Nov 05 2008
Misiti: «Sarà lui il nuovo Roosevelt. L’uomo giusto per uscire dalla crisi»
Calabria Ora – 5 novembre 2008
Le elezioni? «Una svolta epocale per gli Stati Uniti». Aurelio Misiti, deputato calabrese dell’Italia dei Valori, non ha dubbi, «Barack Obama rappresenta con il suo colore della pelle quel mondo variegato, coacervo di culture in cui viviamo». Obama, secondo Misiti, è per gli USA «la presa di coscienza della più grande potenza mondiale» del multiculturalismo «come processo intrinseco alla globalizzazione». Ma per Misiti non è di sola questione razziale che si tratta. Perché il candidato democratico presenta «aspetti innovativi» più prettamente politici. Come «una campagna elettorale vicina alla gente, capace di coinvolgere ed entusiasmare, sperimentandolo sulla propria pelle, il gigante americano stanco è in difficoltà a causa della crisi finanziaria della quale ne è l’epicentro».
Misiti, a tal punto, ricorda il programma finanziario dei democratici che punta a un taglio delle tasse per le fasce medie, contrariamente a quanto realizzato da Bush. E soprattutto la riforma della sanità, «il vero tasto dolente» insieme alla crisi delle Borse. “Ha capito – dice Misiti riferito a Obama – che in momenti del genere è necessario aumentare i controlli pubblici sugli istituti finanziari, appoggiando il piano di sostegno per Wall Street». Sul capitolo della politica estera l’esponente Idv dice di «apprezzare le scelte promesse in politica estera da Obama». Tra cui, per esempio, il ritiro dall’Iraq entro sedici mesi e il rafforzamento del contingente in Afghanistan, «favorendo un’azione congiunta col Pakistan affinché collabori all’estirpazione di Al Qaeda. Non solo: ha dimostrato di voler risolvere in maniera pacifica e diplomatica la questione iraniana condannando apertamente, invece, la politica russa degli ultimi mesi». Obama ha apertamente parlato della politica dei “due stati” nella crisi israelo-palestinese e ha promesso di chiudere la prigione di Guantanamo, «odioso esempio di inciviltà che un Paese come l’America non può permettersi». C’è poi la pena di morte. Qui Misiti non esita a denunciare la posizione di entrambi i candidati alla presidenza Usa sul tema della pena di morte della cui abolizione non si è mai parlato. Per Misiti questa della pena capitale è «una piaga che l’Italia repubblicana ha debellato grazie alla nostra Costituzione e che speriamo diventi un valore condiviso anche dal popolo americano, da sempre all’avanguardia nel campo dei diritti civili». Il deputato spera che «Obama potrà essere il nuovo Roosevelt, capace di risollevare l’economia americana e quella globale se riuscirà a portare avanti i punti programmatici esposti in campagna elettorale. Tutto questo spiega la mia scelta di voto per il candidato del partito democratico».
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