Editoriali

Giu 04 2014

IL SUD SI SVILUPPA CON LE REGOLE E IL LAVORO

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MISITI: LE REGOLE E IL LAVORO CONDIZIONI PER LO SVILUPPO

ponte ferroviarioCI SONO PERIODI NELLA VITA DI UN POPOLO IN CUI SONO NECESSARIE MISURE STRAORDINARIE PER METTERE TUTTI NELLE STESSE CONDIZIONI DI PARTENZA.
IL GIORNO DELLE DECISIONI E’ ARRIVATO, TUTTI DEVONO CONTRIBUIRE SECONDO LE PROPRIE POSSIBILITA’.
NEI PROSSIMI TRE ANNI VANNO REALIZZATI DUE OBIETTIVI : I CONTRATTI REGIONALI DI LAVORO E LE OPERE DI MANUTENZIONE NEL TERRITORIO.
IL PRIMO PUNTO RIGUARDA LA TRASFORMAZIONE DEI CONTRATTI DI LAVORO DA NAZIONALI A REGIONALI NELLA SOLA PARTE ECONOMICA, CHE DEVE TENER CONTO DELLE REALTÀ LOCALI. CIÒ SARÀ FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA. AD ESEMPIO TERMINI IMERESE NON SAREBBE STATA CHIUSA SE LA FIAT, INVECE DI PERDERE MILLE EURO A MACCHINA PRODOTTA, LE AVESSE GUADAGNATO.
IL SECONDO PUNTO RIGUARDA L’APERTURA IN SEI MESI DI ALMENO CINQUANTAMILA CANTIERI PER CREARE UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO.
NEI TERRITORI ITALIANI INFATTI C’E’ UN GRAN BISOGNO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IN TANTI SETTORI COME I PONTI STRADALI E FERROVIARI,GLI EDIFICI SCOLASTICI DISSESTATI,EDIFICI STRATEGICI DA RENDERE ANTISISMICI,DISSESTO IDROGEOLOGICO.
I RELATIVI INVESTIMENTI SONO MOLTO CONTENUTI E I TEMPI DI APERTURA DEI CANTIERI SONO MINIMI CONCENTRANDO GLI APPALTI SU POCHE E ATTREZZATE STAZIONI APPALTANTI.

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Giu 03 2014

Scuole vecchie

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SCUOLE VECCHIE E CADENTI: UNA SU DUE NON E’ A NORMA

Lo rivela l’indagine del Censis sullo stato della nostra edilizia scolastica.

Si stima che in 24.000 istituti su 41 mila gli impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma.

Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi. In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture.

Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle strutture portanti (tra queste mura 580.000 ragazzi trascorrono ogni giorno parecchie ore) e 2.000 le scuole che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto.

Il 30% delle scuole è ospitato in edifici vecchi e storici, costruiti prima del 1960. E nella maggioranza dei casi quello che manca è la manutenzione ordinaria.

Secondo una stima del ministero delle Infrastrutture di fine 2013 andando avanti a questo ritmo si finirebbe di restaurare il patrimonio edilizio scolastico in 110 anni.

In più secondo le valutazioni dei dirigenti scolastici, che hanno considerato la qualità degli interventi realizzati in più di 10.000 edifici scolastici pubblici negli ultimi tre anni, sono più di un quarto le strutture in cui sono stati effettuati lavori ritenuti scadenti o inadeguati.

Gli interventi straordinari che via via sono stati programmati dopo il tragico crollo della scuola di San Giuliano hanno mobilitato poco meno di 2 miliardi di euro rispetto a un fabbisogno stimato di 13 miliardi.

 

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Mag 21 2014

CRISI DEI RIFIUTI A ROMA

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DICHIARAZIONE DI AURELIO MISITI, ORDINARIO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE PRESSO UNIVERSITA’  SAPIENZA, GIA’ PRESIDENTE DELL’ACEA

