Ago 07 2012
Dichiarazione di voto dell’on. Misiti (Grande Sud) sulla questione di fiducia posta dal Governo sulla conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica
Signor Presidente, la fiducia chiesta dal Governo sul provvedimento relativo alla spending review, viene dopo la posizione di altre, numerose, questioni di fiducia – circa 33, mi pare – su vari argomenti. Come accaduto in precedenza, la fiducia sarà accordata da questa Camera con un gran numero di voti.
Come Grande Sud abbiamo votato e voteremo anche oggi «sì» alla questione di fiducia, perché ci rendiamo conto della necessità di approvare in tempi brevi provvedimenti importanti, non solo per rassicurare l’Europa sul fatto che l’Italia sa fare bene i compiti a casa, ma anche e soprattutto per continuare su una linea rigorosa di bilancio, che ci renda meno vulnerabili alla speculazione internazionale.
Ci rendiamo, però, sempre più conto che questa linea, se non entreranno in gioco altri fattori, non può reggere a lungo. È necessario che essa sia accompagnata da una politica sovranazionale, europea, molto più unitaria, che assicuri ai mercati, senza mezzi termini, che la fase critica è in via di superamento e che la via dello sviluppo è l’asse portante dell’Europa. Solo così i mercati non valuteranno rischioso investire nel nostro Paese, in Spagna o in altre nazioni dell’Europa del Mediterraneo.
Il Presidente Monti ha fatto bene a segnalare ai tedeschi che gli italiani esprimono forti disagi in questo momento, che potrebbero far crescere un sentimento antico che, evidentemente, ancora esiste nel nostro Paese, speriamo in misura sempre minore, visto e considerato che l’Europa, dopo la tragedia hitleriana, ci ha dato numerosi decenni di pace.
Senza volere accusare la Germania di volere conquistare l’Europa con la forza economica, al posto delle armi, c’è però da osservare che proprio questo appare a tanti onesti cittadini dell’Europa del sud.
Dobbiamo prendere atto che, purtroppo, la crisi ha inciso moltissimo sui rapporti tra Parlamento ed Esecutivo in tutte Paesi. Monti ha voluto sottolineare questa crisi, che noi non possiamo non vedere. Legiferare, infatti, a colpi di decreto-legge è una dimostrazione lampante di questa crisi. Anche la revisione della spesa ha seguito la stessa sorte, senza potere modificare o implementare, grazie al dibattito parlamentare, la necessaria riduzione drastica delle spese superflue ed inutili.
Prendendo spunto anche dalle segnalazioni dei cittadini, i risparmi sui beni e servizi della pubblica amministrazione riguarderanno questioni importanti. Ma non è tutto. Sarà difficile affermare che su punti nodali non vi sia una riduzione dei servizi erogati. Mentre per quanto concerne la riduzione degli organici dei ministeri e delle dirigenze degli stessi, l’elaborazione dei ministeri è carente.
Crediamo, quindi, che su questa questione della revisione della spesa bisogna intervenire accogliendo anche quello che viene dal dibattito parlamentare e dall’interno del Paese.
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