Giu
15
2014
COSTRUIRE UN GRATTACIELO, UN PONTE, UNA LUNGA GALLERIA, UNA AUTOSTRADA, UNA FERROVIA E’ POSSIBILE E QUASI RUTINARIO PER UN GRANDE PAESE COME L’ITALIA CHE NELLA SECONDA META’ DEL SECOLO SCORSO HA MOSTRATO DI ESSERE IN PRIMA FILA TRA LE NAZIONI PIÙ AVANZATE.
ALTRA COSA E MOLTO PIÙ COMPLESSA INVECE È LA REALIZZAZIONE DI UNA DIGA PER GESTIRE MILIONI DI METRI CUBI DI ACQUA, RACCOLTA IN LAGHI ARTIFICIALI SITUATI A QUOTE ELEVATE.
PER RIUSCIRCI E’ NECESSARIO UN SISTEMA PAESE MOLTO FUNZIONANTE E UNITO, CHE IN ITALIA, SPECIALMENTE AL SUD, RISULTA DI DIFFICILE REALIZZAZIONE.
QUESTA CONSAPEVOLEZZA DIFFUSA NELLA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA DEL SECONDO DOPO GUERRA HA PORTATO ALLA COSTITUZIONE DELLA “CASSA DEL MEZZOGIORNO”, CHE TRA LE GRANDI OPERE HA REALIZZATO ALCUNE DIGHE DI STRAORDINARIA RILEVANZA.
ALTRE GRANDI OPERE, TRA CUI NUMEROSE DIGHE, PIANIFICATE DALLA CASSA, NON SONO STATE COMPLETATE PER LA PREMATURA ABOLIZIONE DELL’ENTE.
NEGLI ANNI NOVANTA UNA COMMISSIONE DI ESPERTI NOMINATA DAL MINISTRO MERLONI,CHE IO STESSO HO COORDINATO, HA INDICATO AL GOVERNO QUALI DI QUESTE OPERE ANDAVANO COMPLETATE E QUALI NO.
TRA LE GRANDI OPERE DA COMPLETARE, OLTRE AL PORTO DI GIOIA TAURO, VENNERO INDICATE NUMEROSE DIGHE IN TUTTO IL SUD E IN PARTICOLARE ALCUNE NELLA REGIONE CALABRIA. TRA QUESTE SPICCAVANO QUATTRO DIGHE:MENTA E METRAMO NEL REGGINO, MELITO NEL CATANZARESE E ESARO NEL COSENTINO.
LE PRIME DUE SONO COMPLETATE IN QUANTO ALL’ATTO DELLO SCIOGLIMENTO DELLA CASSA ERANO COSTRUITE CIRCA AL 90 PER CENTO, MENTRE LE ALTRE DUE SONO RIMASTE INDIETRO PER LE CARENZE GESTIONALI CHE VIA VIA SI SONO MANIFESTATE.
LA PRIMA NEL CATANZARESE E’ AFFIDATA AL CONSORZIO DI BONIFICA LOCALE CHE PER LA PRIMA VOLTA SI CIMENTA CON LA COSTRUZIONE DI UNA GRANDE OPERA COME UNA DIGA. PER REALIZZARLA E’INDISPENSABILE UNA VOLONTA’ COMUNE DEL CONSORZIO,DEL COMUNE CAPOLUOGO PERCHÉ RISOLVEREBBE DEFINITIVAMENTE COSÌ IL PROBLEMA IDRICO DELLA CITTÀ,DELLA REGIONE E SOPRATUTTO DEL GOVERNO NAZIONALE. UNA PRECONDIZIONE E’ POI LA STABILITÀ POLITICA A TUTTI I LIVELLI, IN MODO CHE AL CAMBIARE DEI GOVERNI NON CAMBI LA DECISIONE DI REALIZZARE L’OPERA.
