Giugno, 2012

Giu 25 2012

MISITI: LO SVILUPPO DELL’ITALIA DIPENDE DA QUELLO DEL MEZZOGIORNO

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di Maria Romano – Il rilancio del Sud dovrebbe essere un obiettivo primario per il governo Monti. Situazioni analoghe a quelle dell’Italia meridionale si sono verificate in passato anche in altre parti del mondo. Di questo e di molto altro ha parlato l’onorevole Aurelio Misiti, capogruppo della componente Grande Sud sul decreto Fornero.

Onorevole, qual e’ il rapporto fra Grande Sud e il governo Monti?

In generale Grande Sud ha sempre votato la fiducia al governo, anche se qualche volta i decreti approvati non sono risultati molto convincenti. Si e’ sempre trattato di provvedimenti difensivi derivanti dalla politica aggressiva e rigorista emanata dalla trojka: Ue, Bce, Fmi. Purtroppo anche nel caso di un provvedimento così cruciale come questo relativo al lavoro il parlamento italiano si e’ dovuto adeguare ai tempi e ai contenuti dettati dall’Europa, dalla Banca centrale e dal Fondo monetario internazionale.

Come mai la Germania ha risolto i problemi ereditati dal territorio dell’est senza subire alcun crollo del prodotto interno lordo negli ultimi venti anni, mentre l’italia non si decide a superare con decisione la differenza economica fra nord e sud?

Il governo dovrebbe sapere che il problema italiano del 2012 e’ molto simile a quello tedesco del ‘90: il Sud Italia e la Ddr tedesca hanno avuto e in grande misura continuano ad avere, specialmente la parte italiana, una grande difficolta’ occupazionale e di sviluppo. Qualunque provvedimento tedesco sul lavoro dal 1990 in poi ha puntato sostanzialmente sulla rinascita della Germania dell’est; l’Italia ancora non ha compreso fino in fondo che il suo sviluppo dipende da quello del suo mezzogiorno.

E’ mai possibile che un territorio come quello meridionale che produce un Pil pro capite di poco inferiore a quello del Messico, a quello della Turchia ed altri paesi in via di sviluppo, che crescono a tassi vicini alle due cifre, non venga considerato come la piu’ grande risorsa da cui si puo’ attingere?

Purtroppo in questi venti anni i governi italiani, compreso l’attuale, hanno seguito una strada che non ha portato ad alcun risultato concreto. Dopo la fine della cassa per il mezzogiorno non si e’ avuta alcuna attenzione finalizzata al superamento del gap tra nord e sud. Il superamento puo’ avvenire: non certo con il taglio lineare delle risorse, delle forze dell’ordine, della magistratura, delle caserme e dei tribunali, che, invece, dovrebbero aumentare di numero e di qualita’; non certo con un provvedimento sul lavoro che nella sostanza riguarda il resto d’Italia, ma attuando una nuova politica economica nel paese, che favorisca l’arrivo di capitali internazionali e italiani. Le imprese e i capitali italiani non debbono essere costretti ad emigrare in Croazia, Romania, Albania o Turchia, ma devono essere attirati dalle condizioni favorevoli del sud, in termini di ridotta burocrazia e di contratti regionali integrativi. In altre parole, va superato il vecchio contratto nazionale di lavoro mantenendo tale solo la parte giuridica, mentre per quella economica vanno tenuti presenti tutti gli elementi sociali dei territori, e comporterebbero cosi’ una drastica riduzione dei costi delle imprese rispetto a quelle operative nel centro-nord dell’Italia.

 

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Giu 24 2012

Ente Fiera, torna l’ipotesi Germaneto. A gestire la pratica sarà il comune

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il Quotidiano della Calabria – 24 Giugno 2012

Il sindaco Abramo, al termine di una riunione operativa con l’assessore regionale Tallini e l’on. Aurelio Misiti, ha annunciato che per la realizzazione dell’ente Fiera, per non perdere il finanziamento statale, si procederà con il progetto originario che ne prevede la realizzazione a Germaneto

Il sindaco Sergio Abramo

 

