Giu 28 2012

GIUSTIZIA:GRANDE SUD,TAGLIO TRIBUNALI CAPORETTO CONTRO MAFIA

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GIUSTIZIA:GRANDE SUD,TAGLIO TRIBUNALI CAPORETTO CONTRO MAFIA
(ANSA) – ROMA, 28 GIU – Il taglio dei tribunali che si profila con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie cui lavora il ministero della Giustizia ‘sarebbe non solo una ritirata della giustizia ma addirittura una vera e propria Caporetto davanti alla mafia e alle altre organizzazioni criminali che affliggono il Mezzogiorno’. E’ il grido di allarme che Grande Sud lancia in una conferenza stampa alla Camera presentando, con Roberto Centaro, Aurelio Misiti, Gianfranco Micciche’, Adriana Poli Bortone ed Ugo Grimaldi una mozione contro i tagli agli uffici giudiziari, soprattutto nelle regioni dell’Italia meridionale.
Secondo Roberto Centaro, il ministero di Via Arenula pensa a tagli che, riguarderanno ‘101 presidi di legalita’ del sud’: in Sicilia scompariranno 37 tribunali, 5 in Calabria, 13 in Campania, 14 in Puglia, due in Basilicata, otto Abruzzo e 19 nel Lazio. ‘Rischiamo di assistere e’ una vera e propria ritirata della giustizia. Immaginate – sostiene – un esercito che abbandona 1000 postazioni e che e’ destinato alla sconfitta. Leggi Tutto »

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Giu 28 2012

GIUSTIZIA: OGGI CONFERENZA STAMPA GRANDE SUD SU TAGLI TRIBUNALI

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(AGI) – Roma, 28 giu. – Oggi alle ore 12, in sala stampa a Montecitorio, Grande Sud illustrera’ le sue posizioni contro la proposta del ministro della Giustizia, Paola Severino, di un taglio lineare dei tribunali al Sud. Incontreranno i giornalisti il leader del movimento arancione, Gianfranco Micciche’, la presidente del partito, Adriana Poli Bortone, il capogruppo alla Camera, Aurelio Misiti, il senatore Roberto Centaro, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato e gia’ presidente della commissione Antimafia, il parlamentare nazionale del movimento arancione, Giancarlo Pittelli, componente della commissione Giustizia della Camera. Saranno, inoltre, presenti i sindaci delle citta’ del Sud coinvolte dai tagli. (AGI) Red/Bal 280925 GIU 12

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Giu 27 2012

Intervento in Aula del capogruppo di Grande Sud, On. Aurelio Misiti, sul DDL: Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita

