Gen 19 2008
Sanità in Calabria: alcuni interventi sono possibili subito
Gazzetta del Sud
La politica della salute, dopo quella per la legalità, costituisce una priorità assoluta per il partito di Italia dei Valori calabrese. Uscire da questa emergenza è diventato un obiettivo ormai al centro dell’attenzione di tutte le forze vive della Regione.
Le novità di queste settimane, a valle dei tragici avvenimenti verificatisi in alcuni nosocomi, sono la nomina del prefetto Serra a commissario per l’emergenza sanitaria in Calabria e l’istituzione di una commissione, che ha il compito di accertare la qualità del servizio sanitario su tutto il territorio calabrese e di elaborare proposte alfine di garantire livelli elevati di assistenza. Il commissario ha avuto un primo impatto con i vertici della Regione sull’ospedale di Vibo Valentia. E’ auspicabile che l’azione di monitoraggio della commissione si aggiunga a quella degli organi istituzionali della Regione, che, superata l’emergenza, debbono riformare e adeguare il sistema ai moderni canoni della politica della salute.
La Giunta regionale sta seguendo una strada che dovrebbe portare in tempi ragionevoli a una sanità più efficiente e moderna dell’attuale. Il Consiglio regionale migliorerà certamente le proposte dell’ Esecutivo. Ma oltre al funzionamento degli attuali e alla realizzazione di nuovi ospedali va realizzata anche una nuova sanità nel territorio che consenta ai cittadini di usufruire di un servizio efficiente e diffuso che ha nell’ospedale (pubblico o privato) l’ultimo presidio. In ospedale si dovrebbe andare solo quando si affrontano malattie o interventi chirurgici di un certo rilievo.
La riorganizzazione amministrativa che la Giunta Loiero si sforza ad attuare è un primo passo importante. Due temi sono stati indicato su queste colonne dal presidente Marino della Commissione Sanità del Senato, con cui non si può non concordare.
Egli ha trattato il tema degli accreditamenti delle strutture sanitarie private da affidare a una Autorità terza indipendente per verificare l’appropriatezza delle prestazioni, della sicurezza e del rispetto delle procedure. Per gli ospedali pubblici egli sostiene che, in attesa della costruzione dei quattro nuovi ospedali, vada prevista una fase transitoria, in cui siano assicurati servizi ospedalieri di eccellenza anche con strutture militari.
Ottimi suggerimenti, ma essi vanno visti come parte di un sistema più complesso da mettere in atto, tra cui severi concorsi per i manager e per i medici, affidati a commissioni esterne alla Regione.
La programmazione dei nuovi ospedali va sostenuta. Vi sono territori infatti che hanno ospedali pubblici fotocopia, che, per giunta non forniscono servizi sanitari di buon livello e hanno costi di gestione molto elevati; tra questi si possono citare la Piana di Gioia Tauro e il Medio Tirreno cosentino.
Ad esempio nel Medio Tirreno cosentino, nella fase transitoria, si può realizzare un nuovo modello ospedaliero, basato sull’integrazione in un unico sistema dei due ospedali esistenti di Paola e Cetraro e delle strutture private di Belvedere.
A tal fine si dovrebbe soltanto ristrutturare l’ospedale di Cetraro, per cui sono necessari modesti investimenti.
Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
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