rifiutiLE ALLARMANTI NOTIZIE SULLA CRISI DELLA RACCOLTA E DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI A ROMA DEVONO INDURRE LA CLASSE DIRIGENTE E SPECIALMENTE QUELLA POLITICA ROMANA E LAZIALE A FARE UNA PROFONDA E ACCURATA AUTOCRITICA SULLE PROPRIE INCAPACITA’ DI REALIZZARE UNA POLITICA AMBIENTALE, SPECIALMENTE NELLA CAPITALE, IN GRADO DI FAR FRONTE CON METODI MODERNI ALLA GESTIONE CORRETTA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI PRODOTTI NEL TERRITORIO.
LA CRISI DI OGGI E’ IL FRUTTO DI UNA TRENTENNALE MIOPIA DI QUESTA CLASSE DIRIGENTE, CHE, PER MANCANZA DI CULTURA ADEGUATA SI E’ LASCIATA GUIDARE DA PICCOLI INTERESSI DI BOTTEGA SPESSO LEGATI ALLE CONSULTAZIONI ELETTORALI.
NON C’E’ STATA LA VOLONTA’ POLITICA, ANCHE SFIDANDO L’IMPOPOLARITA’, DI REALIZZARE I CINQUE GRANDI SISTEMI DI SMALTIMENTO PROPOSTI E APPROVATI NEL 1986 CONTENUTI NEL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI; CIO’ AVREBBE CONSENTITO AL LAZIO E IN PARTICOLARE A ROMA DI DIVENIRE UNA REGIONE NORMALE COME L’EMILIA ROMAGNA, LA TOSCANA E LA LOMBARDIA.
A DISTANZA DI 30 ANNI QUEL PIANO SI E’ FINALMENTE REALIZZATO, AGGIORNATO SOLO CON LE NUOVE TECNOLOGIE INTRODOTTE DALL’OPERATORE PRIVATO E DALL’AZIENDA MUNICIPALE AMA, DOVE OPERANO ANCORA ALCUNI ECCELLENTI DIRIGENTI TRASFERITI DALL’ACEA NEL 1985, NON SOMMERSI DALLE ONDATE DI PARENTOPOLI.
LE DICHIARAZIONI DELL’AVVOCATO MANLIO CERRONI, ALDILA’ DEL LINGUAGGIO COLORITO CHE SEMPRE UTILIZZA NEL SUO DIRE, MOSTRANO QUANTA RAGIONE EGLI HA RISPETTO AL TORTO DELLA CLASSE POLITICA DEGLI ULTIMI DECENNI, CHE NON E’ STATA IN GRADO NEMMENO DI TROVARE UN SITO IDONEO PER INSTALLARE LA DISCARICA CONTROLLATA PER I RESIDUI DELLE LAVORAZIONI EFFETTUATE NEGLI IMPIANTI.
IL SINDACO MARINO, CHE HA POCHE RESPONSABILITA’ PREGRESSE, HA DOVUTO FAR RICORSO AI SUOI POTERI PER ORDINARE TEMPORANEAMENTE LA RIPRESA DELL’OPERATIVITA’ DEGLI IMPIANTI DEL PRIVATO, SEQUESTRATI DALLA MAGISTRATURA COME SE FOSSERO DEI CONTI CORRENTI. SIAMO CERTI CHE LA MAGISTRATURA GIUDICANTE FARA’ PRESTO CHIAREZZA SULLE PERSONALI RESPONSABILITA’ O MENO DEGLI INDAGATI, MA E’ INDISPENSABILE CHE
TUTTI SAPPIANO CHE, SENZA L’UTILIZZO DI QUEGLI IMPIANTI, ROMA SEGUIRA’ INELUTTABILMENTE LA SORTE DI NAPOLI, CON RIFLESSI GRAVISSIMI NELLA OPINIONE PUBBLICA MONDIALE.
E’ UNA BUONA NOTIZIA QUELLA DATA DALL’AVVOCATO CERRONI SULLA SUA DISPONIBILITA’ A CEDERE ALL’AZIENDA DEL COMUNE I PROPRI IMPIANTI E A FAR GARANTIRE LE SUE AZIENDE DA UN GRAN SIGNORE CHE RISPONDE AL NOME DEL SENATORE GIA’ SUPER PREFETTO DI REGGIO CALABRIA LUIGI DE SENA.

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Apr 15 2014

MISITI: BUONE E CATTIVE NOTIZIE

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matteo renzi

Matteo Renzi

Le nomine di Renzi dei manager delle grandi aziende pubbliche sono da considerarsi buone scelte perché innovano e nello stesso tempo tengono in considerazione l’esperienza e la cultura degli uomini e delle donne nominate.

