Mag
15
2012
(ASCA) – Roma, 14 mag – ”Il ministro Barca ha assicurato che sulla ricostruzione dell’Aquila si sono fatti passi avanti notevoli grazie all’impegno governativo e commissariale. Tali generiche assicurazioni non contribuiscono affatto a tranquillizzare gli abruzzesi perche’ considerate ripetizioni di tante altre dichiarazioni del passato sullo stesso argomento. E’ giunto invece il tempo di passare dalle parole ai fatti, come ci era stato assicurato in un incontro presso la Presidenza del Consiglio dallo stesso Ministro”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti. ”E’ urgente pertanto un’accelerazione dei lavori parlamentari – spiega Misiti – per modificare le norme vigenti rendendole piu’ chiare e immediatamente attuabili. Il Governo dovrebbe sostenere, come ha piu’ volte promesso lo stesso Ministro Barca, lo sforzo del Parlamento e degli Enti Locali tendente a superare ogni ostacolo nella realizzazione del recupero del grande centro storico, sia semplificando la normativa del 2009 e sia – prosegue – restituendo ai responsabili degli Enti Locali il potere di intervenire direttamente nella ricomposizione del tessuto urbanistico, storico e archeologico di quel territorio”. Per l’esponente del movimento arancione ”effettuato il ballottaggio elettorale nel capoluogo abruzzese, con l’elezione del nuovo sindaco, non vi saranno piu’ scuse per nessuno sulla via da seguire, non solo per riportare tutti i cittadini aquilani nelle proprie abitazioni ricostruite con incentivi pubblici, ma anche per restaurare e adeguare con sistemi antisismici tutti gli edifici pubblici, religiosi e privati di alto valore culturale e architettonico. Gli investimenti per la ricostruzione, se ben gestiti – aggiunge – , procureranno migliaia di posti di lavoro nel settore edilizio e diverranno volano per la ripresa economica dell’Abruzzo, che dovra’ poggiare anche su consistenti incentivi specifici nei settori produttivi esistenti”. ”Grande Sud auspica che il Governo si attivi con urgenza per dare risposte concrete alle domande provenienti da tutto quel territorio martoriato dal terremoto”, conclude Misiti.
Mag
10
2012
(ASCA) – Bari, 10 mag – ”Il via libera di oggi in conferenza Stato – Regioni al decreto attuativo del credito di imposta occupazione per il Mezzogiorno, e’ un’ottima notizia e rende finalmente esecutivo un provvedimento fortemente voluto dal Governo Berlusconi e dal ministro Fitto e atteso dalle aziende e dai giovani del Sud”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. ”Oggi finalmente – aggiunge Palese – le imprese meridionali potranno ottenere un bonus fiscale pari al 50% dei costi salariali per le nuove assunzioni fatte dal 14 maggio 2011 al 13 maggio 2013. Un risultato raggiunto dopo una lunga fase istruttoria che ha visto, tra l’altro, l’ok della Commissione Europea lo scorso mese di ottobre. Oggi si e’ concluso l’iter con l’accordo siglato in conferenza Stato Regioni sull’entita’ delle risorse pari a 142 milioni di euro e auspichiamo che possano essere aumentate da’ ossigeno a tutte quelle imprese che in un periodo di crisi hanno continuato a lavorare, ad assumere lavoratori e che rappresentano il nostro punto di forza per la ripresa. Per questo – conclude Palese – speriamo che dal Governo Monti arrivino presto segnali forti che possano determinare la ripresa del lavoro e della crescita”
Mag
10
2012
(AGENPARL) – Roma, 10 mag – “Lo scontro sulla privatizzazione dell’ACEA tra il sindaco Alemanno e il Partito democratico va interrotto per il bene della città e la credibilità delle istituzioni cittadine”. Così in una nota del capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, già presidente dell’Acea.