CATANZARO – Il Comune torna all’unica indicazione, sancita da delibere di consiglio comunale, che indicano la realizzazione dell’Ente Fiera nell’area di Germaneto. D’ora in poi, inoltre, sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. A questa conclusione è giunto il sindaco Sergio Abramo a conclusione di un incontro con l’on. Aurelio Misiti che sta seguendo a Roma l’iter di finanziamento dell’opera. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale, nonchè capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Domenico Tallini. «E’ stato – è scritto in una nota – lo stesso Misiti a concordare questo percorso con il primo cittadino, preso atto dell’indisponibilità del Ministero dello Sviluppo Economico a dialogare con un soggetto – la Catanzaro Servizi – non ritenuto giuridicamente di natura pubblica, sulla base di una proposta (l’acquisto di Parco Romani) diversa da quella originariamente comunicata e non coerente con gli obiettivi del finanziamento. L’unica possibilità concreta di tenere in piedi il finanziamento di cinque milioni di euro è portare avanti celermente il progetto, già esistente, che preveda la realizzazione dell’Ente Fiera su una vasta area già individuata nella vallata del Corace e per la quale è già stata avviata la procedura di esproprio. Il fatto che il proprietario abbia impugnato l’esproprio, contestandone la congruità, non ferma l’iter nè impedisce al Comune di procedere all’appalto dell’importante infrastruttura». «Questa nuova posizione del Comune – prosegue la nota – sarà formalmente trasmessa al Ministero e comunicata direttamente al ministro Passera nel corso di un incontro che sarà sollecitato nei prossimi giorni dall’on. Misiti. Viene, dunque, definitivamente abbandonata l’ipotesi Parco Romani che, per la verità, non è mai stata ufficialmente condivisa dal Comune con l’adozione di atti formali, ma che è stata portata avanti unilateralmente dalla Catanzaro Servizi sulla base di generiche indicazioni impartite dai vertici dell’Amministrazione o da loro delegati, prive di efficacia proprio perchè senza copertura finanziaria, senza la certezza del finanziamento e senza legittimazioni deliberative». «La realizzazione dell’Ente Fiera – è stato sottolineato – è una partita diversa da quella dell’acquisto di Parco Romani da parte della Catanzaro Servizi, operazione quest’ultima che è al vaglio della magistratura, ma anche degli uffici comunali che ne stanno valutando la legittimità per evitare che ne possa scaturire un danno per l’Ente. Quanto alle problematiche dell’intero Parco Romani, il sindaco Abramo ha ribadito che è intenzione del Comune favorire con ogni possibile iniziativa l’apertura dell’importante complesso edilizio, sia attraverso una semplificazione delle autorizzazioni sia attraverso forme di sostegno al suo completamento in modo da dare certezze ai tanti operatori economici che hanno creduto nel progetto».

23 giugno 2012 17:58

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Giu 23 2012

La Fiera sarà a Germaneto

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ANSA 23/06/2012
D’ora in poi sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. L’unica possibilità concreta di tenere in piedi il finanziamento di cinque milioni di euro è portare avanti celermente il progetto, già esistente, che preveda la realizzazione dell’Ente Fiera su una vasta area già individuata nella vallata del Corace e per la quale è già stata avviata la procedura di esproprio

Il Comune di Catanzaro torna all’unica indicazione, sancita da delibere di consiglio comunale, che indicano la realizzazione dell’Ente Fiera nell’area di Germaneto. D’ora in poi, inoltre, sarà esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico. A questa conclusione è giunto il sindaco Sergio Abramo a conclusione di un incontro con l’on. Aurelio Misiti che sta seguendo a Roma l’iter di finanziamento dell’opera. Leggi Tutto »

