Misiti: Servono i Treni Veloci al Sud. Se non li realizzano il Mezzogiorno resterà indietro di 100 anni
LA SICILIA 12/04/1024
LA SICILIA 12/04/1024
VITTORIO UMBERTO GRILLI,: Signor Presidente, ringrazio l’onorevole interrogante per il quesito da egli posto. Al riguardo si fa presente che, nell’ottica di incentivare l’occupazione per il tramite dell’investimento di capitali nelle regioni del Mezzogiorno, l’articolo 2 del decreto-legge 13 maggio 2011 n. 70, convertito nella legge 12 luglio 2011, n. 106 e di recente modificato dall’articolo 59 del decreto-legge 9 febbraio 2012, ha introdotto un credito di imposta di favore dei datori di lavoro che, nel periodo compreso tra il 14 maggio 2011 ed il 13 maggio 2013, assumano in tali aree territoriali lavoratori dipendenti a tempo indeterminato definiti nell’accezione comunitaria «svantaggiati» o «molto svantaggiati».L’agevolazione rientra tra gli strumenti specifici previsti a livello europeo dal Patto Euro plus del 24 e 25 marzo 2011 al fine della promozione della produttività nelle regioni europee in ritardo di sviluppo e risponde ai requisiti attualmente previsti dalla Commissione europea. Attualmente i lavori di predisposizione del decreto attuativo sono ormai in fase di ultimazione.Al fine di favorire lo sviluppo del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, sono state previste misure finalizzate ad incrementare la dotazione infrastrutturale, introducendo agevolazioni fiscali per attrarre investimenti di capitali privati. Inoltre, il Governo sta valutando una serie di ulteriori misure, sempre finalizzate all’attrazione di detti capitali.
Per ciò che concerne le misure già in atto, l’articolo 18 della legge di stabilità per il 2012 ha previsto la possibilità di finanziare infrastrutture mediante defiscalizzazione. In particolare, è previsto che possa essere ridotto o azzerato il contributo pubblico a fondo perduto per le società di progetto relativo alle nuove strutture stradali o autostradali da realizzarsi con il sistema di finanza a progetto, nonché per le nuove opere di infrastrutturazione ferroviaria e metropolitana e di Pag. 66sviluppo ed ampliamento dei porti e dei collegamenti stradali e ferroviari inerenti ai porti nazionali appartenenti alla rete strategica europea. Per quanto concerne poi, come richiesto, la realizzazione di infrastrutture nelle regioni meridionali, il Governo ha dato corso ad una operazione che garantisce al Mezzogiorno un valore globale di risorse pari a 9,6 miliardi di euro. Tale azione è stata caratterizzata sia dallo sblocco di interventi adottati approvati dal CIPE prima del 31 dicembre 2008, ma mai cantierati, sia attraverso l’utilizzo dell’apposito fondo per le infrastrutture strategiche, sia attraverso la conferma di interventi ritenuti indifferibili. In particolare ricordo, in primo luogo, il Piano per il sud, approvato il 13 agosto 2011 e registrato alla Corte dei conti il successivo 28 dicembre.
In secondo luogo, per quanto riguarda gli interventi per il Mezzogiorno inseriti nel Piano per il sud, si provvederà alla redazione di appositi contratti infrastrutture e sviluppo, i cosiddetti CIS. A tale riguardo, il Governo ha stabilito che tali contratti siano stipulati per i corridoi stradali e ferroviari. È già pronto, peraltro, il contratto per il corridoio Napoli-Bari, che a tutti gli effetti rappresenterà il primo esperimento di CIS e, quindi, consentirà l’avvio immediato dell’intera procedura.
Sempre nell’ambito del Piano per il sud vi sono quote finanziarie per dare l’avvio ad altri interventi strategici, tra i quali è possibile in questa sede evidenziare gli interventi stradali per la Termoli-San Vittore, l’asse ferroviario Napoli-Bari-Lecce-Taranto e l’asse Salerno-Reggio Calabria.