“Nessuno può tirarsi indietro – sottolinea l’esponente del movimento arancione – basta esaminare i bilanci degli ultimi quindici anni e ricordare le sfortunate avventure economico finanziarie nella telefonia mobile che l’ACEA, imitando la sciagurata iniziativa dell’ENEL di Tatò, ha intrapreso, depauperando il suo patrimonio e rendendo asfittici i bilanci. In Italia – aggiunge – si hanno esempi di aziende di servizi comunali interamente pubbliche che non brillano per efficienza, efficacia ed economicità e di altre che invece sono al top; la stessa cosa si può dire delle aziende private del settore”. Misiti ricorda che “la storia dell’azienda elettrica e poi anche idrica, fondata nel 1909 dal grande Sindaco Nathan, mostra con un’infinità di dettagli che nei periodi di sana gestione ha svolto egregiamente i suoi compiti, fornendo “utili” alla città, anche quando la proprietà era esclusiva del Comune di Roma. Pertanto – prosegue – la “decadenza”, segnalata da importanti esponenti del principale partito di opposizione , non può essere attribuita, ammesso che ci sia, alla cattiva gestione pubblica dei soli ultimi tre anni”.
“In riferimento ai servizi erogati dall’ACEA – spiega il capogruppo di Grande Sud alla Camera – si può procedere a bandi pubblici di vendita di interi settori come quello ad esempio dell’illuminazione pubblica, ma per quanto riguarda il servizio idrico integrato, prima di attuare passivamente vecchie normative in gran parte cancellate dal recente referendum, va fatta una approfondita analisi dei costi e dei benefici che un eventuale superamento del monopolio pubblico potrebbe comportare. Grande Sud – sottolinea – ritiene che in questo settore così delicato il controllo complessivo della qualità dei servizi e dei conti economici spetta esclusivamente ai Comuni, mentre l’eventuale privatizzazione va sempre accompagnata dalla liberalizzazione del servizio”. Nel caso in specie, per MIsiti “il Comune di Roma, può non dare seguito alla delibera adottata, non perché sarebbe illegittima, ma per il bene della città e per l’effetto politico degli stessi esiti referendari. Si tratta pertanto di recuperare un “trend” positivo alla gestione industriale di ACEA nel settore idrico, con investimenti mirati a superare le attuali carenze del sistema gestionale, che sicuramente spingerà in alto il valore delle azioni, oggi a quattro euro rispetto ai dieci – quindici euro di valore reale, dopo di che si può esaminare con più tranquillità il fascicolo privatizzazione – liberalizzazione del settore idrico di Roma”.
Mag
07
2012
(ASCA) – Roma, 7 mag – ”I partiti italiani tutti con Hollande; e’ questa la dimostrazione piu’ tangibile che i valori ideologici non ci sono piu’; non si spiega infatti perche’ all’applauso di Bersani e del centro sinistra si siano uniti i vari Schifani, Tremonti, Frattini e tanti altri membri dei governi guidati da Silvio Berlusconi”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti.
”Il fenomeno pero’ – sottolinea l’esponente del movimento arancione – non riguarda solo l’Italia: lo stesso Jacques Rene’ Chirac ad esempio ha voltato le spalle a Sarkozy scegliendo il socialista, mentre il capo del Pasok Andreas Papandreou ha potuto esclamare: con Hollande avremo finalmente gli eurobond.
Gli eurobond, la profonda modifica del patto fiscale della signora Merkel – aggiunge -, la BCE come banca di ultima istanza, sono certamente argomenti importanti nella valutazione della situazione politica post elettorale francese. Ma e’ questo il collante vero tra destra e sinistra europea sul caso Francia? C’e’ sicuramente dell’altro e in primo luogo c’e’ una diffusa e sotterranea avversione rispetto alla supremazia tedesca nel Continente”.
Per Misiti ”e’ venuto quindi il momento della verita’: senza l’unita’ politica dei Paesi europei lumeggiata dai padri fondatori De Gasperi, Adenauer, Schuman e lo stesso Helmut Josef Michael Kohl, i singoli stati saranno alla merce dei mercati e la Comunita’ economica e’ destinata al fallimento.
L’Italia e’ la nuova Francia, come sempre in passato, per continuare ad essere protagoniste devono unire le loro forze – conclude – per convincere la Germania che una nuova e piu’ incisiva politica europea, con una BCE trasformata in banca
centrale vera, fa bene a tutte le Nazioni ma soprattutto alla stessa Germania”.
