Maggio, 2012

Mag 31 2012

TERREMOTO: GRANDE SUD, SERVE PIANO STRAORDINARIO EDIFICI

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(ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Piú grave del sisma è il comportamento di tutti o quasi nell’affrontare il problema terremoto con razionalità”. Lo afferma il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e direttore per un quinquennio di tutti i servizi tecnici dello Stato.
Per Misiti “l’errore piú grave che si possa commettere, e in passato è stato sempre (o quasi) commesso, sarebbe quello di amplificare sui media nei primi quindici giorni le dettagliate notizie relative alle vittime e agli immobili sbriciolati, per poi dimenticarsi quasi per sempre. L’altro errore da evitare, anche se meno grave, e in passato è stato sempre (o quasi) commesso – aggiunge -, è quello di avviare la ricostruzione con un impegno parziale di spesa rinviando il completamento a un tempo indeterminato. E’ arrivato il momento invece di cambiare profondamente l’approccio con un fenomeno naturale, abbastanza conosciuto dagli studiosi, le cui conseguenze sulle strutture e le infrastrutture indispensabili al vivere civile, vengono fronteggiate solo dopo l’evento e quasi mai prima. Occorre invece – prosegue – che l’intera classe dirigente del Paese e cioè la politica, il sindacato dei lavoratori e degli imprenditori, la cultura tecnico-scientifica e umanistica e le stesse comunità religiose a partire da quella cattolica, comprendano che gli effetti del terremoto sul “costruito” sono molto piú importanti dello stesso fenomeno naturale, e che bisogna ridurre al minimo o annullare i disastri”.
Per far ció “i governi a tutti i livelli – spiega l’esponente del movimento arancione – devono impegnare una parte consistente delle risorse economiche disponibili, utilizzandole come investimenti produttivi ad elevato reddito. Infatti l’esperienza degli ultimi centocinquanta anni ci insegna che le spese in termini di ripristino e la perdita di vite umane risultano inversamente proporzionali all’avanzamento della cultura tecnico-scientifica e manutentiva nell’industria delle costruzioni. Cioè a dire – aggiunge -: dove si è operato nel costruire immobili seguendo le normative antisismiche che man mano si sono affinate, a partire dalle prime misure adottate dopo il terribile sisma del 1908 nello Stretto di Messina, le conseguenze dei terremoti si sono ridotte notevolmente, tanto è vero che nei primi settantacinque anni di unità d’Italia si sono avute oltre centonovantamila vittime mentre invece nella seconda metà soltanto diecimila”.(ANSA).

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Mag 28 2012

SEMI-PRESIDENZIALISMO, MISITI: PROPOSTA INTERESSANTE MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE

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Grande Sud News – mag 27, 2012