LA STAMPA HA UN RUOLO FONDAMENTALE NELL’ORIENTAMENTO DI TUTTE LE COMPONENTI DELLO STATO VERSO LA POSIZIONE SOPRA ILLUSTRATA E NON SOLO QUELLO DELLA GIUSTA CRITICA SUI RITARDI E SUI PRESUNTI SPRECHI.
LA DIGA SULL’ESARO INVECE È AFFIDATA DIRETTAMENTE ALLA REGIONE CALABRIA, PER CUI VALGONO LE STESSE RIFLESSIONI SVOLTE PER QUELLA SUL MELITO.
Giu
04
2014
MISITI: LE REGOLE E IL LAVORO CONDIZIONI PER LO SVILUPPO
CI SONO PERIODI NELLA VITA DI UN POPOLO IN CUI SONO NECESSARIE MISURE STRAORDINARIE PER METTERE TUTTI NELLE STESSE CONDIZIONI DI PARTENZA.
IL GIORNO DELLE DECISIONI E’ ARRIVATO, TUTTI DEVONO CONTRIBUIRE SECONDO LE PROPRIE POSSIBILITA’.
NEI PROSSIMI TRE ANNI VANNO REALIZZATI DUE OBIETTIVI : I CONTRATTI REGIONALI DI LAVORO E LE OPERE DI MANUTENZIONE NEL TERRITORIO.
IL PRIMO PUNTO RIGUARDA LA TRASFORMAZIONE DEI CONTRATTI DI LAVORO DA NAZIONALI A REGIONALI NELLA SOLA PARTE ECONOMICA, CHE DEVE TENER CONTO DELLE REALTÀ LOCALI. CIÒ SARÀ FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA. AD ESEMPIO TERMINI IMERESE NON SAREBBE STATA CHIUSA SE LA FIAT, INVECE DI PERDERE MILLE EURO A MACCHINA PRODOTTA, LE AVESSE GUADAGNATO.
IL SECONDO PUNTO RIGUARDA L’APERTURA IN SEI MESI DI ALMENO CINQUANTAMILA CANTIERI PER CREARE UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO.
NEI TERRITORI ITALIANI INFATTI C’E’ UN GRAN BISOGNO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IN TANTI SETTORI COME I PONTI STRADALI E FERROVIARI,GLI EDIFICI SCOLASTICI DISSESTATI,EDIFICI STRATEGICI DA RENDERE ANTISISMICI,DISSESTO IDROGEOLOGICO.
I RELATIVI INVESTIMENTI SONO MOLTO CONTENUTI E I TEMPI DI APERTURA DEI CANTIERI SONO MINIMI CONCENTRANDO GLI APPALTI SU POCHE E ATTREZZATE STAZIONI APPALTANTI.
Giu
03
2014
SCUOLE VECCHIE E CADENTI: UNA SU DUE NON E’ A NORMA
Lo rivela l’indagine del Censis sullo stato della nostra edilizia scolastica.
Si stima che in 24.000 istituti su 41 mila gli impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma.
Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi. In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture.
Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle strutture portanti (tra queste mura 580.000 ragazzi trascorrono ogni giorno parecchie ore) e 2.000 le scuole che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto.
Il 30% delle scuole è ospitato in edifici vecchi e storici, costruiti prima del 1960. E nella maggioranza dei casi quello che manca è la manutenzione ordinaria.
Secondo una stima del ministero delle Infrastrutture di fine 2013 andando avanti a questo ritmo si finirebbe di restaurare il patrimonio edilizio scolastico in 110 anni.
In più secondo le valutazioni dei dirigenti scolastici, che hanno considerato la qualità degli interventi realizzati in più di 10.000 edifici scolastici pubblici negli ultimi tre anni, sono più di un quarto le strutture in cui sono stati effettuati lavori ritenuti scadenti o inadeguati.
Gli interventi straordinari che via via sono stati programmati dopo il tragico crollo della scuola di San Giuliano hanno mobilitato poco meno di 2 miliardi di euro rispetto a un fabbisogno stimato di 13 miliardi.