Mag
02
2012
(ANSA) – ROMA, 2 MAG – ‘Grande Sud auspica che, sulla compensazione tra imposte e crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione dalle imprese, in Parlamento si stabilisca un clima di collaborazione affinche’ la proposta di legge Alfano sia approvata in tempi rapidi. Con i contributi ‘anche di contenuto’ di tutti i gruppi dell’attuale maggioranza, per dare risposte immediate e concrete alle domande del mondo delle imprese sane e produttive, evitandone la chiusura’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
‘Infatti – spiega l’esponente del movimento arancione -, mentre il decreto legislativo 241/97 stabilisce che i titolari di partita Iva, che eseguono ‘i versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle Regioni e degli Enti previdenziali, possono compensare i crediti dello stesso periodo nei confronti dei medesimi soggetti’, la legge 78/2010 articolo 31 ne vieta l’attuazione, pur lasciando uno spiraglio di parziale compensazione dei crediti relativi alle stesse imposte, le cui modalita’ pero’ venivano rinviate a un decreto, mai emanato, del Ministro dell’Economie e delle Finanze. Pertanto – conclude Misiti – e’ urgente e indispensabile una norma semplice e chiarificatrice’. (ANSA).
Apr
26
2012
Roma, 26 aprile 2012 – “Il discorso di Pesaro del Presidente della Repubblica sarà ricordato per l’attacco al populismo e alla demagogia, che inducono spesso ad ‘abbagli fatali’ nell’opinione pubblica di alcuni paesi europei tra cui il nostro. Non credo ci sia persona di buon senso che non condivida la lezione magistrale di Napolitano sul rapporto tra politica-partiti-opinione pubblica: egli ha indicato ai partiti la via maestra del rinnovamento per la loro affermazione nella società moderna italiana”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti, porgendo al Capo dello Stato la “solidarietà da parte del movimento arancione per gli ingiusti e pericolosi attacchi subiti”.
“È vero – sottolinea l’esponente del movimento arancione – che la Costituzione definisce nel Titolo II, dall’articolo 83 all’articolo 91, i poteri e le funzioni del Presidente della Repubblica nonché le sue prerogative ed in essi è previsto il modo come il Capo dello Stato possa dialogare con la Nazione, attraverso i messaggi alle Camere; è anche vero tuttavia – prosegue – che la Costituzione materiale ormai assegna al Presidente un ruolo sempre più legato alle vicende politiche e sociali dell’Italia”.
“Qualcuno, a cui vanno strette le esternazioni presidenziali – continua il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati -, sarebbe indotto a richiamare la lettera della Costituzione e a criticare quindi gli stessi messaggi di fine anno, che ormai molti Presidenti hanno adottato come prassi consuetudinaria dopo l’avvento della televisione, ritenendo che il Presidente non si possa e non si debba rivolgere direttamente al Popolo scavalcando le Camere”.
“Noi di Grande Sud – conclude Misiti – siamo sempre legati ai fatti e questi ci dicono che Napolitano ha una condotta intimamente collegata allo spirito dei padri costituenti, per i quali e per lo stesso Presidente ad esempio la rinascita del Mezzogiorno è punto fondamentale per l’avanzamento dell’intera Nazione”.
Apr
18
2012
Corriere della Sera 18/04/2012
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Apr
18
2012
Gazzetta de Sud 18-04-2012
ROSSANO. Il gruppo storico e fondatore dell’Mpa locale lascia il Movimento autonomista, dopo 3 anni di militanza e dopo il successo ottenuto alle scorse elezioni amministrative comunali. Un patrimonio di idee, consensi e risorse giova- nili che continuerà spendersi per la città ed il territorio da posizioni di centrodestra e che potrebbe essere convogliato in un’altra formazione politica che sposa l’idea autonomista il cui passaggio potrebbe essere annunciato in questa stessa settimana cogliendo l’occasione di un convegno che dovrebbe tenersi in città alla presenza di un esponente politico di spessore nazionale (si vocifera possa trattarsi dell’on. Aurelio Misiti, rappresentante del “Grande Sud”).