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Signor Presidente, signori membri del Governo, la componente Grande Sud del gruppo Misto auspica che il Presidente Monti affronti domani gli incontri portando la comune volontà del Parlamento di sostenerlo sui temi generali europei, quelli del debito sovrano, dell’abbassamento dello spread, ed altri. Nelle mozioni che approveremo in serata speriamo che ciò venga espresso con chiarezza.
La legge che il Governo vuole invece sia approvata con la fiducia, riguardante il mercato del lavoro, non ci soddisfa, perché non contiene nulla che possa dare un impulso alla rinascita del Mezzogiorno d’Italia, e non vediamo per quale motivo dovremmo approvarla così velocemente, perché ce lo ordinano dall’esterno. Una legge sul mercato del lavoro riguarda certamente il territorio dove il mercato c’è; una legge sul lavoro invece deve avere come obiettivo di attrarre imprese, imprenditori e capitali nella parte del Paese che può svilupparsi. Altre nazioni che hanno lo stesso PIL della parte del Paese detta Mezzogiorno si sviluppano, in questi anni di crisi, a due cifre.
Il primo articolo del provvedimento riguarda questioni essenziali come la flessibilità all’entrata e all’uscita del lavoro, ma sono questioni che riguardano sempre pochi lavoratori del Mezzogiorno perché la stragrande maggioranza dei lavoratori, chi lavora nel Mezzogiorno, è dipendente pubblico, su cui si vuole anche intervenire.
Abbiamo motivato ieri il nostro atteggiamento benevolo verso il Governo in questa occasione del confronto europeo, ma non possiamo accettare che non ci sia un provvedimento specifico sul lavoro che riguardi il Mezzogiorno d’Italia.
Se si aggiunge a questo disagio del Mezzogiorno anche il taglio lineare sulla giustizia, con gravi ripercussioni negative sulla lotta alle mafie e pure sull’occupazione, il quadro diventa ancora più chiaro. Se queste questioni non vengono affrontate con successo, i nostri parlamentari non possono che collocarsi, in futuro, all’opposizione. Se questo ragionamento lo faranno anche gli altri parlamentari meridionali, il Governo tecnico avrà una durata non lunga. Forse ha ragione chi dice che Monti va bene per l’estero e che per la politica interna ci sia bisogno di un coinvolgimento diretto dei partiti di maggioranza. È così? Lo dicano i diretti interessati.
Il sud ha bisogno di attrarre investimenti e, quindi, ci vuole stabilità politica e ha bisogno, certamente di innovazione, anche contrattuale, ad esempio con i contratti regionali integrativi e di categoria, e di un piano di opere pubbliche piccole, medie e grandi che, sicuramente, avvii la ripresa economica in quel territorio. Abbiamo bisogno di sicurezza in quei territori, abbiamo bisogno di avere qualcosa com’è stato dato alla Germania dell’Est negli anni Novanta. Ecco perché la Germania si è sviluppata così velocemente, perché si è potuta sviluppare la Germania dell’Est.
Se da Bruxelles, quindi, non saranno mandati segnali positivi all’Italia, se il Presidente Monti torna con le mani vuote, è chiaro che non capiamo cosa ci stiamo a fare qui a votare le fiducie ad un Governo che ha basato tutto sul rigore e che non riesce ad ottenere nulla per il territorio, così disagiato, della sua nazione. I deputati di Grande Sud, in questo caso, in attesa di avere questi risultati, intanto annunciano un voto di astensione sul provvedimento.

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Giu 26 2012

Lavoro: Misiti, Grande Sud vota si’ a fiducie ma a Meridione serve altro

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(ASCA) – Roma, 26 giu – ‘Grande Sud votera’ si’ alle quattro fiducie chieste dal governo sul ddl lavoro. Lo facciamo esclusivamente per senso di responsabilita’. In un momento cosi’ delicato, indebolire ancora di piu’ il governo significherebbe ridurne l’autorevolezza ai tavoli europei e mondiali nei quali si discutono le strategie di crescita da contrapporre al perdurare della crisi’. Lo annuncia, in una nota, il capogruppo di Grande Sud a Montecitorio Aurelio Misiti.
‘Sul piano dei contenuti – spiega l’esponente del movimento arancione – e’ nostra convinzione che il ddl non modifichera’ piu’ di tanto il quadro a tinte scure che caratterizza il mondo del lavoro al Sud. I miglioramenti, qualora ci fossero, sarebbero modesti. Proprio per questo – aggiunge – chiediamo al governo di agire, con un nuovo provvedimento ad hoc, per rendere piu’ libero e concorrenziale il sistema dell’occupazione nel Meridione’.
Per Misiti ‘le imprese e i capitali italiani non debbono essere costretti ad emigrare in Croazia, Romania, Albania o Turchia ma devono essere attirati dalle condizioni favorevoli del Sud, in termini di ridotta burocrazia e di contratti regionali integrativi. In altre parole – conclude il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati -, va superato il vecchio contratto nazionale di lavoro mantenendo tale solo la parte giuridica, mentre per quella economica vanno tenuti presenti tutti gli elementi sociali dei territori, che comporterebbero cosi’ una drastica riduzione dei costi delle imprese rispetto a quelle operative nel centro-nord dell’Italia’.

