Attivita’ Parlamentare

Ott 18 2012

Dichiarazione di voto dell’On. Misiti (Grande Sud-PPA) sulla conversione in legge del decreto-legge recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute

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Signor Presidente, noi voteremo come Grande Sud-PPA, come abbiamo fatto con la fiducia, anche in merito a questo decreto, perché interviene su un argomento che chiaramente è un argomento importantissimo.
Ma, in Italia, riformata a suo tempo, non comincia assolutamente da zero la questione sanitaria. Noi abbiamo un Servizio sanitario nazionale, che in qualche misura è confrontabile ed anche migliore di tanti servizi sanitari di altri Paesi.
Si interviene su un Servizio sanitario, in qualche modo già avanzato, per aumentare l’efficienza e per ricavare dei risparmi, in quanto è ovvio che è stato allora concepito in un periodo probabilmente di minore tensione sociale, un periodo di vacche forse più grasse di adesso. Quindi, oggi, bisogna in qualche modo intervenire per migliorare quest’efficienza, dove si è dimostrata inefficiente la sanità, e per risparmiare parte dei fondi che investiamo.
Si incentivano i servizi sanitari nel territorio, facendo in modo di integrare di più i servizi sanitari con il sociale. Questo è un fatto estremamente positivo, se collegato strettamente alla professionalità degli operatori sanitari, a partire dai medici e dagli altri operatori, i quali devono avere una sempre maggiore professionalità, in quanto devono assumersi responsabilità molto importanti.
È per questo giusto che il Governo, il Ministero, preveda delle linee guida in questa direzione. Naturalmente questo significa che nella sanità è necessario introdurre ancora la meritocrazia, perché spesso ciò – purtroppo questo è uno dei difetti che possiamo notare – non si verifica. La meritocrazia deve essere fondamentale, perché l’oggetto dell’attenzione di questi operatori sono l’uomo, la donna e i bambini che hanno bisogno di essere assistiti.
Quindi tutto deve girare intorno all’efficienza, al risparmio, ma anche alla professionalità, alla meritocrazia nel settore. Naturalmente si sono introdotti dei nuovi concetti che era giusto aggiornare. Per esempio quello della ludopatia. Noi abbiamo trattato da altri punti di vista questo aspetto. È precisato ancora qualcosa per quanto riguarda la questione della sanità nell’attività sportiva, la questione dei defibrillatori che sono uno strumento fondamentale. Quindi questo decreto era necessario farlo, proprio per andare incontro a delle esigenze che sono venute emergendo in quest’ultimo periodo e che quindi andavano affrontate. Pertanto insieme a quelle che non ho citato ci sono tutte queste ragioni che ci inducono a votare favorevolmente il decreto proposto dal Governo.

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Ott 08 2012

Intervento in Aula dell’On. Misiti (Grande Sud-PPA) durante la discussione sulla mozione concernente criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione

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Signor Presidente, la mozione in oggetto, presentata da Grande Sud-PPA, non tende certamente a contrastare la mozione Dozzo n. 1-01146. L’abbiamo presentata perché, invece, riteniamo che sia necessario mettere a fuoco le esigenze dei territori che quest’anno – non in futuro – hanno un prodotto interno lordo pro capite di circa la metà rispetto a quello registrato, sempre quest’anno, al nord.
Ci siamo documentati per vedere quando, come e perché siano stati individuati questi fondi aggiuntivi nazionali per le politiche di sviluppo delle aree definite sottoutilizzate del Paese, finalizzati a garantire una maggiore concentrazione delle risorse nelle aree dove è più elevata la sottoutilizzazione del potenziale produttivo e dove vige uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico.
Questa è, nella sostanza, la ragione per cui sono stati istituiti i fondi per le aree sottosviluppate. A decorrere dall’anno 2003, l’utilizzazione di questo Fondo è stata sostanzialmente destinata a quelle aree che coincidono con l’ambito territoriale delle cosiddette aree depresse e ad esse sono state fatte confluire due linee di finanziamento.
È chiaro che i tempi di istituzione di questi fondi sostanzialmente coincidono con le ultime vicende della chiusura della Cassa per il Mezzogiorno e naturalmente tali fondi sono denominati proprio come quelli che erano impegnati nella Cassa per il Mezzogiorno. Poi bisogna vedere se nella Cassa per il Mezzogiorno ci sono stati fondi aggiuntivi, che non sempre erano fondi aggiuntivi, ma comunque così era stata istituita la Cassa.
Quindi, per sopperire agli effetti negativi che potevano esserci in quei territori di pertinenza della Cassa – è chiaro -, è stato costituito questo Fondo, ma con una visione un po’ più ampia, nel senso che non erano interessate solo le zone depresse del Mezzogiorno, ma le zone sottoutilizzate dell’Italia. Questa è la ragione per cui il CIPE ha operato quella suddivisione, che è automatica e che si può rivedere, nel senso però di utilizzare questi fondi laddove è più necessario, ovvero dove effettivamente è sottoutilizzato il potenziale produttivo e c’è uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico. Leggi Tutto »