RISPOSTA ON. MISITI:
AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, intanto la ringrazio per aver fatto un riassunto delle questioni che riguardano gli argomenti che ho sollevato nell’interrogazione a risposta immediata. D’altra parte questo tipo di risposte era già abbastanza noto perché noi abbiamo sempre seguito tale questione. Tuttavia, non vediamo un impegno nuovo e successivo perché la fiscalità di vantaggio ancora è di là da venire e speriamo che essa abbia degli effetti positivi. Abbiamo però delle certezze, rappresentate ad esempio dal mancato studio di fattibilità del quadruplicamento ferroviario che va da Salerno a Palermo.
Lei capisce che se non c’è questo investimento le ferrovie del Mezzogiorno rimarranno un secolo indietro rispetto a tutto il resto del Paese. Parliamoci chiaro, questo è un fatto che dipende molto dalla situazione delle ferrovie. Per esempio, noi abbiamo il sistema ferroviario italiano che è un unicum, è un sistema ferroviario in cui c’è una holding da cui dipendono tutti gli altri; sono 15 le società che dipendono, e il controllo avviene solo dal punto di vista finanziario, nel senso che ogni anno si approva il bilancio e basta.
Quindi riteniamo che bisogna avere una chiarezza sul recupero dei fondi FAS perduti, ossia 28 miliardi di euro che il CNEL ha segnalato, ha certificato, e questi vanno concentrati nelle infrastrutture ferroviarie che sono le uniche dove non è possibile in qualche modo attirare fondi privati. Su quelle stradali e autostradali ciò è possibile e vedremo come; seguiremo l’impegno del Governo e speriamo che il Governo accolga il nostro desiderio di arrivare a realizzazioni concrete.
Al Ministro dell’economia e delle finanze.
– Per sapere – premesso che:
i principali organismi istituzionali italiani, europei e internazionali ritengono che per far decollare l’economia italiana occorra sviluppare il Mezzogiorno;
le indagini statistiche dei più importanti istituti di ricerca (Svimez, ufficio studi Banca d’Italia, Istat, uffici studi Osce ed altri) dimostrano che nel Sud Italia la disoccupazione giovanile e, in particolare, femminile risulta in percentuale tra le più alte dell’intero continente;
l’emigrazione giovanile verso il Nord Italia e gli altri Paesi europei ha raggiunto valori così elevati, tali da far considerare le regioni meridionali «spopolate» della maggioranza della popolazione intellettuale, con dannosi effetti sulla stessa formazione della nuova classe dirigente meridionale;
la crisi economica in atto, diversamente da quanto avvenuto in quella del 2008 quando la preponderanza dei lavoratori pubblici rispetto a quelli privati ha salvaguardato in qualche modo il potere d’acquisto delle famiglie, colpisce duramente più che altrove l’occupazione in tutti i settori, riducendo sensibilmente le disponibilità finanziarie dei cittadini e delle piccole imprese presenti nel territorio, soprattutto quelli operanti nel turismo e nell’agricoltura;
la stretta del credito per questi operatori rischia di far fallire le imprese degli unici comparti che hanno retto fino al 2010;
gli effetti del patto di stabilità e delle minori entrate nei bilanci dei comuni contribuiscono alla recessione e alla drastica riduzione dell’occupazione negli enti legati alle amministrazioni locali;
i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione verso le imprese che hanno eseguito lavori pubblici e verso le aziende private che operano nel campo sanitario, complice anche la stretta sul credito, costringono molte di queste a portare i libri in tribunale; Leggi Tutto »
Gazzetta del Sud 3 aprile 2012
Guido Crosetto, deputato del Pdl, ha paura di venire in Calabria
Dure reazioni alla sortita del deputato, “Crosetto ci offende e mette sott’accusa la classe dirigente Pdl”
CATANZARO. Era prevedibile che le dichiarazioni di Guido Crosetto, deputato del Pdl ed ex sottosegretario alla Difesa, suscitassero una levata di scudi. A Crosetto, che nel corso di una trasmissione televisiva ha detto di non voler mettere piede in Calabria nel timore di essere accostato a personaggi in odore di ‘ndrangheta, risponde il governatore Giuseppe Scopelliti, facendo notare che «Crosetto non conosce la Calabria, lo ammette lui stesso evidenziando il rifiuto a voler scendere al Sud. Lo fa da piemontese abituato al benessere della sua regione. Sarebbe meglio invece che facesse un viaggio nel Mezzogiorno per capire quanto sia difficile il ruolo degli amministratori locali, anche del suo partito, che ogni giorno cercano di costruire una Calabria diversa. Scoprirà che la stragrande maggioranza dei cittadini sono persone oneste che si guadagnano da vivere con dignità; che da noi esistono ancora cultura dell’accoglienza e calore umano e che purtroppo una piccolissima minoranza tende a screditare la regione. Lo invito – conclude Scopelliti – a venire in Calabria a rendersi conto della nefandezza che ha detto e per chiedere scusa alla mia terra».
