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Set 05 2012

REGGIO CALABRIA, MISITI (GRANDE SUD): NO A SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE

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(9Colonne) Roma, 5 set – “Un provvedimento governativo che sciogliesse il Consiglio comunale della città di Reggio Calabria sarebbe un atto gravissimo”.
Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, sottolineando che “si tratterebbe, infatti, della sospensione del sistema democratico in una grande città del Mezzogiorno, per di più sede di una città metropolitana”. Per l’esponente del movimento arancione “si può essere critici sulla gestione politica o sul “modello Reggio”, affermatosi nell’ultimo decennio ma ciò non può influire minimamente sulla decisione degli organi dello Stato riguardante l’atto gravissimo dello scioglimento; dopo la legge del 1993 che stabilisce l’elezione diretta dei sindaci – aggiunge – la normativa sullo scioglimento va aggiornata dal Parlamento in modo da evitare che un sindaco non vada mandato a casa perchè qualche consigliere commette dei reati: questi va processato, punito e sostituito”. “D’altra parte, ciò va fatto a salvaguardia anche dello Stato, che sempre più spesso viene condannato dai TAR, con relativi mega-risarcimenti, come dimostra il recente caso di Amantea a cui lo Stato deve risarcire oltre un milione di euro”, conclude Misiti.

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Ago 08 2012

Spending Review, dichiarazione di voto finale del capogruppo della componente Grande Sud-PPA, on. Aurelio Misiti

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Signor Presidente, i dieci deputati di Grande Sud hanno votato la fiducia e voteranno «sì» anche al provvedimento in esame perché ritengono che esso sia un avvio alla razionalizzazione della spesa pubblica, che può essere incrementata con successivi provvedimenti, già preannunziati dallo stesso Esecutivo.
Per preparare il provvedimento di oggi vi sono stati altri due precedenti decreti-legge, di cui uno, il n. 87 del 2012, Pag. 123viene inglobato nel provvedimento attuale, nel decreto-legge n. 95 del 2012. Questo terzo provvedimento prevede un ampio ventaglio di interventi, la cui finalità è il contenimento e la razionalizzazione degli oneri a carico della finanza pubblica.
Queste disposizioni hanno come obiettivo quello di far rientrare il funzionamento dell’apparato statale entro un quadro razionale di valutazione e programmazione attraverso l’ottimizzazione delle procedure e delle articolazioni dello Stato, inclusa la parte giudiziaria, l’accorpamento o dismissione di enti non necessari e una progressiva riduzione degli organici, privilegiando la distribuzione razionale delle risorse umane e materiali a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
La riduzione degli eccessi di spesa della pubblica amministrazione per la parte relativa ai beni e ai servizi è frutto di un lavoro svolto dal commissario straordinario, la cui analisi ha permesso di individuare un cosiddetto benchmark di riferimento, in base al quale stimare l’eccesso di spesa in capo alle amministrazioni dello Stato, mentre la riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni è frutto di un lavoro svolto dai Ministeri caso per caso.
È chiaro che su quest’ultima parte relativa ai Ministeri bisogna ancora lavorare, perché ritengo che vi siano ancora molti sprechi e molte possibilità di intervento per ridurre la spesa. In questo provvedimento hanno trovato posto anche altre parti che riguardano il pubblico impiego: ha trovato posto l’estensione a 55 mila esodati della possibilità di essere recuperati, ha trovato spazio, soprattutto nel comparto sanitario, una razionalizzazione della spesa, che porterà dei risparmi abbastanza ampi, tali da poter evitare l’aumento dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per i primi sei mesi del 2013.
Un altro intervento importante è quello sull’università, sugli enti di ricerca e sulla scuola. Sono settori assolutamente importanti, dove va razionalizzata la spesa, ma non dimentichiamo nemmeno il fatto che in questi settori è necessario intervenire soprattutto aumentando gli investimenti, in modo tale che essi possano contribuire allo sviluppo e alla ripresa economica del nostro Paese.
Un gruppo di misure riguarda la valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici. Anche qui, è necessario procedere con cautela, ma con vigore, perché questo potrebbe permettere la riduzione del debito pubblico, che è necessario affrontare rapidamente, secondo quanto ci viene detto anche in Europa.
Infine, e non ultimo, vi è l’intervento sulla Banca Monte dei Paschi di Siena, che, evidentemente, è difficile spiegare in pochi secondi. Ritengo che il tutto meriti la nostra approvazione, e quindi il voto dei deputati di Grande Sud è favorevole al provvedimento

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Ago 07 2012

Dichiarazione di voto dell’on. Misiti (Grande Sud) sulla questione di fiducia posta dal Governo sulla conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica

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Signor Presidente, la fiducia chiesta dal Governo sul provvedimento relativo alla spending review, viene dopo la posizione di altre, numerose, questioni di fiducia – circa 33, mi pare – su vari argomenti. Come accaduto in precedenza, la fiducia sarà accordata da questa Camera con un gran numero di voti.
Come Grande Sud abbiamo votato e voteremo anche oggi «sì» alla questione di fiducia, perché ci rendiamo conto della necessità di approvare in tempi brevi provvedimenti importanti, non solo per rassicurare l’Europa sul fatto che l’Italia sa fare bene i compiti a casa, ma anche e soprattutto per continuare su una linea rigorosa di bilancio, che ci renda meno vulnerabili alla speculazione internazionale. Leggi Tutto »

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Ago 01 2012

ILVA, MISITI (GRANDE SUD): “DECISIONE MAGISTRATURA BASATA SU NORMA OBSOLETA”

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(9Colonne) Roma, 1 ago – “Un impianto siderurgico fornitore di semilavorati a tutta l’industria italiana, che produce il 75% del P.I.L. della provincia di Taranto, alimentando i movimenti di un grande porto con oltre 2000 navi all’anno, non può e non deve essere bloccato senza una ragione di gravità eccezionale dimostrata. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera Aurelio Misiti, commentando l’informativa del Ministro Clini.

“La decisione del magistrato di chiudere importanti reparti dell’impianto e di ordinare l’arresto dei vertici della grande impresa – sottolinea l’esponente del movimento arancione – è basata soltanto su una perizia redatta da due professionisti incaricati allo scopo. In un paese come il nostro tutto questo non dovrebbe accadere, in quanto, l’atto, forse sofferto del magistrato, è stato possibile soltanto grazie ad una norma giuridica obsoleta, assente in tutti gli ordinamenti degli altri paesi industrializzati e cioè – prosegue – una norma, da abolire, che definisce il magistrato giudicante “peritus peritorum”.

Per Misiti: “Gli Stati moderni infatti sono dotati di specifici istituti pubblici come CNR, ISS, ISPRA ecc, a cui la magistratura di norma si rivolge per ottenere perizie di alto livello tecnico-scentifico, a garanzia della magistratura e dei cittadini. Se fosse stata seguita questa modalità anche a Taranto – spiega -si sarebbe potuto scoprire che il rapporto tra i risultati delle indagini epidemiologiche del 2012 non possono essere collegati agli effetti di inquinamenti degli ultimi anni, ammesso che venga dimostrata una relazione diretta di causa ed effetto tra inquinamento e malattie dell’apparato respiratorio, ma semmai a situazioni ambientali degli anni precedenti al 2005, anno in cui sono state introdotte le nuove tecnologie; evitando così – conclude il capogruppo di Grande Sud alla Camera – una decisione scioccante, che, se non verrà modificata al più presto metterà in ginocchio gran parte del sistema produttivo italiano”.

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Ago 01 2012

Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud) sulla situazione di ILVA di Taranto

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Signor Presidente, ringrazio sentitamente il Ministro Clini, che ha illustrato molto dettagliatamente, sia in quest’Aula sia con i mezzi di comunicazione, la posizione del Ministero con grande dovizia di dettagli.
Non si possono nemmeno non condividere molte delle considerazioni che sono state fatte dai rappresentanti dei gruppi intervenuti, e cioè la difesa del lavoro e la difesa della salute. Tutti hanno detto una frase però, una frase che io ritengo che sia soltanto di facciata: rispettiamo la magistratura al 100 per cento, ma vogliamo però l’apertura della fabbrica anch’essa al 100 per cento, perché siamo con i lavoratori. Questa contraddizione va superata e dobbiamo porre una domanda, in questo minuto che mi resta: perché la chiusura e gli arresti dei dirigenti? È un fatto gravissimo, che deve essere l’ultimo atto di una procedura. In base a cosa? Le perizie affidate dalla magistratura in genere sono perizie affidate a dei professionisti. I magistrati, invece, dovrebbero basarsi su strutture scientifiche e tecniche dello Stato ovvero sulle perizie fatte dall’Istituto superiore della sanità, dall’ISPRA e dal CNR. La magistratura deve agire di conseguenza, senza investirsi del diritto, che è purtroppo previsto dalla legge, di essere il peritus peritorum. Ed è per questo che i magistrati possono intervenire in questa maniera. Io sono con la magistratura se si basa su questi giudizi peritali, e non sull’elenco dei periti, che possono essere molto spesso non a quella altezza che la situazione richiede.
È per questo che ritengo che stia andando bene l’opera del Governo e della regione, sia prima di questa legislatura, sia attualmente. La regione, il Ministero, il comune e la provincia stanno andando bene e devono continuare a portare avanti una procedura semplificata che porti alla verità nel più breve tempo possibile.