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Giu 23 2012

POLITICA / Ente Fiera, Misiti: Non perdere i 5 milioni del finanziamento

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catanzaroinforma.it

Sabato 23 Giugno 2012

Il ministero delle Attività produttive non può più attendere, a rischio cinque milioni di euro che rappresentano il finanziamento da destinare alla realizzazione dell’Ente Fiera. Sia esso realizzabile a Parco Romani, sia esso dirottabile altrove. Come ha fatto in passato per altre importanti problematiche che interessano la città di Catanzaro – leggi la difesa della localizzazione della scuola di magistratura a Catanzaro, purtroppo poi dirottata altrove – il deputato di Grande Sud-Ppa, Aurelio Misiti, approda nel capoluogo, su invito dell’ex assessore comunale alle Politiche sociali, Fulvio Scarpino, per affrontare il delicato argomento, anche perché l’attenzione si estende a decine di lavoratori della “Catanzaro servizi”, soggetto attuatore dell’Ente Fiera, e dei tanti proprietari dei locali di Parco Romani che sperano di poter veder partire il centro commerciale e direzionale grazie anche alla destinazione dell’ente fieristico. La decisione, in realtà, spetta al nuovo sindaco Sergio Abramo: come procedere? Dall’incontro che il deputato Misiti ha avuto con il primo cittadino nel pomeriggio si evince la volontà dell’amministrazione di difendere con i denti il finanziamento, e quindi, presto i delegati di Palazzo de Nobili voleranno a Roma per un confronto con i vertici del ministero delle Attività produttive. Due i problemi da superare dal punto di vista burocratico registrati a Roma: il riconoscimento della “Catanzaro servizi” come società in grado di gestire l’Ente, visto che si tratta di una partecipata al cento per cento comunale ma il Ministero avrebbe preferito affidare la responsabilità direttamente al Comune, ma anche il fatto di non poco rilievo che il consiglio comunale non ha deliberato il cambio di localizzazione, da Germaneto a Parco Romani, dopo l’interruzione degli espropri. L’amministrazione comunale targata Abramo, comunque, vuole andare avanti. E l’appello che arriva dalla conferenza stampa mattutina, tenuta prima dell’incontro tra Misiti e Abramo nella sala Giunta di Palazzo di Vetro, presente anche il consigliere comunale e provinciale Sergio Costanzo che si è sempre interessato della problematica Ente Fiera, oltre che Fulvio Scarpino. C’è da ricordare che sulla realizzazione dell’Ente Fiera a Parco Romani e l’acquisizione di locali del centro direzionale da destinare all’Ente, l’ex assessore ha riferito in Procura consegnando la documentazione raccolta. “L’onorevole Misiti più di ogni altro parlamentare calabrese si è interessato a problematiche che riguardavano questioni di Catanzaro, nonostante non sia stato eletto in questo territorio – ha affermato l’ex assessore comunale Fulvio Scarpino -. Andare in Procura non vuol dire voler colpire qualcuno, non bisogna avere paura delle istituzioni. Questo mi ha spinto ad incontrare Misiti portando alla sua attenzione una pratica chiamata solitamente “Parco Romani” che poi altro non è che la problematica relativa al finanziamento dell’Ente Fiera e da quel momento Misiti opera un incessante martellamento al Ministero, per cercare di arrivare ad una soluzione, capire quale problematiche potrebbero creare un danno enorme per Comune e i lavoratori Catanzaro servizi, oltre che per i piccoli imprenditori di Parco Romani. I problemi si risolvono senza avere paura delle istituzioni – ha concluso Scarpino – senza paura di denunciare i problemi”. “Sono venuto a Catanzaro per concordare con il sindaco Abramo un percorso per fare pressioni sul ministero dello Sviluppo in quanto è necessario rispondere ad alcune domande poste al Comune di Catanzaro, nel momento in cui ci siamo incontrati all’ufficio preposto alla definizione di questa pratica. Il finanziamento previsto di 5 milioni di euro – ha esordito Misiti – è di una importanza capitale in questo momento di crisi. Perdere questi fondi per ragioni burocratiche sarebbe un vero peccato per la città e anche e soprattutto per i lavoratori”. Secondo Misi le voci sulla perdita dei fondi non hanno ragioni di essere: se c’è la ferma volontà delle istituzioni catanzaresi di dare risposte al ministero e ottenere quello che è dovuto gli ostacoli burocratici saranno superati. C’è un punto, però, da mettere in chiaro: il finanziamento è per l’Ente Fiera, “Parco Romani è uno dei contenitori possibili, a noi che cerchiamo di risolvere il problema non ci interessano le evoluzioni sul caso Parco Romani. Voglio capire adesso con il nuovo sindaco quale è la posizione del Comune proprio per non lavorare inutilmente. Presumo – ha concluso il parlamentare – che sarà interessato ad una soluzione positiva, e penso che mi potrà dare una mano”. Una conferenza stampa, quella di stamattina, finalizzata anche a lanciare un appello agli altri deputati e senatori: “Ci vuole un intervento forte di supporto delle forze politiche ed imprenditoriali- ha detto ancora Scarpino -. Catanzaro non può permettersi la perdita di alcun posto di lavoro”.
Maria Rita Galati