Tra i primi a replicare un altro ex sottosegretario, attuale capogruppo di Grande Sud alla Camera, Aurelio Misiti, calabrese, che dice: «Ho molta stima del collega Crosetto, avendo seguito la sua attività nel governo Berlusconi dove non ha avuto mai peli sulla lingua. E’ per questo che mi ha colpito. Vorrei assicurare Crosetto che, pranzando con me non correrà alcun rischio, in quanto mi ritengo “competitore” di dirigenti del Nord da almeno 40 anni senza mai un incidente di cui vergognarsi. Come me, in dura competizione con qualche migliaio di acclarati delinquenti, ci sono in Calabria due milioni di cittadini, anche politici, normali, molti dei quali più generosi e, perché no, più capaci rispetto a tanti altri».
(AGENPARL) – Roma, 02 apr – “Ho molta stima del collega Crosetto, avendo seguito la sua attività nel Governo Berlusconi dove non ha avuto mai peli sulla lingua nel denunciare ciò che riteneva errato e distorto nella politica economica del ministro Tremonti. È per questo che mi ha particolarmente colpito, parlando dell’autostrada Napoli-Salerno-Reggio Calabria, la sua dichiarazione riguardante la Calabria e i calabresi in cui afferma di non accettare inviti in quella regione e per il pericolo, da lui generalizzato, di doversi vergognare magari dopo anni di quelli che definisce ‘competitori'”. Lo afferma in una nota il capogruppo di Grande Sud alla Camera Aurelio Misiti. “Sulla famigerata A3, autostrada di quasi 500 Km rinnovata negli ultimi dieci anni senza interrompere il flusso di autoveicoli, si raccontano molte storielle – aggiunge l’esponente del movimento arancione – senza mai approfondire l’oggetto di cui si parla e mi dispiace che anche Crosetto ci sia cascato. Leggi Tutto »
(ANSA) – ROMA, 28 MAR – “Bene l’incontro tra Alfano, Casini e Bersani ma l’elefante ha partorito il topolino. I contenuti dell’accordo non solo sono modesti ma anche in parte contraddittori, insomma uno specchietto per le allodole con lo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle questioni prioritarie del Paese, come la riforma del mercato del lavoro su cui si gioca la credibilità del governo tecnico e la stessa sopravvivenza dei maggiori partiti”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Grande Sud – sottolinea l’esponente del movimento arancione -, preoccupato dalla situazione di empasse politica che si sta determinando nei rapporti tra governo e i partiti che lo sostengono, propone di aprire subito una finestra legislativa ad hoc per discutere e approvare in tempi brevi la riforma del mercato del lavoro, elemento essenziale per la ripresa dell’economia che avrà nei territori del Sud il suo baricentro.
Il governo e un Parlamento responsabili – conclude -, come dimostrano i provvedimenti già approvati, non possono che sviluppare, una volta di più, delle politiche finalizzate al raggiungimento di questo obiettivo”. (ANSA).