Apr
09
2010
ARGOMENTI DI OGGI:
SCONTRO GRILLO-DE MAGISTRIS
Anche nella società civile si litiga come nella “vecchia politica”. Il fortunato neofita della politica, ex pm, si è preso una licenza straordinaria facendo una proposta che definire ingenua è poco: sciogliamo i partiti e i gruppi di Di Pietro, Grillo e Vendola e, insieme ai movimenti, fondiamo il vero partito della sinistra italiana.
Non si sa cosa ne pensano gli altri perché non hanno parlato. Grillo l’ha presa brutta: come ti permetti, parla per te: io non sono né di sinistra (non ho letto Marx) nè di destra (non ho letto il Mein Kampf), sono Grillo e basta. Ho fatto le vacanze a Malindi e il mio hotel aveva 5 stelle e così si chiamerà sempre la mia lista.
E giù botte da orbi, a parole naturalmente.
Di Pietro testimonia: “la rete è divisa a metà”; ma nessuno cede perché sono due prime donne.
Mi viene proprio da esclamare: fermi!!! Il “popolo romano” non vi sente né vi vede.
E’ proprio vero: i “gruppettari” litigano e se li danno di santa ragione. E il cavaliere ride.
SANITA’ A DUE FACCE
Ho viaggiato di recente con un ex direttore o manager della sanità calabrese che ha fatto lo stesso mestiere in Lombardia. Egli mi ha testimoniato che i morti per presunti errori sanitari sono più numerosi negli ospedali lombardi che in quelli calabresi. In Lombardia nessuno ne parla, in Calabria diventano casi nazionali.
Stai attento Peppe: sulla sanità si vince o si perde.
Chiaravalloti e Loiero ne sanno qualcosa. La sanità ha solo bisogno di qualità superiore. Non ti fare guidare dai consiglieri regionali, che magari sono stati eletti a bella posta. Fatti consigliare dai nostri grandi medici che lavorano fuori e non chiedere commissariamenti al Governo. Sarebbe una tua prima sconfitta.
Apr
08
2010
ARGOMENTI DI OGGI:
Domenica tutti a Sant’Onofrio: l’”affruntata” si farà senza i picciotti.
Affruntata 2009 - www.melissandra.it
Il coraggio di un parroco di paese e la ferma posizione del vescovo di Mileto (Don Luigi Renzo di Campana) hanno sconfitto l’arroganza mafiosa degli uomini di onore. Una ndrangheta feroce come quella operante nella provincia di Vibo Valenzia dove a nessuna impresa o industria è permesso di lavorare in pace senza pagare il “pizzo”, ha trovato un osso duro da rosicchiare e non ce l’ha fatta. Il parroco ha sospeso la tradizionale cerimonia che si farà invece domenica 11 aprile nella stessa piazza di Sant’Onofrio .
È un’occasione importante per dimostrare che i cittadini calabresi non hanno paura e vogliono essere liberi.
Napolitano ha firmato il d.d.l. sul leggittimo impedimento.
Il presidente ha fatto studiare per un mese dai suoi esperti il testo approvato dal Parlamento e alla fine, non trovando alcuno appiglio, ha dovuto promulgare l’atto, che è diventato legge.
In precedenza aveva rinviato alle Camere un altro disegno di legge sull’arbitrato nelle controversie di lavoro. In quel testo c’erano i presupposti per la richiesta di modifica nel rispetto letterale di un principio costituzionale. Le modifiche saranno apportate ed anche questo atto sarà legge.
I due episodi dimostrano con chiarezza che Napolitano fa bene il suo mestiere, “checché” ne dicano Flores, Grillo e Travaglio; ma quel che si evidenzia di più è il fatto che il Quirinale è l’unico luogo dove, in qualche caso, si possono correggere le proposte del Governo. Il Parlamento non riesce quasi mai. L’opposizione rifletta.
Calderoli scavalca Berlusconi.
È notizia di oggi, lanciata da un’intervista al giornale leghista, che Calderoli, fresco dell’investitura di Arcore, si è fatto portavoce del centro-destra consegnando in modo irrituale la bozza dei “lumbard” sulle riforme costituzionali. L’irritazione di Berlusconi è al culmine. Dopo aver inghiottito Zaia e Cota, senza contare gli ex missini Polverini e Scopelliti, si vede anche sostituito negli incontri con Napolitano. Fini, e non parlo di Schifani, va oltre l’irritazione perché tale bozza non l’ha proprio vissuta. Sull’argomento vi è pure una specie di diktat di Montezemolo che corregge il tiro affermando: “le riforme si, ma con tutto il rispetto di quelle dello Stato e della giustizia, la priorità spetta al lavoro e al fisco”. E come dargli torto! Speriamo che da tutto questo parlare esca qualche risultato, visto che il PD ormai non può che collaborare.
Il lupo della Sila
Apr
07
2010
ARGOMENTI DI OGGI
di Aurelio Misiti
Dopo le elezioni regionali si può proseguire nel progettare un’area politica di “centro radicale” che trascini la Calabria verso la normalità?
La risposta è positiva se si approfondiscono le dinamiche politiche elettorali e le caratteristiche degli eletti nel Consiglio Regionale.
Attualmente le forze politiche potenziali di questa area sono sparse; se ne trovano infatti nell’UDC, dove più ampio è il legame con l’elettorato moderato senza essere di destra , ma anche in IDV, Alleanza per la Calabria, Insieme per la Calabria, Slega la Calabria, Autonomia e Diritti e persino nelle due liste dei partiti maggiori.
Queste forze vanno unificate attraverso elaborazioni culturali che prescindano dall’appartenenza ai due schieramenti.