Di Luigi Erbetta

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno lanciato la proposta di una riforma elettorale che porti al presidenzialismo e che dia la possibilità ai cittadini di votare il Presidente della repubblica tramite un’elezione diretta. La redazione di Grande Sud News ha intervistato l’onorevole Aurelio Misiti per un commento sulla proposta e, in generale, sulla riforma elettorale.
Come commenta la proposta venuta dai vertici del Pdl
La proposta del semi-presidenzialismo avanzata da Alfano e Berlusconi è indubbiamente interessante. Potrebbe essere accolta con favore anche dal Pd, perché un sistema simile era stato ipotizzato anche da D’Alema. Il secondo turno elettorale servirebbe a tagliare le minoranze. L’unico problema è che la proposta giunge tardiva. Per portarla avanti bisogna trovare un accordo nella grande maggioranza che appoggia il governo e si dovrebbe andare ad intaccare anche la Costituzione. Il sistema italiano è infatti basato sul Parlamento, ma in questo caso si passerebbe ad un presidenzialismo, sul modello francese, o a un semi-presidenzialismo. Ma per fare ciò bisognerebbe cambiare un bel po’ di cose e si potrebbe non fare in tempo.
Berlusconi ed Alfano non hanno considerato questo?
Credo che l’annuncio sia stato fatto più per motivi propagandistici. Come per far credere che il Pdl avesse voglia di fare di cambiare qualcosa ma che non gli sia stata data la possibilità.
Grande Sud cosa propone riguardo alla legge elettorale?
Noi vogliamo una riforma elettorale che non abbia riflessi sulla costituzione e che sia espressione dei partiti territoriali, affinché questi possano essere rappresentati in Parlamento. I partiti tradizionali hanno due caratteristiche. La prima è che sono legati alle persone, come il Pdl con Berlusconi, l’Udc con Casini e anche Grande Sud con Gianfranco Miccichè. La seconda è che mirano a far parte di una coalizione per ottenere il premio di maggioranza che dia la possibilità di ottenere più seggi dei rivali elettorali. Oggi, dopo le elezioni amministrative, non è più così. I due partiti maggiori che, alle politiche del 2008 avevano ottenuto il 38% e il 33%, hanno subito una parcellizzazione. In Sicilia, per esempio, nessuno dei partiti è andato oltre il 10%. Questa parcellizzazione ha molta influenza sulle decisioni da prendere riguardo alla legge elettorale.
E poi c’è il Movimento 5 Stelle.
Il grillismo è una parte della protesta contro i governi di Berlusconi e Monti che, per raggiungere il pareggio in bilancio nel 2013, sono stati costretti ad approvare leggi sul rigore di bilancio, scontentando buona parte dei cittadini. Le riforme vengono approvate con facilità in Parlamento, ma non riscuotono il gradimento degli italiani, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. La proposta elettorale di Berlusconi e Alfano mira proprio a tagliere gli estremi, che oggi sono rappresentati da Grillo. In questa direzione va anche la decisione del cambio di nome e dell’intenzione di formare un patto federativo, che aggreghi i moderati e porti ad un risultato che, col doppio turno, sarebbe positivo, o per il Pd o per il Pdl. Solo il centro non sarebbe d’accordo.
Quindi, alla luce di questo, quali sono le prospettive che si stanno delineando?
Io credo che la soluzione ideale sarebbe una via di mezzo che salvaguardi i partiti, non solo quelli che sono al 20%. Chi supera il 4-5% dovrebbe accedere al Parlamento. La proposta del Pdl non è realizzabile e quindi è probabile che si andrà alle elezioni ancora con il porcellum. Non escludo neanche le elezioni anticipate. L’avanzata di Grillo, senza uno scudo adatto rappresentato dalla riforma elettorale, può diventare molto pericolosa. In un anno il sentimento antipolitico potrebbe crescere ulteriormente, dato che è prevista una ripresa economica solo a partire dalla metà del 2013. Siccome Grillo incarna la protesta degli italiani i suoi consensi saliranno. Le elezioni anticipate sarebbero un rimedio per cercare di ridurre le perdite in termini di voti da parte dei partiti maggiori. Grillo potrebbe approfittare delle difficoltà economiche del Paese. Il fatto che Alfano e Berlusconi abbiano avanzato questa proposta significa che hanno reputato disastroso il risultato delle ultime elezioni.

P. S.

Abbiamo dubitato della possibilità di approvazione della proposta Berlusconi-Alfano in quanto riteniamo che il gruppo parlamentare del PD non voterà a favore della proposta per ragioni di bottega.

Ma se per un momento pensasse in grande senza privilegiare interessi immediati di partito, siamo convinti che il Parlamento potrebbe approvare senza referendum la riforma costituzionale in meno di sei mesi, mostrando così il volto migliore della politica italiana. Ma è solo una speranza.

Condivide quanto sopra Giovanni Sartori nell’editoriale del Corriere della Sera di oggi:

<<Ma aspettiamo a vedere se Berlusconi è serio e se Bersani non vorrà fare troppo il furbo (il premio di maggioranza del porcellum sembra tentarlo)>>.