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Giu 26 2012

GIUSTIZIA: MISITI, AUMENTARE E NON RIDURRE TRIBUNALI AL SUD = GIOVEDI’ CONFERENZA STAMPA ‘GRANDE SUD’ CONTRO TAGLI SEVERINO

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Roma, 26 giu. (Adnkronos) – “Grande Sud non permettera’ la cancellazione lineare dei tribunali, cosi’ come annunciato nei giorni scorsi dal ministro Severino. Questi fondamentali presidi di legalita’ devono essere ridotti solo nei territori dove vi e’ minore criminalita’ e contenzioso, aumentati, invece, nei territori come quelli del Sud dove, purtroppo, la criminalita’ e il contenzioso risultano molto elevati”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, annunciando per giovedi’ prossimo, alle ore 12, presso la Sala Stampa di Montecitorio, una conferenza stampa sul tema.

Incontreranno i giornalisti il leader del movimento arancione Gianfranco Micciche’, la presidente del partito Adriana Poli Bortone, il capogruppo alla Camera Aurelio Misiti, il senatore Roberto Centaro, vice presidente della commissione Giustizia del Senato e gia’ presidente della commissione Antimafia, il parlamentare nazionale del movimento arancione Giancarlo Pittelli, componente della commissione Giustizia della Camera. Saranno, inoltre, presenti i sindaci delle citta’ del Sud coinvolte dai tagli.

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Giu 25 2012

AFGHANISTAN: MISITI, IL CORDOGLIO E LA SOLIDARIETA DI GRANDE SUD

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(AGI) – Roma, 25 giu. – “A nome della componente Grande Sud della Camera e mio personale, esprimo le piu’ toccanti condoglianze ai familiari del Carabiniere ucciso e la piu’ sentita vicinanza ai due feriti dall’esplosione avvenuta questa mattina ad Adraskan ad ovest di Kabul”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo a Montecitorio Aurelio Misiti.
“La morte del carabiniere scelto Manuele Braj di Galatina (Lecce) e il ferimento di altri due militari dell’arma, il Maresciallo Capo Dario Cristinelli di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emiliano Asta di Alcamo (Trapani), – aggiunge Misiti – segnalano ai governanti italiani la necessita’ di ridiscutere il ruolo e le regole di ingaggio dei nostri militari nella guerra in Afghanistan, fermo restando l’impegno dell’Italia per una politica di solidarieta’ con gli alleati e di sostegno alla liberta’ e alla rinascita del popolo afghano”. (AGI) Ted 251130 GIU 12

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Giu 25 2012

MISITI: LO SVILUPPO DELL’ITALIA DIPENDE DA QUELLO DEL MEZZOGIORNO

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di Maria Romano – Il rilancio del Sud dovrebbe essere un obiettivo primario per il governo Monti. Situazioni analoghe a quelle dell’Italia meridionale si sono verificate in passato anche in altre parti del mondo. Di questo e di molto altro ha parlato l’onorevole Aurelio Misiti, capogruppo della componente Grande Sud sul decreto Fornero.

Onorevole, qual e’ il rapporto fra Grande Sud e il governo Monti?

In generale Grande Sud ha sempre votato la fiducia al governo, anche se qualche volta i decreti approvati non sono risultati molto convincenti. Si e’ sempre trattato di provvedimenti difensivi derivanti dalla politica aggressiva e rigorista emanata dalla trojka: Ue, Bce, Fmi. Purtroppo anche nel caso di un provvedimento così cruciale come questo relativo al lavoro il parlamento italiano si e’ dovuto adeguare ai tempi e ai contenuti dettati dall’Europa, dalla Banca centrale e dal Fondo monetario internazionale.

Come mai la Germania ha risolto i problemi ereditati dal territorio dell’est senza subire alcun crollo del prodotto interno lordo negli ultimi venti anni, mentre l’italia non si decide a superare con decisione la differenza economica fra nord e sud?

