Lug
27
2015
La Giunta regionale della Calabria
Il Presidente Oliverio, dopo lo schiaffo della Magistratura, ha nominato una Giunta esterna al Consiglio Regionale, con personalità di alto livello culturale, con cui deve concordare la “filosofia di governo” che metterà in atto. Va sfruttata l’occasione per trasformare in positivo un momento drammatico e negativo. Il Presidente deve stimolare tutti a realizzare una politica dello sviluppo per non dipendere più dall’assistenza dello Stato, che ancora caratterizza la vita calabrese. Egli deve attuare una politica opposta a quella portata avanti fin’ora dalla classe dirigente calabrese, che si schiera spesso con chi non vuole la crescita economica. Va favorita ogni iniziativa che porti elementi nuovi per lo sviluppo come la ricerca degli idrocarburi, la costruzione di strutture impiantistiche per la produzione di energia dai rifiuti, le infrastrutture di trasporto multimodali ecc. Vanno attirati gli investitori internazionali, stimolando i sindacati a superare vecchi tabù sul contratto nazionale di lavoro, che deve prevedere l’uguaglianza dei diritti di tutti, mentre le parti economiche del contratto vanno trattate dai sindacati regionali. In definitiva il territorio calabrese per attrarre investimenti deve fare ogni sforzo per diventare competitivo rispetto alla maggior parte dei territori europei.
Aurelio Misiti
Lug
26
2015
Pompei
Colosseo
La polemica non nuova sullo sciopero degli addetti al sito archeologico di Pompei, può costituire l’occasione per ricordare agli italiani che i nostri BENI CULTURALI sono la vera grande ricchezza dell’Italia.
Come tale essa va difesa e tutelata sia come la riserva aurea di uno Stato moderno e sia come materia prima nell’industria del turismo.
Nella mia ormai non breve vita ho potuto visitare tutti i Continenti e ho potuto osservare come quasi tutti gli Stati sono impegnati a valorizzare l’altra metà dei Beni culturali esistente nel mondo. Addirittura si valorizzano castelli o personaggi che nulla hanno a che vedere con l’arte.
Ebbene, e’ arrivato il momento di utilizzare al meglio questo immenso patrimonio, che va tutelato e gestito per il bene degli italiani e di tutte le genti.
Pompei va gestita non solo come un servizio essenziale ma come un asset-tipo ”RISERVA AUREA” dell’Italia e in quanto tale gli addetti devono essere super istruiti e consapevoli di gestire e tutelare un bene eccezionale del paese. Perciò le risorse ricavate vanno impiegate in gran parte per rinnovare il personale, puntando all’acculturamento dei migliori attuali e all’assunzione di specialisti super preparati. Il restauro di alto livello tecnico scientifico e la gestione super specializzata, escludendo per questo e gli altri beni qualunque conflittualità sindacale, possono consentire di triplicare almeno le entrate dello Stato.
Il Colosseo, primo monumento italiano, dopo il restauro, gestito allo stesso modo di Pompei, insieme a tutti gli altri immensi Beni culturali romani, va collocato in una città riportata al livello svizzero o a quello della città del Vaticano. Le entrate dello Stato e quindi di Roma triplicherebbero.
Il ragionamento si può ripetere per quasi tutti i centri abitati italiani, in particolare per le città del Sud, dove le civiltà greca e romana hanno lasciato in eredità il “TESORO” più grande.
La domanda d’obbligo è: gli italiani lo sanno? La classe dirigente che fa?
Aurelio Misiti