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Set 28 2012

MOZIONE UNITARIA CONCERNENTE INIZIATIVE A FAVORE DELLA CALABRIA

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La Camera,
premesso che:
il contesto recessivo, che investe l’economia dell’Occidente e il Paese, rischia di travolgere in maniera più incisiva le regioni del Mezzogiorno e, in particolare, la Calabria, come confermano autorevoli centri di ricerca istituzionali e come può agevolmente evincersi dagli indicatori economici e sociali, i quali evidenziano che il dato regionale dell’occupazione, già gravemente in affanno, nella prima parte del 2012 è diminuito in Calabria di circa il 5 per cento ed il prodotto interno lordo pro capite permane nettamente il più basso d’Italia, ben al di sotto della soglia dei 18.000 euro, considerata la frontiera della vivibilità;
il dato occupazionale desta maggiore preoccupazione se si considera che il tasso di disoccupazione complessivo della Calabria (19,5 per cento) è circa il doppio della media nazionale (10 per cento) e cresce, in particolare, per le donne, nonostante in Calabria ci siano più di 45 mila imprese femminili e, nel corso del 2011, la regione abbia visto un incremento delle imprese guidate da donne dell’1,6 per cento a fronte dello 0,4 per cento di quelle maschili;
la crisi finanziaria globale e la crisi fiscale dello Stato italiano hanno avuto un profondo impatto sulle economie regionali. Un’approfondita analisi territoriale di inizio 2012 de Il Sole 24 Ore – Centro Studi Sintesi, attraverso la combinazione di otto rilevanti indicatori economici (propensione all’export, produttività, tasso di occupazione, indice di imprenditorialità, grado di apertura commerciale, sofferenze su crediti di impresa, numero di brevetti europei, prestiti alle imprese), ha determinato una graduatoria delle regioni italiane basata su un indice sintetico di performance che ha collocato la Calabria all’ultimo posto con un valore dell’indice pari a 11,71 (economia statica), significativamente distante dalla Basilicata (22,94), dalla Campania (24,62), dalla Sicilia (26,06) e dalla Sardegna (40,99);
la Calabria, come si evince dalla drammaticità e dalla crudezza del dato statistico, confermato da altri autorevoli centri di ricerca istituzionali, evidenzia sul piano socio-economico una drammatica specificità negativa, continuando inesorabilmente a declinare in un lento processo di separazione anche rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno: i dati di autorevoli centri di ricerca istituzionali evidenziano, sul piano socio-economico, una forte specificità negativa, anche rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno;
secondo la Svimez, a fronte di un dato     nazionale di 25.583 euro, il prodotto interno lordo pro capite nel 2010 ha registrato divari regionali sempre più marcati: la regione più ricca è stata la Lombardia, con 32.222 euro pro capite. Nel Mezzogiorno la regione con il prodotto interno lordo pro capite più elevato è stata l’Abruzzo (21.574 euro), mentre all’ultimo posto si colloca la Calabria (16.657 euro);
in tale ottica, occorre in particolare sostenere la crescita e l’apertura internazionale del sistema produttivo ed economico della regione Calabria, valorizzando e favorendo la penetrazione sui mercati esteri delle eccellenze territoriali, anche attraverso la promozione ed il finanziamento di specifici accordi di programma tra i competenti Ministeri, l’Istituto nazionale per il commercio estero, la regione ed i propri organismi operativi, per l’attuazione di programmi ed interventi integrati finalizzati all’attivazione di network operativi funzionali;
nonché occorre creare condizioni realmente incentivanti per gli investitori e per rendere effettivamente Gioia Tauro un hub internazionale che restituisca all’Italia la centralità nel Mediterraneo;
appare chiaro che, per avviare uno stabile processo di adeguamento competitivo e di sviluppo nonché idonei livelli di attrattività dei territori del Mezzogiorno, occorre mettere in campo risorse adeguate per coniugare la diffusione della cultura della legalità e della partecipazione democratica, con una costante opera di repressione e di lotta alle mafie, anche mediante il rafforzamento e la razionalizzazione della rete dei presidi di legalità sia con riguardo agli uffici di polizia giudiziaria sia con riguardo alla rete dei tribunali, valutando anche le indicazioni provenienti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere del 25 gennaio 2012 e i pareri delle commissioni 155 del 2012 di parlamentari rispetto all’esame del decreto legislativo n. revisione delle circoscrizioni giudiziarie,