Il governo dovrebbe sapere che il problema italiano del 2012 e’ molto simile a quello tedesco del ‘90: il Sud Italia e la Ddr tedesca hanno avuto e in grande misura continuano ad avere, specialmente la parte italiana, una grande difficolta’ occupazionale e di sviluppo. Qualunque provvedimento tedesco sul lavoro dal 1990 in poi ha puntato sostanzialmente sulla rinascita della Germania dell’est; l’Italia ancora non ha compreso fino in fondo che il suo sviluppo dipende da quello del suo mezzogiorno.

E’ mai possibile che un territorio come quello meridionale che produce un Pil pro capite di poco inferiore a quello del Messico, a quello della Turchia ed altri paesi in via di sviluppo, che crescono a tassi vicini alle due cifre, non venga considerato come la piu’ grande risorsa da cui si puo’ attingere?

Purtroppo in questi venti anni i governi italiani, compreso l’attuale, hanno seguito una strada che non ha portato ad alcun risultato concreto. Dopo la fine della cassa per il mezzogiorno non si e’ avuta alcuna attenzione finalizzata al superamento del gap tra nord e sud. Il superamento puo’ avvenire: non certo con il taglio lineare delle risorse, delle forze dell’ordine, della magistratura, delle caserme e dei tribunali, che, invece, dovrebbero aumentare di numero e di qualita’; non certo con un provvedimento sul lavoro che nella sostanza riguarda il resto d’Italia, ma attuando una nuova politica economica nel paese, che favorisca l’arrivo di capitali internazionali e italiani. Le imprese e i capitali italiani non debbono essere costretti ad emigrare in Croazia, Romania, Albania o Turchia, ma devono essere attirati dalle condizioni favorevoli del sud, in termini di ridotta burocrazia e di contratti regionali integrativi. In altre parole, va superato il vecchio contratto nazionale di lavoro mantenendo tale solo la parte giuridica, mentre per quella economica vanno tenuti presenti tutti gli elementi sociali dei territori, e comporterebbero cosi’ una drastica riduzione dei costi delle imprese rispetto a quelle operative nel centro-nord dell’Italia.

 

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Giu 24 2012

Ente Fiera, torna l’ipotesi Germaneto. A gestire la pratica sarà il comune

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il Quotidiano della Calabria – 24 Giugno 2012

Il sindaco Abramo, al termine di una riunione operativa con l’assessore regionale Tallini e l’on. Aurelio Misiti, ha annunciato che per la realizzazione dell’ente Fiera, per non perdere il finanziamento statale, si procederà con il progetto originario che ne prevede la realizzazione a Germaneto

Il sindaco Sergio Abramo

 