  La presenza di giovani uomini e donne non solo nei vertici ma anche negli organismi di gestione delle aziende pubbliche dimostra ancora una volta la volontà del nuovo gruppo dirigente della politica italiana di svoltare rispetto al passato spesso glorioso e positivo con proposte che hanno tutte le caratteristiche di mantenere il ben fatto e di voler puntare sempre più in alto.

  Ovviamente restano vuote caselle importanti come quelle di FERROVIE DELLO STATO, che si auspica possano essere riempite con persone provenienti da R.F.I. e TRENITALIA a garanzia di un’esperienza del tutto positiva in rapporto a quanto previsto dalla normativa vigente.

  Si tratta in questo caso di spingere per una riforma profonda del sistema ferroviario che superi le difficoltà che oggi incontrano i lavoratori pendolari in generale e particolarmente l’insieme del Mezzogiorno d’Italia.

  La parte positiva della recente azione di governo non finisce qui ma si estende ad altri temi come il lavoro e le riforme della Costituzione e della legge elettorale  giustamente concordate tra maggioranza di Renzi e opposizione di Berlusconi.

  La parte negativa, ma negativa assai, è invece costituita dalla scomparsa di ogni traccia di politica diretta meridionalista del Governo e del Parlamento.

  Non mi riferisco al mutismo sui piani indispensabili di completamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie meridionali, in quanto ritengo che oggi sarebbe urgente un piano di opere pubbliche minori e diffuse nel territorio (come la manutenzione dei ponti con oltre 50 anni di vita o quella del territorio per guardarsi dalle alluvioni, dalle frane e dagli eventi sismici), ma cito un esempio che vale come linea politica immediata nei riguardi della disoccupazione giovanile.

  Mi riferisco alla scelta sciagurata di tagliare circa 40 mila posti nel settore militare e simile, che come a tutti è noto per oltre il 90% trattasi di giovani meridionali, ormai senza alcuna prospettiva di lavoro ravvicinata.

Capisco che questa scelta è stata determinata dalla politica di difesa atlantica che non ha consentito di dimezzare l’acquisto dei 90 aerei F35, ma sarebbe stato meglio tagliare altre spese inutili che lo stesso Commissario Cottarelli avrebbe potuto ricercare nel pozzo senza fondo di alcuni settori ministeriali e di diverse Regioni che, stante il vigente Titolo V della Costituzione, ritengono di poter essere prodighi con spese inutili  e fondi messi a disposizione dai cittadini contribuenti onesti.

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Apr 07 2014

MISITI: MARINO in un vicolo cieco per i rifiuti di Roma

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Luigi Petroselli

Luigi Petroselli

La questione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Roma sta diventando una vera spina nel fianco per il Sindaco e la Giunta comunale. Come ormai è noto il principio da rispettare è: chi produce i rifiuti deve smaltirli nel proprio territorio. A Roma e nel Lazio gli impianti per trattare i rifiuti ci sono; manca la discarica controllata per i residui finali del trattamento industriale, a causa delle note incapacità della classe dirigente. Ma a questa si può per il momento ricorrere all’esportazione dei residui in altre regioni. Per il resto devono provvedere il Comune e la Regione.
La magistratura, essendo parte dello Stato, deve collaborare alla soluzione del dramma romano autorizzando l’attività di tutti gli impianti pubblici e privati affinché la città non venga invasa da 2000 ton. al giorno di mondezza.
Il Governo non può e non deve occuparsi con un commissario dei rifiuti di Roma. I commissari non hanno mai risolto nulla in questo campo.
Se un Sindaco non è in grado di smaltire i rifiuti vuol dire che non può stare in Campidoglio. Non ci auguriamo questo ma pretendiamo una soluzione immediata così come hanno fatto suoi illustri predecessori come Petroselli, Vetere e Signorello che, con il sostegno della Regione , hanno preparato la soluzione che oggi va solo attuata.
Aspettiamo i fatti e non i piagnistei di chi con il cappello in mano va dal Ministro dell’Ambiente di turno a chiedere aiuto.

