Giu 27 2012
Intervento in Aula del capogruppo di Grande Sud, On. Aurelio Misiti, sul DDL: Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita
Signor Presidente, signori membri del Governo, la componente Grande Sud del gruppo Misto auspica che il Presidente Monti affronti domani gli incontri portando la comune volontà del Parlamento di sostenerlo sui temi generali europei, quelli del debito sovrano, dell’abbassamento dello spread, ed altri. Nelle mozioni che approveremo in serata speriamo che ciò venga espresso con chiarezza.
La legge che il Governo vuole invece sia approvata con la fiducia, riguardante il mercato del lavoro, non ci soddisfa, perché non contiene nulla che possa dare un impulso alla rinascita del Mezzogiorno d’Italia, e non vediamo per quale motivo dovremmo approvarla così velocemente, perché ce lo ordinano dall’esterno. Una legge sul mercato del lavoro riguarda certamente il territorio dove il mercato c’è; una legge sul lavoro invece deve avere come obiettivo di attrarre imprese, imprenditori e capitali nella parte del Paese che può svilupparsi. Altre nazioni che hanno lo stesso PIL della parte del Paese detta Mezzogiorno si sviluppano, in questi anni di crisi, a due cifre.
Il primo articolo del provvedimento riguarda questioni essenziali come la flessibilità all’entrata e all’uscita del lavoro, ma sono questioni che riguardano sempre pochi lavoratori del Mezzogiorno perché la stragrande maggioranza dei lavoratori, chi lavora nel Mezzogiorno, è dipendente pubblico, su cui si vuole anche intervenire.
Abbiamo motivato ieri il nostro atteggiamento benevolo verso il Governo in questa occasione del confronto europeo, ma non possiamo accettare che non ci sia un provvedimento specifico sul lavoro che riguardi il Mezzogiorno d’Italia.
Se si aggiunge a questo disagio del Mezzogiorno anche il taglio lineare sulla giustizia, con gravi ripercussioni negative sulla lotta alle mafie e pure sull’occupazione, il quadro diventa ancora più chiaro. Se queste questioni non vengono affrontate con successo, i nostri parlamentari non possono che collocarsi, in futuro, all’opposizione. Se questo ragionamento lo faranno anche gli altri parlamentari meridionali, il Governo tecnico avrà una durata non lunga. Forse ha ragione chi dice che Monti va bene per l’estero e che per la politica interna ci sia bisogno di un coinvolgimento diretto dei partiti di maggioranza. È così? Lo dicano i diretti interessati.
Il sud ha bisogno di attrarre investimenti e, quindi, ci vuole stabilità politica e ha bisogno, certamente di innovazione, anche contrattuale, ad esempio con i contratti regionali integrativi e di categoria, e di un piano di opere pubbliche piccole, medie e grandi che, sicuramente, avvii la ripresa economica in quel territorio. Abbiamo bisogno di sicurezza in quei territori, abbiamo bisogno di avere qualcosa com’è stato dato alla Germania dell’Est negli anni Novanta. Ecco perché la Germania si è sviluppata così velocemente, perché si è potuta sviluppare la Germania dell’Est.
Se da Bruxelles, quindi, non saranno mandati segnali positivi all’Italia, se il Presidente Monti torna con le mani vuote, è chiaro che non capiamo cosa ci stiamo a fare qui a votare le fiducie ad un Governo che ha basato tutto sul rigore e che non riesce ad ottenere nulla per il territorio, così disagiato, della sua nazione. I deputati di Grande Sud, in questo caso, in attesa di avere questi risultati, intanto annunciano un voto di astensione sul provvedimento.
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