Ago 01 2010
Il documento del Consiglio federale: da MPA sostegno condizionato alla realizzazione di progetti per il Sud
Il Consiglio Federale del Movimento per le Autonomie – MPA, riunito a Roma il 30 luglio 2010, ha esaminato la condizione del Paese dopo oltre due anni di lavoro del Governo Berlusconi che è scaturito dalla vittoria elettorale della coalizione della quale ha fatto parte l’MPA.
Nel merito è stato rilevato come l’intero paragrafo cinque del programma presentato agli elettori, denominato “il Sud”, sia rimasto quasi del tutto inevaso:
– Piano decennale straordinario concordato con le regioni per il potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture: porti, reti stradali e autostradali, alta capacità ferroviaria, Ponte sullo Stretto, in modo da formare un sistema logistico integrato;
– Creazione di zone e porti franchi;
– “Leggi Obiettivo” speciali concentrate su turismo e beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza per la ricerca e l’innovazione;
– Realizzazione di un piano strategico di riconversione dell’industria chimica pesante (impianti petrolchimici e centrali termoelettriche) ispirato alle nuove tecnologie;
– Pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese istituzionali di programma;
– Realizzazione della Banca del Sud secondo il progetto del Governo Berlusconi;
– Federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di sviluppo (fiscalità compensativa) a favore delle aree svantaggiate;
– Contrasto alla criminalità organizzata; piano di emergenza per la sicurezza e la legalità.
In effetti l’attuale condizione del Mezzogiorno la si può leggere dal rapporto Svimez che dichiara come nel 2009 il PIL del Sud è calato del 4,5%, un valore molto più negativo del – 1,5% del 2008. Il PIL per abitante è pari a 17.317 euro mentre nel centro-nord è di 29.449. A livello regionale l’Abruzzo mostra nel 2009 una diminuzione del PIL particolarmente elevata (-5,9%), seguito dalla Campania (-5,4%), Puglia e Basilicata a pari merito (-5%). Tutte negative le altre regioni meridionali. La perdita più contenuta in Sicilia (-3,1%). A fare le spese maggiori della crisi, l’industria, con un crollo del valore aggiunto nel 2009 del 15,8%, in particolare nei settori minerali non metallurgici (-26,9%), metalli (-23,9%) e macchine e mezzi di trasporto (-20,5%). Il commercio (-11%) con 88.000 posti di lavoro persi nel settore. Quindi l’industria al Sud rischia l’estinzione. Dei 380.000 posti di lavoro persi in tutto il Paese, 194.000 sono al Sud.
Nella relazione di qualche settimana fa, l’allora Presidente della Consob Lamberto Cardia ha riferito che in termini di capitalizzazione la presenza di aziende del Sud nella Borsa italiana rappresenta soltanto lo 0,2% del totale e solo se si considera meridionale anche la SARAS di Moratti la percentuale sale allo 0,7%.
Da questo rapporto emerge con chiarezza come tutte le politiche governative avrebbero fallito l’obiettivo di recuperare il gap con il Nord che, viceversa, si è ulteriormente aggravato. Avrebbero fallito se lo avessero perseguito. Ma non lo hanno neppure perseguito.
Alla luce di tutto ciò il Consiglio Federale ritiene improcrastinabile un confronto politico tra i sottoscrittori del programma elettorale per accertare le ragioni per le quali la maggioranza ed il Governo non hanno mantenuto gli impegni assunti con gli elettori e, per verificare la volontà concreta di porvi rimedio, con l’indicazione di tempi, strumenti, risorse, obiettivi da raggiungere.
Il Consiglio Federale inoltre decide di convocare per la prima decade di ottobre una grande conferenza sul Mezzogiorno alla quale saranno invitati a dibattere sulle condizioni e sulle prospettive: istituzioni, rappresentanze sociali, culturali e politiche.
I parlamentari nazionali dell’MPA, in attesa del chiarimento politico e delle risposte concrete conseguenti, dovranno ritenersi liberi da vincoli di maggioranza e legati solamente al programma sottoscritto nonché alle esigenze del Mezzogiorno e delle parti più deboli del Paese.
Il Consiglio inoltre delibera di attuare la federazione col Movimento Io-Sud fondato della Senatrice Adriana Poli Bortone. Dieci rappresentanti del Movimento Io-Sud comporranno un Consiglio Federale unitario e la Senatrice rivestirà la carica di Presidente dello stesso.
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