(AGI) – Catanzaro, 2 lug. – “Mi sorprende che il ministro Tremonti faccia affermazioni cosi’ gravi contro gli amministratori delle regioni del Sud senza farsi bene informare dai suoi uffici, i quali sanno benissimo che l’utilizzazione dei fondi e’ l’operazione finale di un lunghissimo percorso burocratico che inizia a Bruxelles e finisce, dopo assurde peripezie, nell’ultimo piccolo comune del Mezzogiorno”.
E’ quanto afferma l’on. Aurelio Misiti, portavoce nazionale del Movimento per le Autonomie.
“Le infinite verifiche, le cabine di regia, i gruppi di monitoraggio, le delibere dei consigli regionali, gli assensi sindacali e delle associazioni di categoria, le conferenze di servizio per quanto riguarda le infrastrutture, le progettazioni ai vari livelli – aggiunge – sono processi che hanno una durata di tre/quattro anni.
Solo grazie ai progetti sponda – spiega Misiti – e’ stato possibile spendere i 3,6 miliardi di fondi che risultano utilizzati sino ad oggi, e la responsabilita’ di tutto questo e’ solo della farraginosita’ burocratica che sta principalmente in capo al ministero dell’economia e alle direttive europee. E’ ovvio quindi – aggiunte l’esponente MPA – che cosi’ come e’ avvenuto nella programmazione 2000-2006 anche in quella 2007-2013 la totalita’ dei fondi sara’ spesa negli ultimi anni di validita’ e, come di prammatica, probabilmente anche qualche anno dopo.
L’accusa di Tremonti – aggiunge Misiti – va rimandata al mittente perche’ strumentale, se il ministro e’ consapevole della realta’ delle cose. Se invece non fosse stato messo a conoscenza dei processi reali di attuazione dei POR, si tratterebbe di un fatto gravissimo.
Il Movimento per le Autonomie – assicura il portavoce – al di la’ degli schieramenti politici, collaborera’ con le regioni del Sud che oggi si trovano nella necessita’ di alzare le tasse nel momento piu’ critico della crisi economica ed occupazionale.
Difenderemo – conclude Misiti – tutti gli emendamenti alla manovra che sostengono lo sviluppo del Sud e chiederemo per questo sostegno alla maggioranza che, sino ad oggi incurante di quanto i voti delle regioni meridionali siano stati decisivi per la vittoria del 2008, ha contribuito a spostare in questi due anni enormi risorse finanziarie dal Mezzogiorno al Nord del Paese”.