impegna il Governo:
a una forte azione per lo sviluppo e l’inclusione sociale in Calabria che, con il resto del Mezzogiorno, è parte determinante della strategia di crescita dell’Italia e, pertanto, in considerazione di quanto rappresentato in premessa:
a) a dare rapida attuazione agli interventi a favore dei lavoratori in mobilità, dei licenziati, dei giovani e delle donne disoccupati, degli inattivi e di coloro che né lavorano, né svolgono un’attività di studio o formazione (neet), nonché a continuare negli sforzi per creare un contesto favorevole allo sviluppo economico ed alla crescita dell’occupazione, utilizzando parte significativa delle risorse derivanti dalla terza e ultima riprogrammazione dei fondi comunitari, da realizzare entro ottobre 2012, in particolare per:
1) rifinanziare la misura introdotta con l’articolo 2 del decreto-legge 70 del 2011, come modificato dal decreto-legge 1 del 2012, relativa al credito d’imposta per i lavoratori svantaggiati o non molto svantaggiati, in base anche agli esiti dei primi bandi pubblicati dalla regione;
2) finanziare misure di agevolazione fiscale de minimis per le micro e le piccole imprese, con particolare attenzione alle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile e femminile, operative nelle città con aree a più elevata criticità economico-sociale della regione;
b) a promuovere, coerentemente con quanto recita l’articolo 119, quinto comma, della Carta costituzionale, «la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona», con un forte presidio nazionale degli interventi finanziati con il piano di azione coesione, con particolare riferimento ai servizi di cura per la prima infanzia e gli anziani, per i quali sono complessivamente stanziati in Calabria oltre 100 milioni di euro, verificando, in tale contesto di promozione dei diritti di cittadinanza, la possibilità di concentrare le risorse del fondo sviluppo e coesione per gli obiettivi di servizio sugli interventi volti ad aumentare i servizi socio-assistenziali per bambini ed anziani nei comuni, nonché l’opportunità di estendere la sperimentazione della nuova social card familiare a tutti i comuni della Calabria o, in alternativa, ai soli comuni capoluogo e valutando ogni altro adempimento, di competenza del Governo, necessario a migliorare l’efficienza delle strutture ospedaliere;
c) a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese della Calabria, in particolare attraverso interventi mirati a sostegno della capacità di penetrazione nei mercati esteri dei settori di specializzazione e l’attivazione di forme di tutoraggio a vantaggio delle piccole e medie imprese dei settori ad elevato potenziale;
d) a promuovere, attraverso un tavolo permanente Cipe-regioni del Mezzogiorno e Trenitalia o altri concessionari, un efficace monitoraggio della qualità del servizio di trasporto passeggeri di media e lunga percorrenza, anche con riferimento al contratto di servizio con Rete ferroviaria italiana, nel più ampio tema della mobilità nel Mezzogiorno e dal Sud verso il Centro-Nord e viceversa, che interessi anche la razionalizzazione e il rafforzamento del sistema portuale e aeroportuale calabrese, anche attraverso un progetto che preveda l’utilizzo in modo integrato e intermodale dell’attuale assetto del trasporto (treni, aliscafi, bus, aerei), per rendere più efficiente ed economica la gestione del sistema stesso, in sinergia con il sistema dei trasporti della Sicilia; in questo contesto, inoltre:
1) ad assumere in tempi rapidi ogni atto necessario per dare attuazione all’accordo di programma quadro che ha previsto finanziamenti per un totale di 459 milioni di euro a favore dell’area di Gioia Tauro, per accelerare le procedure e dare compiuta attuazione agli impegni sottoscritti, anche attraverso l’adozione di ogni atto necessario affinché l’area portuale di Gioia Tauro sia segnalata alla Commissione europea come zona in cui garantire le condizioni infrastrutturali ancora necessarie per superare l’attuale assenza di interazione tra ambito portuale e retro portuale, tra impianto portuale e sistema produttivo;
