Apr 08 2010

OSSERVATORIO 8 Aprile 2010: DOMENICA TUTTI A SANT’ONOFRIO

Pubblicato da at 10:44 Categorie Editoriali

ARGOMENTI DI OGGI:
Domenica tutti a Sant’Onofrio: l’”affruntata” si farà senza i picciotti.

Affruntata 2009 - www.melissandra.it

Il coraggio di un parroco di paese e la ferma posizione del vescovo di Mileto (Don Luigi Renzo di Campana) hanno sconfitto l’arroganza mafiosa degli uomini di onore. Una ndrangheta feroce come quella operante nella provincia di Vibo Valenzia dove a nessuna impresa o industria è permesso di lavorare in pace senza pagare il “pizzo”, ha trovato un osso duro da rosicchiare e non ce l’ha fatta. Il parroco ha sospeso la tradizionale cerimonia che si farà invece domenica 11 aprile nella stessa piazza di Sant’Onofrio .
È un’occasione importante per dimostrare che i cittadini calabresi non hanno paura e vogliono essere liberi.

Napolitano ha firmato il d.d.l. sul leggittimo impedimento.

Il presidente ha fatto studiare per un mese dai suoi esperti il testo approvato dal Parlamento e alla fine, non trovando alcuno appiglio, ha dovuto promulgare l’atto, che è diventato legge.
In precedenza aveva rinviato alle Camere un altro disegno di legge sull’arbitrato nelle controversie di lavoro. In quel testo c’erano i presupposti per la richiesta di modifica nel rispetto letterale di un principio costituzionale. Le modifiche saranno apportate ed anche questo atto sarà legge.
I due episodi dimostrano con chiarezza che Napolitano fa bene il suo mestiere, “checché” ne dicano Flores, Grillo e Travaglio; ma quel che si evidenzia di più è il fatto che il Quirinale è l’unico luogo dove, in qualche caso, si possono correggere le proposte del Governo. Il Parlamento non riesce quasi mai. L’opposizione rifletta.

Calderoli scavalca Berlusconi.

È notizia di oggi, lanciata da un’intervista al giornale leghista, che Calderoli, fresco dell’investitura di Arcore, si è fatto portavoce del centro-destra consegnando in modo irrituale la bozza dei “lumbard” sulle riforme costituzionali. L’irritazione di Berlusconi è al culmine. Dopo aver inghiottito Zaia e Cota, senza contare gli ex missini Polverini e Scopelliti, si vede anche sostituito negli incontri con Napolitano. Fini, e non parlo di Schifani, va oltre l’irritazione perché tale bozza non l’ha proprio vissuta. Sull’argomento vi è pure una specie di diktat di Montezemolo che corregge  il tiro affermando: “le riforme si, ma con tutto il rispetto di quelle dello Stato e della giustizia, la priorità spetta al lavoro e al fisco”. E come dargli torto! Speriamo che da tutto questo parlare esca qualche risultato, visto che il PD ormai non può che collaborare.

Il lupo della Sila

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