 

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Mag 17 2012

DDL COMMISSIONI BANCARIE: MISITI (GRANDE SUD) “INVESTIRE AL SUD PER SVILUPPO

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(9Colonne) Roma, 17 mag – “L’Italia potrà uscire dal tunnel della recessione se il Governo e il Parlamento avvieranno in tempi molto ristretti una politica che favorisca lo sviluppo economico attraverso provvedimenti finalizzati alla rinascita del Mezzogiorno”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, intervenendo nell’Aula di Montecitorio al dibattito sul ddl relativo alle commissioni bancarie.
“Le conseguenze negative sull’occupazione nel Sud – ha ricordato l’esponente del movimento arancione – sono dovute sia alla crisi economica ma anche alle leggi varate per contrastarla. I dati parlano chiaro: riduzione della già striminzita occupazione del Mezzogiorno di oltre 3 punti rispetto a un Nord che ha perso soltanto 1,2%, mentre la disoccupazione giovanile meridionale è cresciuta in un quadriennio di almeno otto punti superando la percentuale record del 40%. Invertire questa tendenza – ha continuato – non è interesse esclusivo dei cittadini meridionali ma è interesse di tutti gli italiani se è vero che il Mezzogiorno è tutt’ora indispensabile mercato dei prodotti dell’industria, dell’artigianato e in molti casi della stessa agricoltura specializzata della pianura padana”.
Per Misiti “far aumentare le possibilità di spesa ai cittadini meridionali sarà la leva per far crescere il Centro-Nord e il Sud medesimo. Tutto questo suggerisce in primo luogo una decisa azione di contrasto alla criminalità organizzata che va perseguita rafforzando gli strumenti fondamentali dello Stato operanti al Sud e cioè non chiusura di Tribunali né di caserme ma raddoppio di queste risorse, riducendoli in altri territori meno colpiti dalla malavita. Il Governo – ha sottolineato il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati – dovrà attuare una nuova politica delle infrastrutture e del lavoro al fine di attrarre investimenti privati, evitando così, non solo l’emigrazione dei giovani verso il Nord Europa ma anche quella delle imprese verso i Paesi dell’Est Europeo, dove il costo del lavoro e i “lacci” burocratici risultano estremamente più favorevoli”.
(red) 171623 MAG 12

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Mag 17 2012

DIBATTITO ALLA CAMERA SU DDL COMMISSIONI BANCARIE, INTERVENTO DELL’ON. MISITI

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Signor Presidente, signori del Governo, questa ennesima fiducia che Grande Sud compatto ha votato ieri cade in un momento di gravissima crisi economica europea e internazionale.
La lunga fila dei nostri fratelli greci, mostrata dalla televisione, davanti agli sportelli bancari per ritirare i propri risparmi in euro, ricorda quelle file sterminate davanti alle banche americane del 1929-1930 per ritirare i dollari depositati, che ad un certo punto non si trovavano più. L’appello del Presidente spagnolo, che annuncia rischi per il finanziamento del debito, è un altro sintomo che mette i brividi. Leggi Tutto »

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Mag 16 2012

SUD, MISITI: “ADESSO PIANO PICCOLE E MEDIE INFRASTRUTTURE”