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Mar 04 2014

MISITI: POMPEI SI SALVA CON MANUTENZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

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PompeiIL VECCHIO DETTO “NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE” PUÒ ESSERE APPLICATO ALLO STATO IN CUI SI TROVA LA CITTÀ ROMANA DI POMPEI. IL CASO DIMOSTRA CON CHIAREZZA CHE LA CULTURA DEL RECUPERO SU CUI SI FONDA LA BENEMERITA ATTIVITÀ DELLE SOVRINTENDENZE ARCHEOLOGICHE NON È SUFFICIENTE UNA VOLTA CHE IL BENE VIENE DISSOTTERRATO E MESSO IN CONTATTO CON L’ATMOSFERA. E’ DIMOSTRATO ORMAI
CHE,  NONOSTANTE I RECUPERI DEI MURI ANTICHI E DEI MONUMENTI, QUESTI SONO DESTINATI IN MOLTI CASI ALLA DISTRUZIONE DAGLI AGENTI ACIDI PRESENTI NELL’ARIA.
E’ NECESSARIO QUINDI PASSARE DALLA CULTURA ESCLUSIVA DEL RECUPERO A QUELLA DELLA MANUTENZIONE PREVENTIVA, BASATA SU TRATTAMENTI SCIENTIFICAMENTE PROVATI CHE GARANTISCANO LA CONSERVAZIONE DEL BENE IN BUONO STATO PER LUNGO TEMPO. VANNO UTILIZZATI PRODOTTI IN GRADO DI CONSERVARE AD ESEMPIO LE ANTICHE COSTRUZIONI, RENDENDOLE RESISTENTI ALL’AZIONE AGGRESSIVA CHIMICO-FISICA DELL’ATMOSFERA CIRCOSTANTE. E’ QUESTA LA SFIDA CHE ATTENDE IL MINISTRO FRANCESCHINI NON SOLO A POMPEI MA IN TUTTE LE ZONE ARCHEOLOGICHEDEL PAESE.
I MINISTERI DEI BENI CULTURALI E DELL’ISTRUZIONE POTREBBERO FAVORIRE LA SOTTOSCRIZIONE DI CONVENZIONI CON CENTRI DI RICERCA UNIVERSITARI GIÀ OPERATIVI NEL SETTORE, PER PREPARARE E POI REALIZZARE ATTIVITÀ PREVENTIVA DI MANUTENZIONE SU TUTTI I BENI ESPOSTI ALL’AZIONE DISTRUTTRICE DELL’ATMOSFERA.