2) a porre in essere tutte le iniziative necessarie per rispettare gli impegni assunti dal Governo, di concerto con la società Anas spa, affinché l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, relativamente alla parte già cantierata, sia completata entro il 2013, e a promuovere l’avvio della realizzazione degli ultimi 59 chilometri che vanno progettati ed appaltati, con le modalità più idonee per l’accesso alle esigenze finanziarie;
3) ad assumere in tempi ragionevoli una posizione definitiva in merito al progetto del ponte sullo Stretto, mantenendo in ogni caso la destinazione delle somme al sistema infrastrutturale calabrese e siciliano;
e) a finanziare il programma straordinario per gli uffici giudiziari e la polizia giudiziaria della regione Calabria, nell’interesse dei cittadini e in coerenza con le linee guida approvate all’unanimità dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere nella seduta del 25 gennaio 2012 e a garantire a tutti i livelli, tenuto conto del nesso particolarmente stretto tra sviluppo economico-territoriale e legalità, adeguati presidi di legalità, anche con riferimento al complesso della rete dei tribunali calabresi;
f) a sollecitare i soggetti attuatori affinché avviino celermente gli interventi di riduzione del dissesto idrogeologico, di bonifica dei siti inquinati e di manutenzione del territorio di cui alle delibere Cipe del 3 agosto 2011, 20 gennaio 2012 e del 3 agosto 2012, in forze delle quali sono stati stanziati per la regione Calabria, rispettivamente, 723 milioni di euro, 199 milioni di euro e 38 milioni di euro, anche tramite le verifiche e i sopralluoghi effettuati dal team di tecnici delle strutture del Ministero per la coesione territoriale;
g) a dare ulteriore stimolo al processo di bonifica delle aree industriali dismesse del crotonese ex Pertusola, ex Fosfotec ed ex Agricoltura, interessate da un alto livello di contaminazione da metalli pesanti del suolo e delle acque di falda;
h) ad adottare ogni iniziativa utile per una celere attuazione degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici già finanziati 6, dove oltre con le risorse di cui alla delibera Cipe del 20 gennaio 2012, n. 42 milioni di euro sono destinati alle scuole della Calabria;
i) a verificare urgentemente gli adempimenti ancora necessari per completare l’iter per la realizzazione dei nuovi ospedali previsti dall’accordo di programma integrativo sottoscritto dal Ministro della salute e dal presidente della regione Calabria in data 6 dicembre 2007;
l) a sostenere per le regioni obiettivo convergenza, nell’ambito dei negoziati per la riforma della politica agricola comune, una riforma non penalizzante dei pagamenti diretti, favorendo l’inserimento nel greening anche dell’olivicoltura e dell’agrumicoltura, nonché una riforma che preveda un aiuto specifico in favore delle coltivazioni tipiche di tali aree, anche sotto forma di maggiorazione degli aiuti diretti della politica agricola comune;
m) a sollecitare la realizzazione di interventi per lo sviluppo dei principali siti archeologici anche per accrescere l’offerta turistica regionale, rendendola adeguata e competitiva, attraverso, in particolare, il potenziamento dei servizi di accoglienza delle aree archeologiche di Sibari, Roccelletta di Borgia, Locri e Kroton (con l’istituzione di un parco archeologico relativo alla vecchia polis crotoniate e all’area sacra di Capo Colonna), nel quadro dell’ampia riprogrammazione dell’intervento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale delle regioni del Sud, finanziato attraverso le risorse dei fondi strutturali comunitari, di cui una larga parte riguarda il patrimonio archeologico della regione Calabria, nonché a verificare la possibilità, d’intesa con le diverse realtà territoriali interessate, di recuperare il tracciato dell’antica via Popilia, quale strumento per il recupero dell’identità storica di un territorio vasto e multiforme e delle sue molteplici interrelazioni.
(1-01118)
(Ulteriore nuova formulazione) «Bersani, Cicchitto, Casini, Misiti, Angela Napoli, Moffa, Belcastro, Mosella».
(31 luglio 2012)