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Giu 20 2012

ROMA: MISITI (GRANDE SUD), PIU’ CULTURA SCIENTIFICA E MENO EGOISMO NELLO SMALTIMENTO RIFIUTI

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(AGENPARL) – Roma, 20 giu – “L’idea errata di pagare le ditte del Nord Europa affinché trasportino in Olanda i rifiuti via nave e producano ricchezza con la valorizzazione energetica come avviene per Napoli, il cui sindaco se ne compiace pure, sta diffondendosi anche tra i governatori romani e laziali”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera Aurelio Misiti. “Occorre invece, dire la verità ai cittadini: i rifiuti solidi urbani – sottolinea l’esponente del movimento arancione – si possono pure differenziare nelle abitazioni, ma essi così non spariscono e come avviene in tutti i Paesi civili europei vanno smaltiti con una filiera integrata di impianti al fine di ridurre il volume e il peso e nello stesso tempo di produrre un notevole quantitativo di energia termica ed elettrica, che crescerà con l’avanzare del livello di vita delle popolazioni, soprattutto meridionali”.

Per Misiti “L’università, il CNR, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Enea, l’ISPRA devono svolgere un ruolo propulsore di diffusione della vera cultura ambientale, basata sui risultati della ricerca scientifica e tecnologica,  che negli altri Paesi sviluppati dà gli indirizzi alla politica con l’eccellenza di invidiabili risultati. In Italia, invece – prosegue -, è stata diffusa una pseudo-cultura, soprattutto nell’area centro meridionale del Paese, che condiziona ogni progresso verso un vivere civile. Le istituzioni di Roma e del Lazio devono lavorare per il bene della comunità accettando i risultati delle indagini tecnico-scientifiche e indirizzare i cittadini, mettendo in evidenza – aggiunge -non la collocazione di un impianto visto che gli impianti vanno fatti comunque, ma la necessità di controllare in buon funzionamento di tutti gli impianti compresa la discarica, finalizzato a non inquinare né il suolo, né le acque e né l’atmosfera intorno all’impianto stesso”.

“Sarebbe questo – conclude l’esponente del movimento arancione – un salto di qualità per la classe dirigente politica che l’avvicinerebbe al livello di quella di alcuni territori del Nord Italia, della Germania, della Francia e della piccola Austria, dove la filiera dello smaltimento integrato dei rifiuti

solidi urbani (separazione, trasferenza, impianti per ammendante organico per l’umido e di incenerimento del secco, discarica per i residui finali) funziona egregiamente e produce ricchezza per quelle popolazioni”.

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Giu 12 2012

ITALCEMENTI: MISITI “NO CHIUSURA A VIBO VALENTIA E PORTO EMPEDOCLE”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’iniziativa di Italcementi di chiudere gli stabilimenti di Vibo Valentia e Porto Empedocle e’ inaccettabile.
L’azienda ritiri urgentemente le procedure di mobilita’ e il Governo convochi subito un tavolo di confronto tra le parti per discutere della crisi di settore”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare.
“La decisione di Italcementi di smantellare gli stabilimenti di Vibo Marina e Porto Empedocle, presa unilateralmente – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, non tiene conto del fatto che le due strutture hanno sede nelle due regioni meridionali con il piu’ basso prodotto interno lordo procapite e il piu’ alto tasso di disoccupazione, rispetto a tutte le altre regioni italiane. Pertanto, nella ristrutturazione aziendale si dovranno prendere in considerazione anche i parametri sociali e non soltanto quelli economici e finanziari, cosi’ come – conclude – il Governo non puo’ restare sordo agli appelli che provengono dalle regioni piu’ povere del Paese. Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare in tal senso”.

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Giu 08 2012

PIANO FAMIGLIA, MISITI (GRANDE SUD): “GIU’ LE MANI DAI FONDI UE PER IL SUD”