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Lug 26 2012

GOVERNO: MISITI, TEMPI MATURI PER MONTI POLITICO

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(ANSA) – ROMA, 26 LUG – ‘Il dl sviluppo segna di fatto il passaggio dal governo Monti ‘tecnico’ a quello ‘politico’.
Adesso, per affrontare le sfide della crescita economica e sociale e’ necessario che i partiti della maggioranza, piuttosto che dilaniarsi su questioni marginali, entrino direttamente a far parte del governo con i propri esponenti piu’ rappresentativi. Sarebbe un messaggio rassicurante per i mercati e per l’Europa, ovvero una piena assunzione di responsabilita’ da parte di tutte quelle forze politiche che intendono garantire nel futuro una continuita’ con quanto fatto in questi mesi attraverso l’azione di risanamento’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera Aurelio Misiti.
‘L’ostacolo principale alla ripresa economica dell’Italia non e’ rappresentato solamente dai fantasmi del mercato – aggiunge l’esponente del movimento arancione – ma dal fatto concreto che il 40% del territorio nazionale, cioe’ il Sud, non e’ oggi competitivo nell’attrarre nuovi investimenti rispetto ai Paesi delle nuove economie emergenti. Grande Sud – spiega – ha le carte in regola e la ricetta per rimuovere l’ostacolo: bisogna fare emigrare la mafia e non i giovani, non solo attraverso il rafforzamento degli strumenti di contrasto alla malavita organizzata ma, soprattutto, con una rimodulazione del sistema dei rapporti tra i lavoratori e le imprese. Il contratto nazionale di lavoro per i nuovi assunti deve riguardare esclusivamente la parte giuridica, mentre l’aspetto economico deve essere frutto di un rapporto negoziale tra le parti, a livello regionale. L’obiettivo – conclude Misiti – e’ rendere conveniente per le aziende investire e assumere al Sud. Solo cosi’ l’Italia potra’ emulare quanto e’ stato fatto di buono in Germania con le regioni dell’Est’. (ANSA).

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Lug 25 2012

Dichiarazione di voto finale dell’on. Aurelio Misiti (Grande SUD-PPA) sulla fiducia posta dal Governo per la “Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese”

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Signor Presidente, i deputati di Grande Sud hanno già votato la fiducia e voteranno anche sul provvedimento favorevolmente.
Finalmente la Camera si occupa di sviluppo economico dopo circa due anni in cui ha discusso e approvato manovre finanziarie e tagli come prima difesa dalle ondate della crisi che hanno rischiato di travolgerci. Questo atteso decreto-legge, pur rappresentando un parziale piano per la crescita, è sempre positivo perché tende ad aiutare le piccole imprese, a facilitare l’accesso al credito, a ridurre i tempi burocratici, e fa un serio tentativo per incrementare la realizzazione di infrastrutture utilizzando nuovi strumenti messi a disposizione come i project bond. Nel Capo IX, con l’articolo 60, si affronta anche un tema decisivo per il futuro del Paese, cioè le misure per la ricerca scientifica e tecnologica, che riguardano la ricerca fondamentale di base, la ricerca industriale, e anche lo sviluppo sperimentale.
Il decreto-legge interviene nel settore energetico, sia per la realizzazione infrastrutturale, sia per la regolazione del mercato. In particolare, va segnalata l’importanza strategica delle facilitazioni introdotte dalle Commissioni riunite nella realizzazione dei rigassificatori, che ci daranno non solo il gas di cui abbiamo bisogno a più buon mercato, ma ci renderanno meno dipendenti e meno vulnerabili dai Paesi fornitori attraverso gasdotti fissi.
Va segnalato, inoltre, il potere sanzionatorio in materia di made in Italy, al fine di prevenire le frodi, soprattutto nel Pag. 232campo alimentare, dove più forte è la concorrenza con i paesi del sud del Mediterraneo e con la Cina.
Signor Presidente, voglio sottolineare con forza la positività del Capo 10-bis, che introduce misure per la ricostruzione de L’Aquila, martoriata, e i paesi del cratere, anch’essi colpiti dal terremoto del 2009. Con questo decreto-legge, L’Aquila e gli altri comuni colpiti possono avviare la ricostruzione dei centri storici. In particolare, quello de L’Aquila è unico per la valenza monumentale e per la vastità del necessario intervento. Dopo tre anni preparatori, abbiamo oggi la possibilità di chiudere lo stato d’emergenza e avviare finalmente la reale ricostruzione. La norma precedente risentiva della criticità del post terremoto e di fatto non ha consentito, nonostante il Governo di allora avesse stanziato cospicui fondi, di ricostruire il grande centro storico, di 70 ettari. C’è da ricordare che una città come L’Aquila non era stata mai colpita da un simile sisma, dopo Reggio Calabria e Messina, nel 1908. Quindi, ci troviamo in una posizione particolare, che spiega anche i ritardi. Da oggi in poi, dopo l’approvazione definitiva di questo provvedimento, saremo di fronte al più grande cantiere edile del Paese, con effetti estremamente positivi sull’economia dell’Abruzzo e delle zone limitrofe.
Come ho detto prima, noi voteremo questa legge di conversione. Caro Presidente, il Governo va sostenuto, non va tenuto isolato dal Paese e va anche rafforzato, proprio per gli attacchi speculativi sull’Italia e, se è necessario, la politica ci deve mettere le mani direttamente attraverso anche, come un tempo si faceva, l’immissione di personaggi politici che possano collegare il Governo al Parlamento, ai sindacati, al territorio, ai comuni, all’associazione dei comuni e alle regioni. Quindi, noi abbiamo bisogno di un Governo forte che porti l’Italia fuori da questa situazione di crisi e possa portare gli italiani al voto nel tempo stabilito e cioè ad aprile 2013.