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(9Colonne) Roma, 16 mag – “Numerosi osservatori politici mettono in rilievo la continuità dell’azione di Governo tra Berlusconi e Monti e forse non senza ragione se si osserva l’impegno dei due Governi nel proporre al Parlamento le proprie priorità: crisi economica e giustizia. Ma mentre il primo punto non si è potuto eludere né in Italia e né negli altri grandi Paesi occidentali aggrediti dalla crisi, sul secondo punto appare strano che l’iniziativa di Monti ricalchi esattamente quella del Governo precedente, inducendo una discussione infinita nel Paese e nelle aule parlamentari”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il precedente Esecutivo, specialmente nell’ultimo anno – spiega Misiti -, aveva tentato di modificare la tendenza ricorrendo a un rimpasto di Governo per favorirne l’inversione, il Governo tecnico non ha ancora preso coscienza che, come affermano i principali “opinion leader” internazionali, la via maestra per aggredire la crisi economica e sconfiggerla – aggiunge – è quella di realizzare in tempi brevi un programma vasto di infrastrutture reali e virtuali, piccole medie e grandi, che, come dimostrato in tutte le precedenti grandi crisi, costituiscono il volano fondamentale della ripresa economica”.
Per l’esponente del movimento arancione “sono inutili, come lo erano prima, gli annunci propagandistici sulle centinaia di miliardi di euro disponibili da investire nel settore delle costruzioni, senza dare alcuna indicazione su come si traducano in opere concrete. Non è dato sapere ad esempio – prosegue -come si intenda attrarre i fondi privati del mercato globale per integrare i pochi disponibili nelle casse dello Stato. Eppure ci sono esempi di brillanti operazioni da imitare affinché anche in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno si possa avviare quel circolo virtuoso che potrebbe favorire la ripresa economica e poi lo sviluppo in quel territorio, propedeutico rispetto a quello nazionale”.
“Grande Sud, nonostante che i fondi fossero già contenuti nel piano Fitto – evidenzia Misiti -, ha apprezzato la buona volontà del Governo espressa con l’ultima delibera CIPE relativa ai 2,3 miliardi di euro europei per il Sud, ed è comunque disponibile a collaborare con il Governo per trasformare i fondi previsti in progetti esecutivi cantierabili a partire da quelli più modesti ma diffusi nel territorio come il recupero degli edifici terremotati con relativi adeguamenti sismici e la manutenzione delle cosiddette “opere d’arte” quali ponti e viadotti stradali e ferroviari, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno”.

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Mag 16 2012

DISARMO NUCLEARE: INTERVENTO ALLA CAMERA DELL’ON. AURELIO MISITI

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Roma 15-05-12. Signor Presidente, annuncio che Grande Sud accetta la riformulazione proposta dal Governo in quanto ritiene che su questa materia il Parlamento debba esprimere il massimo consenso su alcuni punti fondamentali inseriti in quasi tutte le mozioni presentate. Grande Sud pertanto è dell’avviso che lo sforzo del Governo di unificare gli obiettivi delle singole mozioni sia apprezzabile.

Noi di Grande Sud riteniamo inoltre, come molti in quest’aula, che la diffusione delle armi nucleari rappresenti ancora oggi una delle più grandi minacce alla pace e alla sicurezza internazionali. Siamo convinti che tutti i popoli, nessuno escluso, sono interessati quanto il popolo italiano a che le armi nucleari non proliferino.

Molti paesi, dove sussistono regimi non democratici, alimentano le nostre paure. Negli ultimi anni alcuni di questi Paesi persistono, continuano a fare sperimentazioni di armi, a organizzarsi e a minacciare gli Stati confinanti. In particolare, purtroppo un grande Stato come l’Iran nel Medio Oriente non accetta le indicazioni dell’ONU, che vanno in direzione del tutto opposta a quella seguita del gruppo dirigente attuale dell’Iran, ossia di non proseguire nell’arricchimento dell’uranio, nella preparazione di missili a gittata intercontinentale con testate nucleari, perché questo potrebbe provocare reazioni intorno allo Stato dell’Iran e gettare nella guerra intere regioni del pianeta.

Il disarmo nucleare è previsto dall’articolo 6 del Trattato di non proliferazione, che prevede che ognuna delle parti si deve impegnare a perseguire quanto prima negoziati in buona fede sulle misure effettive, sulla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per un Trattato sul disarmo generale e completo sotto controllo internazionale rigoroso ed effettivo. I firmatari di questo Trattato di non proliferazione guardano gli altri Paesi che ancora non hanno sottoscritto il Trattato con una certa diffidenza e indirizzano a loro l’invito pressante a sottoscriverlo.