CATANZARO – Il Comune torna all’unica indicazione, sancita da delibere di consiglio comunale, che indicano la realizzazione dell’Ente Fiera nell’area di Germaneto. D’ora in poi, inoltre, sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. A questa conclusione è giunto il sindaco Sergio Abramo a conclusione di un incontro con l’on. Aurelio Misiti che sta seguendo a Roma l’iter di finanziamento dell’opera. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale, nonchè capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Domenico Tallini. «E’ stato – è scritto in una nota – lo stesso Misiti a concordare questo percorso con il primo cittadino, preso atto dell’indisponibilità del Ministero dello Sviluppo Economico a dialogare con un soggetto – la Catanzaro Servizi – non ritenuto giuridicamente di natura pubblica, sulla base di una proposta (l’acquisto di Parco Romani) diversa da quella originariamente comunicata e non coerente con gli obiettivi del finanziamento. L’unica possibilità concreta di tenere in piedi il finanziamento di cinque milioni di euro è portare avanti celermente il progetto, già esistente, che preveda la realizzazione dell’Ente Fiera su una vasta area già individuata nella vallata del Corace e per la quale è già stata avviata la procedura di esproprio. Il fatto che il proprietario abbia impugnato l’esproprio, contestandone la congruità, non ferma l’iter nè impedisce al Comune di procedere all’appalto dell’importante infrastruttura». «Questa nuova posizione del Comune – prosegue la nota – sarà formalmente trasmessa al Ministero e comunicata direttamente al ministro Passera nel corso di un incontro che sarà sollecitato nei prossimi giorni dall’on. Misiti. Viene, dunque, definitivamente abbandonata l’ipotesi Parco Romani che, per la verità, non è mai stata ufficialmente condivisa dal Comune con l’adozione di atti formali, ma che è stata portata avanti unilateralmente dalla Catanzaro Servizi sulla base di generiche indicazioni impartite dai vertici dell’Amministrazione o da loro delegati, prive di efficacia proprio perchè senza copertura finanziaria, senza la certezza del finanziamento e senza legittimazioni deliberative». «La realizzazione dell’Ente Fiera – è stato sottolineato – è una partita diversa da quella dell’acquisto di Parco Romani da parte della Catanzaro Servizi, operazione quest’ultima che è al vaglio della magistratura, ma anche degli uffici comunali che ne stanno valutando la legittimità per evitare che ne possa scaturire un danno per l’Ente. Quanto alle problematiche dell’intero Parco Romani, il sindaco Abramo ha ribadito che è intenzione del Comune favorire con ogni possibile iniziativa l’apertura dell’importante complesso edilizio, sia attraverso una semplificazione delle autorizzazioni sia attraverso forme di sostegno al suo completamento in modo da dare certezze ai tanti operatori economici che hanno creduto nel progetto».

23 giugno 2012 17:58

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Giu 23 2012

La Fiera sarà a Germaneto

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ANSA 23/06/2012
D’ora in poi sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. L’unica possibilità concreta di tenere in piedi il finanziamento di cinque milioni di euro è portare avanti celermente il progetto, già esistente, che preveda la realizzazione dell’Ente Fiera su una vasta area già individuata nella vallata del Corace e per la quale è già stata avviata la procedura di esproprio

Il Comune di Catanzaro torna all’unica indicazione, sancita da delibere di consiglio comunale, che indicano la realizzazione dell’Ente Fiera nell’area di Germaneto. D’ora in poi, inoltre, sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. A questa conclusione è giunto il sindaco Sergio Abramo a conclusione di un incontro con l’on. Aurelio Misiti che sta seguendo a Roma l’iter di finanziamento dell’opera. Leggi Tutto »