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Giu 25 2012

AFGHANISTAN: MISITI, IL CORDOGLIO E LA SOLIDARIETA DI GRANDE SUD

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(AGI) – Roma, 25 giu. – “A nome della componente Grande Sud della Camera e mio personale, esprimo le piu’ toccanti condoglianze ai familiari del Carabiniere ucciso e la piu’ sentita vicinanza ai due feriti dall’esplosione avvenuta questa mattina ad Adraskan ad ovest di Kabul”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo a Montecitorio Aurelio Misiti.
“La morte del carabiniere scelto Manuele Braj di Galatina (Lecce) e il ferimento di altri due militari dell’arma, il Maresciallo Capo Dario Cristinelli di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emiliano Asta di Alcamo (Trapani), – aggiunge Misiti – segnalano ai governanti italiani la necessita’ di ridiscutere il ruolo e le regole di ingaggio dei nostri militari nella guerra in Afghanistan, fermo restando l’impegno dell’Italia per una politica di solidarieta’ con gli alleati e di sostegno alla liberta’ e alla rinascita del popolo afghano”. (AGI) Ted 251130 GIU 12

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Giu 23 2012

La Fiera sarà a Germaneto

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ANSA 23/06/2012
D’ora in poi sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. L’unica possibilità concreta di tenere in piedi il finanziamento di cinque milioni di euro è portare avanti celermente il progetto, già esistente, che preveda la realizzazione dell’Ente Fiera su una vasta area già individuata nella vallata del Corace e per la quale è già stata avviata la procedura di esproprio

Il Comune di Catanzaro torna all’unica indicazione, sancita da delibere di consiglio comunale, che indicano la realizzazione dell’Ente Fiera nell’area di Germaneto. D’ora in poi, inoltre, sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. A questa conclusione è giunto il sindaco Sergio Abramo a conclusione di un incontro con l’on. Aurelio Misiti che sta seguendo a Roma l’iter di finanziamento dell’opera. Leggi Tutto »

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Giu 04 2012

GOVERNO: MISITI, ELEZIONI ANTICIPATE NON SONO PANACEA

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(ANSA) – ROMA, 4 GIU – ‘La classe politica non ha ancora compreso la profondita’ della crisi in cui si trovano i Paesi europei, causata in primo luogo dalla incapacita’ degli organismi di controllo degli Stati Uniti d’America sulle banche americane, che con le loro attivita’ superficiali hanno infestato il sistema bancario di tutto il mondo e in particolare dell’Europa; in secondo luogo dalle scelte di politica economica della Germania che ha approfittato della debolezza delle economie degli altri Stati europei per accelerare solo la propria ripresa e renderla duratura’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, sulla ridda di commenti alle parole del responsabile nazionale economia del Pd Stefano Fassina.
‘La politica italiana, in questa fase – spiega l’esponente del movimento arancione guidato da Gianfranco Micciche’ -, ha un compito estremamente importante e difficile che puo’ rivelarsi molto utile all’Italia e all’Europa se sara’ in grado di approvare provvedimenti capaci di aggregare gli interessi di molti Stati Europei, che ormai comprendono i rischi connessi alla politica miope della Germania, che ancora una volta vede il Continente sotto il tallone economico tedesco. Non e’ quindi il momento – conclude – di prendersela con il Governo, vedendo le elezioni anticipate come una panacea di ogni male, ma di elaborare anche proposte di rottura, per far capire al potere politico ed economico tedesco che la sua politica porta al suicidio l’Europa e la stessa Germania’.

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