Le Conferenze di revisione che si sono svolte ogni cinque anni a partire dal 1970, nel tentativo di trovare un Accordo per raggiungere una dichiarazione finale per l’attuazione di tutte le disposizioni del Trattato, hanno emanato raccomandazioni sulle misure da intraprendere nel frattempo per rafforzare il Trattato stesso. La Conferenza del 28 maggio 2010 sul Trattato di non proliferazione ha approvato un piano di azione addirittura in 64 punti, tra cui alcuni importantissimi: l’universalità del Trattato, il disarmo nucleare, la non proliferazione nucleare, misure per promuovere l’uso pacifico e sicuro dell’energia nucleare, il disarmo e la non proliferazione a livello regionale, l’attuazione della risoluzione del 1995 sul Medio Oriente e così via.

In questo quadro l’Unione europea si è fatta sentire, si è impegnata a contribuire all’attuazione di quel Trattato, comprese le intese raggiunte per quanto riguarda il Medio Oriente. Nel 2011, il 27 maggio, è stata approvata la dichiarazione sulla non proliferazione e sul disarmo al vertice di Deauville.

Noi di Grande Sud chiederemo al Governo di impegnarsi a sostenere nel vertice di Chicago quanto è scritto nella mozione e voteremo la nostra Misiti n. 1-00988 e tutte quelle che hanno parere favorevole del Governo.

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Mag 15 2012

MICCICHE’: DAL GOVERNO UNA BOCCATA D’OSSIGENO SALUTARE PER IL SUD

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“Una boccata d’ossigeno salutare per il Sud”. Così il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè sulle misure varate oggi dal governo a favore del Meridione. ”Il governo Monti – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, recependo molte istanze di Grande Sud, sta intervenendo con politiche attive per la crescita delle regioni del Sud. L’ulteriore riprova – conclude – che su questo argomento, oggi come ieri, il problema non è di carattere economico ma politico”.

Il Consiglio dei Ministri ha stanziato 2,3 miliardi per il Mezzogiorno, dando il via alla Fase II del Piano d’azione e coesione per il Sud che ha riprogrammato fondi, in gran parte dell’Unione europea, verso quattro regioni in particolare: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

Circa 844 milioni saranno diretti a favore dell’inclusione sociale, mentre i restanti 1,4 miliardi andranno a favorire la crescita e lo sviluppo nel Mezzogiorno. Più in generale, gli interventi riguarderanno quattro priorità: inclusione sociale (cura dell’infanzia e cura degli anziani non autosufficienti); giovani (interventi per la legalità in aree a elevata dispersione scolastica, progetti promossi dai giovani nel privato sociale, auto-impiego e imprenditorialità, apprendistato e uscita da ‘ne’ allo studio ne’ al lavoro, promozione metodi applicati di studio/ricerca nelle università attraverso ricercatori italiani all’estero); promozione sviluppo e innovazione delle imprese (Promozione dell’innovazione via domanda pubblica e dell’export meridionale) e attrazione culturale (valorizzazione di 20 poli culturali ad alto potenziale di attrazione , sul modello del Grande progetto Pompei).

Previsti inoltre due interventi minori: uno per la riduzione dei tempi della giustizia civile e un altro per l’efficientamento energetico e innovazione energetica.

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Mag 15 2012

Intervento in Aula dell’On. Misiti sul finanziamento pubblico ai partiti

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PRESIDENTE. È iscritto a parlare l’onorevole Misiti. Ne ha facoltà per nove minuti.

AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, l’iniziativa legislativa con  unificato delle proposte di legge sul finanziamento pubblico dei partiti, sebbene nata da insistenti attacchi esterni al mondo politico, è pur sempre un segno che il Parlamento è, in qualche modo, lo specchio del nostro Paese.
In Parlamento vi è chi critica il dimezzamento dei contributi e chi, invece, ritiene che bisognerebbe abrogare completamente il finanziamento pubblico. Noi della componente Grande Sud-PPA, del gruppo Misto, che insieme alla Lega Nord Padania, abbiamo chiesto al Parlamento di rinunciare a discutere un testo, quasi blindato in I Commissione in sede legislativa, senza un ampio dibattito in Aula, siamo del parere che, allo stato, ci sia ancora bisogno di un contributo pubblico alla politica, per evitare che questa sia riservata soltanto a pochi gruppi di cittadini benestanti, con una netta discriminazione degli strati più poveri dei cittadini italiani. Nello stesso tempo, non dobbiamo trascurare che il testo che abbiamo di fronte affronta anche il tema del contributo privato, sia degli iscritti ai partiti, sia dei sostenitori esterni. D’altra parte, in grandi Paesi come la Germania, la Francia o la Spagna, i partiti vengono finanziati dallo Stato in misura molto vicina a quella che riguarda i nostri. Si tratta, però, di stabilire, anche in Italia, un sistema di verifiche serie che impedisca comportamenti truffaldini di singoli personaggi che si definiscono dirigenti di partito.
L’accelerazione data nel calendario parlamentare all’argomento è dovuta, principalmente, agli episodi di malcostume di alcuni tesorieri degli stessi partiti presenti in Parlamento, e anche di partiti che non esistono più.
Riteniamo inoltre che l’Italia, anche in questo caso, non abbia bisogno di istituire nuovi strumenti di verifica e di controllo. Questi strumenti ci sono, sono sufficienti e lavorano senza bisogno di ulteriori spese. Non ci hanno, infatti, persuaso le ragioni per cui si è prevista l’istituzione di una commissione formata poi, nella struttura fondamentale, dalla stessa Corte dei Conti. Non capiamo qual sia la ragione di questo, e la giustificazione che è stata addotta, ossia che vi sono contributi privati, per cui bisogna prevedere anche un delegato della Corte di Cassazione o del Consiglio di Stato, non ci convince. Riteniamo che la Corte dei conti sia un istituto, magari con una sezione specifica, che può benissimo verificare la trasparenza dei contributi pubblici e privati, nell’esercizio del suo diritto-dovere di controllarne la gestione.
Vorremmo inoltre che si innovasse la materia tenendo conto anche della crisi economica dell’Eurozona e della necessità di ridurre gli sprechi in tutti settori vitali dello Stato, compreso quello della politica.
Il dibattito nel Paese ci dovrebbe indurre a scrivere norme chiare sulla definizione di partito. Per esempio, nel sistema di finanziamento pubblico tedesco, sta al primo posto, proprio in testa, la definizione di partito politico, evitando ogni riferimento ai movimenti. Non ho capito perché bisogna finanziare i partiti ed i movimenti politici. Spesso questi movimenti sono fantasmi, che oggi ancora incassano somme non dovute, anche quando non esistono.
Le organizzazioni che hanno eletti nel Parlamento italiano o europeo o nei consigli regionali si possono definire soltanto partiti, con statuti e regolamenti che rispettano la lettera e lo spirito dell’articolo 49 della Costituzione repubblicana, che si intende normare per legge a partire dal giorno 24 di questo mese.
Anche la giustificazione della trattazione di questi due argomenti in leggi diverse ci sembra non convincente. Nemmeno la citazione che ha fatto il collega Zaccaria ci convince con il testo portato a giustificazione di questa separazione, che è quello di Costantino Mortati, il quale, come ben ricordava l’onorevole Tassone, su questo punto ha subito proprio la sconfitta democratica all’interno in quest’Aula.
Oggi in Italia vi è la necessità di stabilire con chiarezza la definizione dei compiti dei partiti, nonché di regolamentare gli ordinamenti interni degli stessi attraverso statuti e programmi. Tale disciplina, prevista per legge, difficilmente può essere disgiunta dalla materia del finanziamento pubblico, di cui devono essere stabiliti i principi ed entità per agire con determinazione e porre fine agli scandali, che aggravano la diffidenza dei cittadini verso la politica e le istituzioni. Questa è la cosa più importante.
I partiti devono essere obbligati a fornire una pubblica rendicontazione circa l’utilizzo dei fondi, che sono affluiti nelle loro casse o tesorerie. In definitiva, quindi, il provvedimento anche se presenta qualche anomalia da correggere con gli emendamenti in Aula, costituisce pur sempre un passo avanti verso un sistema che ormai è già stato sperimentato in altri Paesi con buoni risultati