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Feb 23 2014

MISITI – LA TRAGICOMMEDIA

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discaricaNEL VENTUNESIMO SECOLO IL LIVELLO DI CIVILTÀ DI UN PAESE SI MISURA ANCHE CON LA CAPACITÀ DELLA SUA CLASSE DIRIGENTE DI RISOLVERE PROBLEMI CONNESSI ALLA VITA DEI CITTADINI. UNO DI QUESTI E NON L’ULTIMO E’ L’UTILIZZO E LO SMALTIMENTO CORRETTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI. PRIMA DEL 1941 IL PROBLEMA NON ERA STATO MAI AFFRONTATO IN MODO ORGANICO DAL LEGISLATORE. LA LEGGE DI QUELL’ANNO NON HA SUBITO MODIFICHE PER 40 ANNI. DAL 1982 IN POI INVECE VI È STATO UN PROFLUVIO DI NORME , ANCHE PER SEGUIRE LE DIRETTIVE EUROPEE. A ROMA ALCUNI PRIVATI VOLENTEROSI DI ORIGINE CONTADINA SULLA BASE DELLA LEGGE DEL 1941 HANNO PRESO INIZIATIVE LODEVOLI PER ALLONTANARE I RIFIUTI DALLA CITTÀ E SMALTIRLI A NORMA DI LEGGE. SONO STATE FONDATE ALCUNE SOCIETÀ E TRA QUESTE LA SATUR- SOCIETA’ AGRICOLA TRASPORTI UTILIZZAZIONE RESIDUI – LA LEGGE CONSENTIVA IL RECUPERO DI ALCUNI MATERIALI ATTRAVERSO UNA SELEZIONE MANUALE, DEPRECABILE DAL PUNTO DI VISTA IGIENICO PERCHÉ ESPONEVA I LAVORATORI A NUMEROSI TIPI DI INFEZIONI DANNOSE ALLA SALUTE. PRESSO LA SATUR SI FORMAVA, PARTENDO DAL NULLA , IL GIOVANE STUDENTE E POI AVVOCATO MANLIO CERRONI DESTINATO A FORMARE IL MAGGIORE GRUPPO INDUSTRIALE DEI RIFIUTI ITALIANO E TRA I PIÙ NOTI IN CAMPO INTERNAZIONALE. QUESTO GRUPPO HA DOMINATO IL MERCATO ROMANO, NAZIONALE E UNA FETTA CONSISTENTE DI QUELLO INTERNAZIONALE IN VIRTÙ DI NOTEVOLI INVESTIMENTI IN RICERCA E INNOVAZIONE. MA MENTRE ALL’ESTERO L’ATTIVITÀ VENIVA FAVORITA VALORIZZANDO BREVETTI INNOVATIVI, IN ITALIA E A ROMA IN PARTICOLARE VENIVA OSTACOLATA CON OGNI MEZZO. LA VISIONE STATALISTA DI CERTA SINISTRA OTTUSA HA TENTATO SENZA SUCCESSO DI SOSTITUIRSI AL GRUPPO DI CERRONI TANTO E’ VERO CHE LA SOCIETÀ A MAGGIORANZA PUBBLICA “SOGEIN” E’ STATA OPERATIVA DAL 1979 AL 1985 CON GRAVI PERDITE DI GESTIONE. NEL 1985 IL SOTTOSCRITTO – ALLORA PRESIDENTE DELL’ACEA – D’INTESA CON LA MINORANZA DI CERRONI HA PROPOSTO E OTTENUTO LA LIQUIDAZIONE DI SOGEIN SPA E LA COSTITUZIONE DELLA MUNICIPALIZZATA AMNU OGGI AMA. L’ACEA TRASFERÌ IN AMNU OTTIMI TECNICI E DIRIGENTI E COSÌ IN NOVE MESI E’ STATO POSSIBILE TRASFORMARE UN’AZIENDA MISTA E UN ASSESSORATO ALL’AMBIENTE IN UNA OTTIMA MUNICIPALIZZATA. IN QUEI NOVE MESI L’ACEA SI E’ ASSUNTA DIRETTAMENTE L’ONERE DI GESTIRE E DI CONFERIRE I RIFIUTI ALL’OPERATORE FINALE. QUANTO SOPRA E’ STATO POSSIBILE GRAZIE ALL’AUTONOMIA CONCESSAMI DAI SINDACI VETERE E SIGNORELLO, I QUALI HANNO AVUTO PIENA FIDUCIA IN ME. NEL CONTEMPO UN GRUPPO DI STUDIOSI DELLA FACOLTÀ DI INGEGNERIA DA ME DIRETTO AVEVA PREDISPOSTO IL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI SECONDO LE NUOVE NORME DELLA 315/1982 E DEL DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 1984. TALE PIANO, DISCUSSO IN TUTTO IL TERRITORIO DEL LAZIO, FU APPROVATO DAl CONSIGLIO REGIONALE NEL 1986. LA CLASSE DIRIGENTE ROMANA E REGIONALE DEL TEMPO SI MOSTRO’ ALL’ALTEZZA DEL SUO COMPITO. IL PIANO DI ALLORA PREVEDEVA UNA GESTIONE INDUSTRIALE COMPLETA ATTRAVERSO LA RACCOLTA POSSIBILE DIFFERENZIATA A MONTE, LA SEPARAZIONE UMIDO E SECCO, CINQUE IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO E ALTRETTANTI DI INCENERIMENTO E INFINE I RESIDUI IN DISCARICA. CI SONO VOLUTI QUASI TRENT’ANNI PER REALIZZARE QUEL PIANO MODIFICATO SOLO PER RISPONDERE A NUOVE NORME DELL’ORDINAMENTO. NEL FRATTEMPO LA DISCARICA SI È ESAURITA E NON SI È STATI IN GRADO DI COSTRUIRNE UNA NUOVA. A ONOR DEL VERO DEVO DIRE CHE IL PREZZO DI SMALTIMENTO A ROMA E’ STATO MOLTO BASSO PER UN ACCORDO SOTTOSCRITTO NEGLI ANNI OTTANTA DAL COMUNE E DAL PRIVATO, CHE AVEVA ACCETTATO UN PARERE DA ME ALLORA RICHIESTO ALLA ARTÙR ANDERSEN, CHE HA FATTO RISPARMIARE AI CITTADINI ROMANI CIRCA DUE MILIARDI DI EURO. NEGLI ULTIMI ANNI LA CLASSE POLITICA HA ANTEPOSTO INTERESSI PARTICOLARI A QUELLI GENERALI E QUINDI PER NON AVER SCELTO UN SITO IDONEO NON HA REALIZZATO L’IMPIANTO DISCARICA PER SOSTITUIRE MALAGROTTA. ROMA STA ENTRANDO IN CRISI, L’EUROPA PREME , MARINO E ZINGARETTI SONO IMPOTENTI. COME SONO ORMAI IMPOTENTI I DIRIGENTI POLITICI DELLA CALABRIA IN CRISI, DOVE IL COLARI VOLEVA INVESTIRE DUECENTO MILIONI DI EURO PER COSTRUIRE GLI IMPIANTI, MA NON SI SONO TROVATI I SITI. PER LE RAGIONI SU ESPOSTE E PER TANTE ALTRE ANCORA, SONO CONVINTO CHE, COSÌ COME A NAPOLI, IL TRIBUNALE PROSCIOGLIERÀ GLI ATTUALI INDAGATI SE LE ACCUSE SARANNO SOLO QUELLE APPARSE SULLA STAMPA. A MIA MEMORIA NON RICORDO UNA CONDANNA PER ABUSO DI MONOPOLIO, AMMESSO CHE VENGA IN QUALCHE MODO DIMOSTRATO. IN CASI COME QUESTO IL RUOLO DELLA MAGISTRATURA E’ FONDAMENTALE PER COMBATTERE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CHE SPESSO SI INFILTRA. NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI DI ROMA, A NOSTRA CONOSCENZA, CIÒ NON C’E’ STATO. QUESTA E’ LA MIGLIOR DIFESA DEGLI ATTUALI INDAGATI E SI SPERA CHE ANCHE LA MAGISTRATURA INQUIRENTE NE PRENDA ATTO.
SOLO SE TUTTE LE ISTITUZIONI COLLABORERANNO SI POTRA’ VINCERE QUESTA BATTAGLIA DI CIVILTÀ .