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Set 18 2012

Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud) sull’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 129 del 2012: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto

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Signor Presidente, i nostri deputati di Grande Sud voteranno a favore della legge di conversione del decreto-legge su Taranto. Oltre a quanto abbiamo illustrato ampiamente e dettagliatamente nella discussione generale, in cui siamo entrati nel merito del provvedimento esprimendo anche qualche suggerimento, accompagnato da qualche critica, noi oggi ci pronunciamo favorevolmente, per ragioni aggiuntive che cercherò di illustrare.
Siamo favorevoli perché il decreto dà risposte positive alle aspettative della città di Taranto in merito al disinquinamento previsto già da molti anni, essendo stato inserito il sito di Taranto tra i primi 14 siti da bonificare di interesse nazionale con il decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 1998. Successivamente, altri provvedimenti hanno indicato altri siti, fino ad un numero massimo di 57, nel nostro Paese.
Il decreto-legge, inoltre, si preoccupa di indirizzare e sbloccare finanziamenti già programmati e aggiungere altri finanziamenti da programmare per lo sviluppo di misure infrastrutturali complementari alla bonifica, per incentivare le imprese già insediate in quel territorio che si propongono di utilizzare tecnologie innovative dal punto di vista della tutela ambientale. Leggi Tutto »

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Set 10 2012

MOZIONE CALABRIA DI GRANDE SUD PRESENTATA ALLA CAMERA

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La Camera,

premesso che:

 le più recenti previsioni della Svimez indicano per il 2012 un quadro congiunturale assai più negativo nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese, in quanto il PIL pro capite annuo fa segnare una flessione del 2,9 per cento, a fronte del -1,4 per cento del Centro-Nord.

In un simile contesto recessivo, si prevede che la regione Calabria  farà registrare una flessione del 3,2 per cento del PIL nel 2012;

l’occupazione nel primo trimestre del 2012, secondo l’Istat, è diminuita in Calabria del 4,9 per cento rispetto al valore medio del 2011, proseguendo il pesante trend in atto dal 2007. La diminuzione degli occupati riguarda in misura più accentuata la componente femminile (-7 per cento rispetto alla media 2011);

in Calabria il tasso di disoccupazione complessivo nel primo trimestre 2012 ha raggiunto il 19,5 per cento (17,8 per cento per gli uomini, 22,4 per cento per le donne), contro il 10 per cento della media italiana e il 17,7 per cento del Mezzogiorno, con dato relativo ai giovani compresi tra i 15 ed i 24 anni salito nel I trimestre 2012 al 35,9 per cento, in aumento di 6,3 punti percentuali rispetto al I trimestre 2011;

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Set 10 2012

PRESENTATA DA GRANDE SUD RISOLUZIONE SUL LAVORO NEL MEZZOGIORNO

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L’XI Commissione,

premesso che:

esiste una profonda incoerenza tra unità territoriale ed unificazione economica del Paese, in quanto tutti gli indicatori economici hanno confermato che negli ultimi anni il Mezzogiorno è rimasto fermo rispetto al resto del Paese;

la situazione economica meridionale, resa più drammatica dalla crisi del 2007-2008, precede con tutta evidenza quella crisi, mentre la crescita media del PIL al Sud è stata pari a poco più della metà di quella del Centro-Nord;

il divario può essere analizzato suddividendo gli ultimi centocinquanta anni in distinti periodi: nei primi trent’anni, cioè dal 1861 al 1891, il PIL pro capite del Sud superava o eguagliava quello del Centro-Nord; alla fine dell’ottocento inizia una chiara divergenza costante di tutte le regioni meridionali dal resto del Paese fino al 1920; dal 1921 al 1940 i divari accelerano e nel periodo bellico le differenze si acuiscono, sempre a svantaggio del Mezzogiorno; la fase che va dal dopoguerra fino allo shock petrolifero, 1973, durante la quale l’intero Paese ha vissuto un momento di crescita, è il principale periodo di convergenza: le regioni del Mezzogiorno si riavvicinano ai livelli medi nazionali; tuttavia, dal 1970 i processi di convergenza appaiono arrestarsi e il divario si riallarga; sebbene nei primi anni del nuovo secolo vi siano deboli segnali positivi, nel 2009 il PIL pro capite del Mezzogiorno è pari al 59% di quello del Centro-Nord e nessuna delle regioni del meridionali raggiunge il PIL pro capite medio nazionale;