Lo hanno reso noto, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nella ormai ex sede del partito di Via Margherita, il segretario e fondatore Natale Lefosse, il vicesegretario Antonio Napolitano, il vicesegretario provinciale, Giovanni Lefosse, il presidente del Circolo “Nuovo Mezzogiorno”, Nicola Rega, i responsabili del settore Cultura, Giovani e Politiche sociali, Walter Cerbino, Egidio Nocella e Gerry Casacchia e altri iscritti. Una decisione assunta all’unanimità da dirigenti ed iscritti che è stata meditata ed ha anche motivazioni politiche determinate dai rapporti interni tra la base ed i vertici del partito ai diversi livelli e dalla nuova conformazione assunta dopo l’ingresso dell’ex governatore della Calabria Agazio Loiero assieme ad gruppo di Autonomia e Diritti. I motivi sono stati spiegati dal segretario Lefosse, e ribaditi dagli altri intervenuti. Al primo posto viene indicato l’atteggiamento negativo del partito provinciale e regionale che avrebbe ignorato l’attività del gruppo rossanese in crescita dimostrato dal successo elettorale e avrebbe tradito le spinte autonomiste provenienti dal territorio e dal giovane gruppo dirigente per quanto riguarda il decentramento della sanità in questo comprensorio, l’amministrazione della giustizia attraverso il tribunale di Rossano che rischia di essere accorpato ad altri territori lontano da Rossano ecc. Tra gli altri motivi indicati dagli ex esponenti dell’MPA, quello di essere stati lasciati soli (senza aiuto economico e morale da parte dei vertici provinciali e nazionali) nella gestione del ricorso ai risultati elettorali che, in caso di riconoscimento degli errori compiuti durante la fase dello spoglio, avrebbero consentito all’MPA di Rossano, unico nel meridione assieme a quello di Rende ad avere presentato in lista il simbolo dell’MPA, di conseguire un seggio ed avere il proprio rappresentante in consiglio comunale. (ben.lep.)
Apr
18
2012
Gazzetta del Sud 18/04/2012
Al ministero c’è chi tenta di bloccare i finanziamenti
«Niente soldi, siete privati e non pubblici». “Catanzaro Servizi” come “Fondazione Tommaso Campanella”. A rischio chiusura. Déjà vu sui Tre Colli: la storia di ripete. La “Catanzaro Servizi” è formalmente una Spa e dunque una società privata. E poco importa che sia una società “partecipata”, una società mista pubblico-privato, con zero azioni in mano ai privati e il restante 100% di proprietà di Palazzo De Nobili. Resta pur sempre una “spa” e, come tale, non ha diritto a risorse pubbliche.
Questo almeno è quello che pensano – secondo indiscrezioni – in qualche ufficio del ministero dello Sviluppo economico. A rischio sono dunque quei circa cinque milioni di euro destinati alla realizzazione del Centro fieristico la cui realizzazione potrebbe anche contribuire a “salvare” i lavoratori della Catanzaro Servizi, soggetto attuatore dell’Ente fiera per la cui sede ha acquistato un’ampia porzione del Parco Romani che dev’essere ancora pagata per carenza di finanziamenti.
Un orientamento che ha mandato su tutte le furie l’on. Aurelio Misiti, capogruppo di “Grande Sud”, che da tempo ha preso a cuore la complessa vicenda e perorato la causa dell’ente fiera nelle stanze del ministero competente. Per l’on. Misiti quella emersa in alcuni uffici del ministero, e di cui è venuto a conoscenza per vie informali (dunque non v’è nulla di ufficiale, ancora) è una interpretazione non condivisibile dal momento che addirittura la banca che ha messo a punto l’istruttoria per la concessione del finanziamento è di diverso orientamento.
L’on. Misiti non è tipo da arrendersi facilmente; e da parlamentare ha un’arma per conoscere come stanno le cose: l’interrogazione. Che oggi stesso formalizzerà. «Non mi basta – dice al cronista – che un ufficio esprima un orientamento per accettare un verdetto che altri hanno espresso con diverso orientamento. Per questo chiederò al ministro Corrado Passera di pronunciarsi una volta per tutte sul punto. Mi risulta infatti che in situazioni analoghe siano stati ben altri gli orientamento, tra l’altro supportati dalla stessa normativa vigente».
L’on. Misiti ha un dubbio: «Ho l’impressione che qualcuno voglia far slittare tutto a dopo le elezioni, ma a me non sembra che l’appuntamento elettorale debba influire su una vicenda che riguarda lo sviluppo della città e il futuro dei lavoratori. Né– conclude – può influire sulla corretta valutazione della situazione il dato relativi a una inschiesta avviata sulla vicenda del Parco Romani dalla magistratura penale». (Paolo Cannizzaro)