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Feb 16 2014

MISITI: DELLA VALLE, MA CHI CREDE DI ESSERE!

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Della Valle e Elkan

Della Valle – Elkan

IL FIORENTINO DELLA VALLE E’ UN BUON INDUSTRIALE, CHE PRODUCE DELLE BUONE SCARPE. EGLI PERO’ NON SI ACCONTENTA DEL SUO RUOLO MA VUOLE EMERGERE COME DIRIGENTE NAZIONALE E FORSE INTERNAZIONALE. PARLA MALE DI TUTTI E IN PARTICOLARE DI QUELLI PIU’ IMPORTANTI DI LUI. SENONCHE’ MENTRE IN ITALIA E’ CONOSCIUTO E NESSUNO LO PRENDE SUL SERIO, ALL’ESTERO NO.
ATTACCARE CON LINGUAGGIO BECERO IL PRESIDENTE DELLA FIAT NON FA BENE ALL’ITALIA, CHE NEL MONDO E’ CONOSCIUTA DAVVERO. SE L’OTTIMO ’SCARPARO’ NON LO CAPISSE, QUALCUNO DOVREBBE SPIEGARGLIELO.
CHIEDA SCUSA AL BRAVO ELKAN, CHE SUI GIOVANI HA DETTO BENE, E SI UNISCA A LUI, CON LE PROPRIE PECULIARITA’, A LAVORARE PER IL BENE DEL PAESE.

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Feb 15 2014

MISITI: DOVE VA RENZI?