Banchi di prova saranno i punti comuni dei programmi elettorali:
– politica della salute;
– politica dell’occupazione;
– lotta senza quartiere al potere mafioso e criminale;
– valorizzazione dell’industria turistica attraverso un sistematico miglioramento infrastrutturale al suo servizio;
– valorizzazione delle tre grandi aree metropolitane ciascuna con le sue caratteristiche:
Reggio e la città dello Stretto con Taormina, li isole Eolie, l’Aspromonte e il porto di Gioia Tauro. Punti di attrazione dell’interro mediterraneo.
Catanzaro – Lamezia come fulcro burocratico in senso moderno di “capitale regionale” che amplifichi e valorizzi le grandi potenzialità della costiera del Vibonese, le Serre, il soveratese, la Sila catanzarese e gli immensi giacimenti culturali e le tradizioni artigianali – industriali del crotonese.
Cosenza – Rende come grande parco della cultura e della scienza, al centro dei grandissimi parchi ambientali della Sila e del Pollino. La valorizzazione della nostra religione attraverso S. Francesco di Paola (venerato nel mondo) e la tradizione bizantina del rossanese, nonché le grandi potenzialità marinare di Corigliano.
Questa Calabria dovrebbe essere cucita da un comune sentire, legato dall’antica cultura greca e medioevale, per potere sperare di rincorrere la “normalità”.
Su questi temi è necessario un continuo confronto che porti a scelte condivise dal nostro popolo.
Mar
31
2010
Calabria Ora – 31 Marzo 2010
La sconfitta del centro sinistra in Calabria conferma la tendenza della nostra gente a criticare i propri governanti, ritenuti incapaci di risolvere i problemi immediati dei cittadini. Questo tipo di critica è dovuta a impossibilità di dare risposte singole ai problemi personali, come la ricerca del lavoro, e colpiscono immediatamente tanto a destra quanto a sinistra chi ricopre responsabilità di governo. L’alternanza, sempre utile in democrazia, però è dannosa quando avviene dopo una sola legislatura, perché nel corso del primo mandato, spesso dedicato alla programmazione, non c’è il tempo di realizzare pienamente un programma di governo. Detto ciò è comunque necessario e giusto analizzare anche le tante altre cause della sconfitta del centrosinistra in Calabria: dalla litigiosità interna al PD in formazione allo scontro PD IDV, dalla scelta dei moderati di centro di sostenere la destra, al passaggio a destra di forze consistenti, sia a livello di singoli consiglieri che di interi partiti. Ma la causa più importante risiede probabilmente nella volontà di imputare alla maggioranza, a qualsiasi maggioranza, i problemi della sanità, che sono storici e non riconducibili esclusivamente al presidente di turno. E’ auspicabile che nella prossima legislatura ci sia unità tra le due coalizioni, perché l’obiettivo primario di tutti deve tendere a migliorare la qualità dei servizi per la salute dei calabresi.
Mar
14
2010
Cari amici,
la grande manifestazione unitaria di piazza del Popolo ci obbliga tutti a un “supplemento di indagine” per evitare che nella tredicesima regione la residua divisione nel centrosinistra possa regalare al centrodestra la Calabria.
L’insistenza di volere in Calabria il rinnovamento, cosa buona e giusta, solo attraverso una terza via, basata essenzialmente sulla società civile e su frange politiche non omologate, si è dimostrata vana, nonostante l’appoggio leale di IdV.
Le due coalizioni maggiori hanno presentato liste molto forti con un centrosinistra compattato sulla figura predominante del presidente uscente Loiero, che tra mille ostacoli è riuscito a condurre in porto una serie di iniziative positive per la regione.
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Mar
11
2010
Calabria Ora – 11 marzo 2010
L’Italia dei valori ha deciso di allearsi con il PD in 12 regioni su tredici, escludendo la Calabria, dove De Magistris ha ottenuto di non sostenere il candidato del centrosinistra. La motivazione è evidentemente legata alle vicende giudiziarie «Poseidone» e «Why Not» in cui lo stesso De Magistris ha inquisito il presidente uscente della regione Agazio Loiero, il quale è stato assolto con formula piena in ambedue i processi. E nonostante il galantomismo del presidente, che aveva affermato solennemente di rinunciare alla candidatura qualora il giudice terzo l’avesse condannato, lo stesso ex pm ha imposto a IDV di continuare a sostenere un terzo candidato.
Tale candidatura è oggettivamente a favore del centrodestra in quanto, sottraendo qualche punto percentuale al presidente uscente Loiero, potrebbe far prevalere le destre. Una candidatura di parte si poteva giustificare fino alla scelta del candidato del centrosinistra con le primarie del 14 febbraio 2010; oggi non ha più senso visto che Loiero si è mostrato disponibile, così come avviene ad esempio in USA, di nominare Callipo suo Vice. Perché invece tanta insistenza che porta quella piccola coalizione (IDV, radicali e lista Callipo) in un vicolo cieco? La domanda è più che ovvia se si mette pure in conto che col passare dei giorni scatterà il “voto utile”, che si concentrerà sui due candidati principali del centrosinistra e del centrodestra. Il terzo non solo non entrerà in Consiglio Regionale ma condannerà le liste collegate a rinunciare “a priori” a un seggio nella distribuzione di quelli legati all’abolito listino.
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Mar
09
2010
Calabria Ora – 9 marzo 2010
Mar
08
2010
Il Quotidiano della Calabria – 8 Marzo 2010
Mar
07
2010
Comune di Roccella Jonica – CAFFE’ SCIENTIFICI 2010
Territorio e Ambiente in Calabria: Conoscere, Programmare e Prevenire
Il rischio sismico in Calabria. Che cosa è cambiato da un secolo ad oggi?
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