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(9Colonne) Roma, 8 giu – “Grande Sud si batterà in Parlamento e nei territori per il recupero dei 28 miliardi di FAS deviati al Nord e vigilerà affinchè i 730 milioni di fondi strutturali recuperati dal Ministro Barca siano spesi effettivamente nelle quattro regioni del Mezzogiorno”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri – spiega l’esponente del movimento arancione – ha approvato il Piano nazionale per la famiglia, preparato dai precedenti Governi e mai approvato per mancanza di copertura finanziaria. Il Governo tecnico, invece – continua -, ha deliberato sostanzialmente lo stesso testo, che non può non avere la nostra convinta approvazione, anche se la carenza di finanziamenti non è ancora superata, in quanto quelli individuati in Consiglio dei Ministri, oltre agli 81 milioni già attribuiti al Ministero della Famiglia, consisterebbero nel piccolo ‘tesoretto’ di 730 milioni di fondi strutturali destinati al Sud in ritardo di utilizzazione”.
“Il Governo e il Parlamento – sottolinea Misiti – sono chiamati a rispettare la destinazione alle politiche famigliari nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia e a non seguire l’esempio dei Governi precedenti, che, in materia di fondi strutturali o di fondi per le aree sottoutilizzate, hanno ribaltato, senza battere ciglio – conclude -, i rapporti stabiliti dalla legge che prevedevano l’85 per cento al Sud e il 15 per cento al Centro-Nord”.

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Giu 07 2012

MAFIA, MISITI “AL SUD AUMENTARE STRUMENTI PER MAGISTRATURA E FORZE DELL’ORDINE

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(AGENPARL) – ROMA, 7 GIU- “Ancora una volta la Procura di Palmi e la DDA di Reggio Calabria hanno inferto un duro colpo ai contrabbandieri internazionali di droga, sequestrando nel porto di Gioia Tauro 300 kg di cocaina purissima e dimostrando così, ancora una volta, che il grande porto calabrese è off-limts per la criminalità organizzata”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.

“Al plauso dei calabresi onesti alle forze dell’ordine e alla magistratura, per questo ulteriore successo – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, si unisce Grande Sud, che fa appello a tutte le forze sociali economiche, culturali e politiche affinché si battano contro coloro i quali vorrebbero imporre una politica di risparmio nel settore sicurezza, abolendo molti tribunali e riducendo il numero delle caserme e del personale impegnato nella lotta alla ndrangheta. Per Grande Sud – conclude Misiti – vanno invece aumentati gli strumenti attuali nonché le risorse da mettere a disposizione nei territori meridionali, riconoscendo ad essi una peculiarità particolare che richiede un impegno di tutte le Istituzioni e delle forze che hanno a cuore il progresso e lo sviluppo sociale del Paese Italia”.

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Giu 06 2012

AUTHORITY: MISITI, 46 VOTI A ALESSI CANDIDATO DI GRANDE SUD

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(ANSA) – ROMA, 6 GIU – ”Il candidato di Grande Sud al Consiglio dell’AgCom, Lorenzo Alessi, ha ottenuto dalla Camera dei deputati 46 voti”: cosi’ il capogruppo del movimento arancione alla Camera Aurelio Misiti che ricorda: ”Il movimento arancione, guidato da Gianfranco Micciche’, e’ rappresentato a Montecitorio da dieci parlamentari”.
”Ringraziamo il dottor Alessi, gia’ presidente del Corecom Sicilia, per la disponibilita’ mostrata – aggiunge – Grande Sud e’ orgogliosa di aver puntato su di lui. Nonostante la giovane eta’, Alessi ha maturato negli anni una notevole esperienza e un’indubbia competenza nel settore delle telecomunicazioni”.
”L’Aula ha espresso un’indicazione molto chiara – conclude Misiti – quello ad Alessi e’ stato un voto meritocratico,  pertanto non possiamo che ringraziare tutti i colleghi che hanno condiviso con Grande Sud questa esperienza”. (ANSA).

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Giu 05 2012

Terremoto: Misiti (Grande Sud), mettere in sicurezza il territorio

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(ASCA) – Roma, 5 giu – ‘Il governo Monti vorrebbe destinare piu’ di 70 miliardi di euro alla realizzazione di nuove infrastrutture. I gravi fatti dell’Emilia impongono altro, bisogna, innanzitutto, rendere sicuro il nostro territorio.
Si destini almeno il 30 per cento di questi investimenti a un Piano per la messa in sicurezza degli edifici strategici, come prefetture, municipi, ospedali, caserme, chiese, e delle piccole e medie infrastrutture che si trovano nelle regioni del Sud a maggiore rischio sismico’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
‘La priorita’ – aggiunge Misiti – deve essere data alle strutture ultra cinquantennali, nei settori ferroviario e stradale. Nei prossimi giorni Grande Sud presentera’ una proposta di legge su questo argomento’.

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