Mar 08 2008
IdV riconosciuta parte civile nel processo per l’omocidio Congiusta
E’ la prima volta in Italia che ad un Partito Politico viene riconosciuta la capacità di costituirsi parte civile in un processo di mafia. La Corte di Assise di Locri, nel procedimento penale per l’omicidio di Giancarlo Congiusta a carico di Costa Tommaso e Curciarello Giuseppe, ha ammesso, con ordinanza del 7 c.m., a partecipare al procedimento, quali parti civili, diversi enti ed associazioni, compresa Italia dei Valori.
Una decisione importante, e quasi storica, se si pensa che si tratta, forse, della prima decisione in tal senso emessa dalla Magistratura Italiana: un partito politico ammesso alla partecipazione di un processo di mafia per tutelare e difendere: “..Diritti derivanti direttamente dallo Statuto e, comunque, dalla Costituzione, trattandosi di diritti fondamentali e, comunque, dalla normativa Italiana, Europea ed Internazionale, relativamente ai diritti umani che, nel caso in oggetto, sono stati palesemente violati da tutti gli atti e comportamenti posti in essere dagli imputati sopra indicati, che per il fatto stesso di appartenere ad un’associazione mafiosa (ai sensi dell’art. 416 bis c.p.), hanno causato gravi ed irreparabili danni morali soggettivi, esterni oggettivi, oltre che quelli materiali che interessano il diritto alla vita, alla libertà di pensiero e parola, al movimento e di iniziativa economica e politica, alla organizzazione, all’immagine del territorio, alla salute, alla incondizionata esistenza, alle pesanti pressioni psichiche e fisiche, ettcc.””Questo è quello che si legge nel corposo atto sottoscritto dal Segretario Regionale, On. Aurelio Misiti, e redatto dagli avvocati Giacomo Saccomanno e Giulio Varone. La notizia potrebbe sembrare banale, trattandosi di una semplice ammissione di parte civile. Invece, deve ritenersi di rilevante importanza, in quanto, con tale atto, è stata data valenza di parte offesa al partito politico, con interessi primari al rispetto della legalità ed alla libertà dei cittadini per un vivere civile e democratico. Principi di profonda valenza che, però, spesso vengono calpestati ed ignorati. Si è sostenuto, infatti, nell’atto di costituzione di parte civile:”.. Una situazione di illiceità che da decenni colpisce, condiziona, impedisce, frena, limita, stritola ogni possibile libero sviluppo economico, sociale, politico ed imprenditoriale. Una piovra che con i suoi tentacoli tende a controllare tutto il territorio, tutte le iniziative, tutto lo sviluppo, frenando, naturalmente, quei tentativi, sempre più sporadici, di ribellione e di contrasto. Una serie di azioni illecite che, per la loro costante presenza, sono da ritenersi atti continuati, facenti parte di una strategie ampia di controllo del territorio, delle istituzioni, degli uomini e di tutto quanto possa rappresentare libertà ed indipendenza. Si tratta di una situazione complessa nella quale l’individuazione della lesività del reato e l’attribuzione ad essa di una particolare rilevanza processuale rappresenta una questione indubbiamente difficile, anche in considerazione del fatto che non sempre, o quasi mai, la legge è in grado di esprimere in modo tempestivo una specifica tutela, anche processuale, corrispondente, almeno temporalmente, al sorgere della sensibilità collettiva in una certa materia ed in un territorio così intrigante, ambiguo ed inquietante. In particolare, il problema si pone e sussiste particolarmente per i reati diffusamente lesivi in presenza dei quali non è agevole individuare una singola persona offesa”. Un atto, quindi, concreto della politica di Italia dei Valori a difesa della collettività e del rispetto della moralità, della eticità e delle regole, che spesso si scontra con le passerelle della antimafia solo parlata e poco praticata. Il senso di solitudine che colpisce, quasi sempre, le vittime della mafia potrebbe essere alleviato se tutte le forze sane, le associazioni, i partiti producessero atti e comportamenti concreti e senza ombre nello schieramento deciso e non tentennante a difesa della legalità. L’insieme di queste forze darebbe una spinta decisiva a quei soggetti che vorrebbero ribellarsi, ma hanno paura delle ritorsioni e, principalmente, di rimanere soli, dinanzi alla forza devastante della ‘ndragheta. Grande soddisfazione alla notizia della ammissione della costituzione da parte dei vertici nazionali di Italia dei Valori, che hanno plaudito alla iniziativa, ringraziando di quanto svolto il segretario regionale Aurelio Misiti. Quest’ultimo ha voluto, altresì, precisare che da questo momento Italia dei Valori, con il contributo professionale degli avvocati Giacomo Saccomanno e Giulio Varone, si costituirà in tutti i processi penali, che verranno segnalati, a sostegno delle vittime della mafia. Un’azione dirompente e penetrante che, da una parte, allevierà la solitudine delle persone già gravemente colpite, e, dall’altra, dimostrerà alla gente che Italia dei Valori lavora per il territorio e per i cittadini onesti e laboriosi. Un cambiamento epocale che alle sole parole del passato, fa seguire le azioni penetranti del presente e quelle dirompenti di un prossimo futuro.
Ufficio Stampa
Italia dei Valori Calabria
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