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Matteo Renzi

Matteo Renzi

I MEDIA STRANIERI SONO BASITI PER LA MODALITA’ INEDITA DI PRESA DEL POTERE DEL SINDACO DI FIRENZE, DAVANTI AL QUALE ANCHE NAPOLITANO HA ALZATO BANDIERA BIANCA. DECIDA IL PD HA RISPOSTO A UN INCREDULO GIORNALISTA, ABITUATO AD ALTRO PIGLIO DEL PRESIDENTE.
ALLORA DUE SONO LE STRADE CHE RENZI VORREBBE PERCORRERE: O FALLISCE E SI RITIRA SULLE COLLINE DI FIESOLE OPPURE INGRANA E SI APPROPRIA DI TUTTO IL POTERE. COME? CI SONO VARIE STRADE PER GIUNGERE ALL’OBIETTIVO MA UNA SAREBBE LA PIU’ COMODA: ARRIVARE A GIUGNO CON LA SOLA LEGGE ELETTORALE APPROVATA E POCO ALTRO, ALZARE LE BRACCIA E DIRE CHE COSI NON SI PUO’ ANDARE AVANTI MA BISOGNA INTERPELLARE IL POPOLO. ELEZIONI IN AUTUNNO E VITTORIA BULGARA DEL PD DI RENZI. GOVERNO MONOCOLORE E CHI SI E’ VISTO SI E’VISTO. L’UNICO CHE PUO’ CONTRASTARE RENZI E’ PROPRIO IL CAVALIERE, A CUI NON CONVIENE APPOGGIARE LE RIFORME DI RENZI SENZA CONTROPARTITE. NON CI POSSONO ESSERE DUE MAGGIORANZE: UNA PER GOVERNARE SENZA BERLUSCONI E UN’ALTRA PER LE RIFORME CON IL CAVALIERE. SOLO LUI PUO’ DIRE O TUTTO CONDIVISO O NIENTE. E QUESTA SAREBBE LA FINE DEL RENZISMO, A MENO CHE IL PREMIER NON ACCETTI UNA VERA COALIZIONE ALLA TEDESCA CON DENTRO TUTTI. CE LA FARA’ IL NOSTRO A PERCORRERE UNA TERZA VIA SENZA ROMPERE IL PD? QUESTO E’ L’INTERROGATIVO DEI PROSSIMI MESI, CHE HA MOLTI RIFLESSI SULL’ECONOMIA E SUGLI INTERESSI REALI DEGLI ITALIANI.

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Feb 11 2014

MISITI – MONTI “LA VENDETTA”

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Monti e NapolitanoNAPOLITANO,  POLITICO DI ALTA SCUOLA AMENDOLIANA, NEL MAGGIO 2011 HA PREVISTO LA PARABOLA DISCENDENTE DEL GOVERNO ELETTO NEL 2008 E QUINDI HA RITENUTO SUO DOVERE CONSULTARE IL RETTORE DELLA BOCCONI SU UNA SUA EVENTUALE NOMINA A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. TUTTO SI È VERIFICATO COME DA COPIONE: MONTI PREMIER E COSÌ UE E USA E PERFINO LO STESSO USCENTE SODDISFATTI. DOPO ALCUNE MOSSE INDOVINATE QUEL GOVERNO NON NE HA AZZECCATA UNA GIUSTA PER IL FUTURO DEL PAESE E QUINDI SI È ANDATI A ELEZIONI ANTICIPATE CON “IL PORCELLUM” CHE HA PREMIATO IL PD PER UNA MANCIATA DI VOTI. I RAPPORTI TRA I DUE SI ROMPONO PER LA SCELTA DEL PREMIER DI FONDARE UN PARTITO E “SCENDERE IN CAMPO”. IL RISULTATO DELUDENTE DI SCELTA CIVICA HA DATO RAGIONE AL COLLE MA L’EX PREMIER E’ DIVENTATO SEMPRE PIÙ DISTANTE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, “COLPEVOLE” DI NON AVERLO SOSTENUTO. NON RICONOSCENZA O INGENUITÀ POLITICA? TUTTE E DUE. OGGI LA VENDETTA. VUOTA IL SACCO E METTE IN DIFFICOLTÀ IL COLLE CHE LO HA INVENTATO. CREDO DI CONOSCERE A FONDO IL PRESIDENTE E, SALVO UNA IMPROBABILE MALATTIA MENTALE, NON È UN UOMO DI COMPLOTTI MA PIUTTOSTO HA CREDUTO DI POTER RIEMPIRE IL VUOTO PROVOCATO DALLO SCIAGURATO AUTOLESIONISTA STRAPPO DI FINI. ERRORE DI VALUTAZIONE DEL COLLE: IL RETTORE NON ERA ALL’ALTEZZA E SI È VENDICATO. TUTTO QUI. CAPISCO PERÒ LA COMPLICITÀ DI PRODI MA NON QUELLA DI CARLO DE BENEDETTI. MISTERO MA NON TROPPO. GLI STORICI CHIARIRANNO.

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