAL GOVERNO IN MANUTENZIONE STRADALE E FERROVIARIA “IN TRE MESI” HANNO CONSENTITO DI APRIRE CENTINAIA DI CANTIERI.
INSISTERE SU QUESTA LINEA, CHE IN POCO TEMPO PUÒ PORTARE UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO, E’ IMPERATIVO CATEGORICO PER L’ITALIA.