Gen 29 2013
USTICA. MISITI: NON TROVAMMO NESSUNA TRACCIA DI MISSILE EX PRESIDENTE COLLEGIO STA CON GIOVANARDI: FU ESPLOSIONE INTERNA
(DIRE) Bologna, 29 gen. – “Nessuna traccia di missile e’ stata evidenziata sulle pareti esterne dell’aereo, recuperato e ricostruito dal collegio. I risultati della perizia dimostrano in modo definitivo che la causa dell’incidente e’ stata una esplosione interna all’aereo”. Ad affermarlo e’ Aurelio Misiti, presidente del Collegio internazionale dei periti (in cui sedevano 11 esperti italiani, tedeschi, inglesi e svedesi) che fu incaricato dal Tribunale di Roma di esaminare il relitto del Dc9, l’aereo precipitato la notte del 27 giugno 1980 sui cieli di Ustica. Misiti, in una nota, spiega di sentire “l’obbligo” di ribadire questo concetto alla luce della sentenza della Corte di Cassazione di ieri. Tra il 1991 al 1994 il collegio da lui presieduto, ricorda Misiti, “ha consegnato l’unica perizia completa sull’incidente”. Una perizia i cui risultati “dimostrano in modo definitivo che la causa dell’incidente e’ stata una esplosione interna all’aereo”. Tant’e’ vero che in base a questa perizia, nel 2005, il Tribunale penale di Roma e poi anche la Cassazione “assolsero con formula piena gli 81 imputati, ufficiali dell’Aereonautica, definendo la tesi, mai dimostrata del missile, come fantasiosa, in quanto frutto di una guerra aerea mai avvenuta sui cieli italiani”. Secondo Misiti, “non si puo’ ritenere plausibile che tra il 2005 e il 2013 ci siano stati studi piu’ approfonditi che abbiano indotto il Tribunale civile di Palermo (che ha condannato i ministeri nel 2011 parlando di guerra aerea, ndr) e la terza sezione di Cassazione a cambiare quella sentenza”. Misiti e’ convinto che la Cassazione abbia “esaminato solo il processo civile di Palermo” e basato su questo la sua sentenza, “trascurando la rilevante documentazione dei processi penali, che hanno dimostrato esattamente il contrario”.
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