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Giu 23 2012

POLITICA / Ente Fiera, Misiti: Non perdere i 5 milioni del finanziamento

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catanzaroinforma.it

Sabato 23 Giugno 2012

Il ministero delle Attività produttive non può più attendere, a rischio cinque milioni di euro che rappresentano il finanziamento da destinare alla realizzazione dell’Ente Fiera. Sia esso realizzabile a Parco Romani, sia esso dirottabile altrove. Come ha fatto in passato per altre importanti problematiche che interessano la città di Catanzaro – leggi la difesa della localizzazione della scuola di magistratura a Catanzaro, purtroppo poi dirottata altrove – il deputato di Grande Sud-Ppa, Aurelio Misiti, approda nel capoluogo, su invito dell’ex assessore comunale alle Politiche sociali, Fulvio Scarpino, per affrontare il delicato argomento, anche perché l’attenzione si estende a decine di lavoratori della “Catanzaro servizi”, soggetto attuatore dell’Ente Fiera, e dei tanti proprietari dei locali di Parco Romani che sperano di poter veder partire il centro commerciale e direzionale grazie anche alla destinazione dell’ente fieristico. La decisione, in realtà, spetta al nuovo sindaco Sergio Abramo: come procedere? Dall’incontro che il deputato Misiti ha avuto con il primo cittadino nel pomeriggio si evince la volontà dell’amministrazione di difendere con i denti il finanziamento, e quindi, presto i delegati di Palazzo de Nobili voleranno a Roma per un confronto con i vertici del ministero delle Attività produttive. Due i problemi da superare dal punto di vista burocratico registrati a Roma: il riconoscimento della “Catanzaro servizi” come società in grado di gestire l’Ente, visto che si tratta di una partecipata al cento per cento comunale ma il Ministero avrebbe preferito affidare la responsabilità direttamente al Comune, ma anche il fatto di non poco rilievo che il consiglio comunale non ha deliberato il cambio di localizzazione, da Germaneto a Parco Romani, dopo l’interruzione degli espropri. L’amministrazione comunale targata Abramo, comunque, vuole andare avanti. E l’appello che arriva dalla conferenza stampa mattutina, tenuta prima dell’incontro tra Misiti e Abramo nella sala Giunta di Palazzo di Vetro, presente anche il consigliere comunale e provinciale Sergio Costanzo che si è sempre interessato della problematica Ente Fiera, oltre che Fulvio Scarpino. C’è da ricordare che sulla realizzazione dell’Ente Fiera a Parco Romani e l’acquisizione di locali del centro direzionale da destinare all’Ente, l’ex assessore ha riferito in Procura consegnando la documentazione raccolta. “L’onorevole Misiti più di ogni altro parlamentare calabrese si è interessato a problematiche che riguardavano questioni di Catanzaro, nonostante non sia stato eletto in questo territorio – ha affermato l’ex assessore comunale Fulvio Scarpino -. Andare in Procura non vuol dire voler colpire qualcuno, non bisogna avere paura delle istituzioni. Questo mi ha spinto ad incontrare Misiti portando alla sua attenzione una pratica chiamata solitamente “Parco Romani” che poi altro non è che la problematica relativa al finanziamento dell’Ente Fiera e da quel momento Misiti opera un incessante martellamento al Ministero, per cercare di arrivare ad una soluzione, capire quale problematiche potrebbero creare un danno enorme per Comune e i lavoratori Catanzaro servizi, oltre che per i piccoli imprenditori di Parco Romani. I problemi si risolvono senza avere paura delle istituzioni – ha concluso Scarpino – senza paura di denunciare i problemi”. “Sono venuto a Catanzaro per concordare con il sindaco Abramo un percorso per fare pressioni sul ministero dello Sviluppo in quanto è necessario rispondere ad alcune domande poste al Comune di Catanzaro, nel momento in cui ci siamo incontrati all’ufficio preposto alla definizione di questa pratica. Il finanziamento previsto di 5 milioni di euro – ha esordito Misiti – è di una importanza capitale in questo momento di crisi. Perdere questi fondi per ragioni burocratiche sarebbe un vero peccato per la città e anche e soprattutto per i lavoratori”. Secondo Misi le voci sulla perdita dei fondi non hanno ragioni di essere: se c’è la ferma volontà delle istituzioni catanzaresi di dare risposte al ministero e ottenere quello che è dovuto gli ostacoli burocratici saranno superati. C’è un punto, però, da mettere in chiaro: il finanziamento è per l’Ente Fiera, “Parco Romani è uno dei contenitori possibili, a noi che cerchiamo di risolvere il problema non ci interessano le evoluzioni sul caso Parco Romani. Voglio capire adesso con il nuovo sindaco quale è la posizione del Comune proprio per non lavorare inutilmente. Presumo – ha concluso il parlamentare – che sarà interessato ad una soluzione positiva, e penso che mi potrà dare una mano”. Una conferenza stampa, quella di stamattina, finalizzata anche a lanciare un appello agli altri deputati e senatori: “Ci vuole un intervento forte di supporto delle forze politiche ed imprenditoriali- ha detto ancora Scarpino -. Catanzaro non può permettersi la perdita di alcun posto di lavoro”.
Maria Rita Galati

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