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Mag 15 2012

L’Aquila/3 anni dopo: Misiti, Parlamento acceleri su norme ricostruzione

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(ASCA) – Roma, 14 mag – ”Il ministro Barca ha assicurato che sulla ricostruzione dell’Aquila si sono fatti passi avanti notevoli grazie all’impegno governativo e commissariale. Tali generiche assicurazioni non contribuiscono affatto a tranquillizzare gli abruzzesi perche’ considerate ripetizioni di tante altre dichiarazioni del passato sullo stesso argomento. E’ giunto invece il tempo di passare dalle parole ai fatti, come ci era stato assicurato in un incontro presso la Presidenza del Consiglio dallo stesso Ministro”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti. ”E’ urgente pertanto un’accelerazione dei lavori parlamentari – spiega Misiti – per modificare le norme vigenti rendendole piu’ chiare e immediatamente attuabili. Il Governo dovrebbe sostenere, come ha piu’ volte promesso lo stesso Ministro Barca, lo sforzo del Parlamento e degli Enti Locali tendente a superare ogni ostacolo nella realizzazione del recupero del grande centro storico, sia semplificando la normativa del 2009 e sia – prosegue – restituendo ai responsabili degli Enti Locali il potere di intervenire direttamente nella ricomposizione del tessuto urbanistico, storico e archeologico di quel territorio”. Per l’esponente del movimento arancione ”effettuato il ballottaggio elettorale nel capoluogo abruzzese, con l’elezione del nuovo sindaco, non vi saranno piu’ scuse per nessuno sulla via da seguire, non solo per riportare tutti i cittadini aquilani nelle proprie abitazioni ricostruite con incentivi pubblici, ma anche per restaurare e adeguare con sistemi antisismici tutti gli edifici pubblici, religiosi e privati di alto valore culturale e architettonico. Gli investimenti per la ricostruzione, se ben gestiti – aggiunge – , procureranno migliaia di posti di lavoro nel settore edilizio e diverranno volano per la ripresa economica dell’Abruzzo, che dovra’ poggiare anche su consistenti incentivi specifici nei settori produttivi esistenti”. ”Grande Sud auspica che il Governo si attivi con urgenza per dare risposte concrete alle domande provenienti da tutto quel territorio martoriato dal terremoto”, conclude Misiti.

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Mag 10 2012

Lavoro: Palese (Pdl), bene via libera a credito d’imposta per sud

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(ASCA) – Bari, 10 mag – ”Il via libera di oggi in conferenza Stato – Regioni al decreto attuativo del credito di imposta occupazione per il Mezzogiorno, e’ un’ottima notizia e rende finalmente esecutivo un provvedimento fortemente voluto dal Governo Berlusconi e dal ministro Fitto e atteso dalle aziende e dai giovani del Sud”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. ”Oggi finalmente – aggiunge Palese – le imprese meridionali potranno ottenere un bonus fiscale pari al 50% dei costi salariali per le nuove assunzioni fatte dal 14 maggio 2011 al 13 maggio 2013. Un risultato raggiunto dopo una lunga fase istruttoria che ha visto, tra l’altro, l’ok della Commissione Europea lo scorso mese di ottobre. Oggi si e’ concluso l’iter con l’accordo siglato in conferenza Stato Regioni sull’entita’ delle risorse pari a 142 milioni di euro e auspichiamo che possano essere aumentate da’ ossigeno a tutte quelle imprese che in un periodo di crisi hanno continuato a lavorare, ad assumere lavoratori e che rappresentano il nostro punto di forza per la ripresa. Per questo – conclude Palese – speriamo che dal Governo Monti arrivino presto segnali forti che possano determinare la ripresa del lavoro e della crescita”

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