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Ago 08 2012

Spending Review, dichiarazione di voto finale del capogruppo della componente Grande Sud-PPA, on. Aurelio Misiti

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Signor Presidente, i dieci deputati di Grande Sud hanno votato la fiducia e voteranno «sì» anche al provvedimento in esame perché ritengono che esso sia un avvio alla razionalizzazione della spesa pubblica, che può essere incrementata con successivi provvedimenti, già preannunziati dallo stesso Esecutivo.
Per preparare il provvedimento di oggi vi sono stati altri due precedenti decreti-legge, di cui uno, il n. 87 del 2012, Pag. 123viene inglobato nel provvedimento attuale, nel decreto-legge n. 95 del 2012. Questo terzo provvedimento prevede un ampio ventaglio di interventi, la cui finalità è il contenimento e la razionalizzazione degli oneri a carico della finanza pubblica.
Queste disposizioni hanno come obiettivo quello di far rientrare il funzionamento dell’apparato statale entro un quadro razionale di valutazione e programmazione attraverso l’ottimizzazione delle procedure e delle articolazioni dello Stato, inclusa la parte giudiziaria, l’accorpamento o dismissione di enti non necessari e una progressiva riduzione degli organici, privilegiando la distribuzione razionale delle risorse umane e materiali a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
La riduzione degli eccessi di spesa della pubblica amministrazione per la parte relativa ai beni e ai servizi è frutto di un lavoro svolto dal commissario straordinario, la cui analisi ha permesso di individuare un cosiddetto benchmark di riferimento, in base al quale stimare l’eccesso di spesa in capo alle amministrazioni dello Stato, mentre la riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni è frutto di un lavoro svolto dai Ministeri caso per caso.
È chiaro che su quest’ultima parte relativa ai Ministeri bisogna ancora lavorare, perché ritengo che vi siano ancora molti sprechi e molte possibilità di intervento per ridurre la spesa. In questo provvedimento hanno trovato posto anche altre parti che riguardano il pubblico impiego: ha trovato posto l’estensione a 55 mila esodati della possibilità di essere recuperati, ha trovato spazio, soprattutto nel comparto sanitario, una razionalizzazione della spesa, che porterà dei risparmi abbastanza ampi, tali da poter evitare l’aumento dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per i primi sei mesi del 2013.
Un altro intervento importante è quello sull’università, sugli enti di ricerca e sulla scuola. Sono settori assolutamente importanti, dove va razionalizzata la spesa, ma non dimentichiamo nemmeno il fatto che in questi settori è necessario intervenire soprattutto aumentando gli investimenti, in modo tale che essi possano contribuire allo sviluppo e alla ripresa economica del nostro Paese.
Un gruppo di misure riguarda la valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici. Anche qui, è necessario procedere con cautela, ma con vigore, perché questo potrebbe permettere la riduzione del debito pubblico, che è necessario affrontare rapidamente, secondo quanto ci viene detto anche in Europa.
Infine, e non ultimo, vi è l’intervento sulla Banca Monte dei Paschi di Siena, che, evidentemente, è difficile spiegare in pochi secondi. Ritengo che il tutto meriti la nostra approvazione, e quindi il voto dei deputati di Grande Sud è favorevole al provvedimento

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Ago 07 2012

Dichiarazione di voto dell’on. Misiti (Grande Sud) sulla questione di fiducia posta dal Governo sulla conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica

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Signor Presidente, la fiducia chiesta dal Governo sul provvedimento relativo alla spending review, viene dopo la posizione di altre, numerose, questioni di fiducia – circa 33, mi pare – su vari argomenti. Come accaduto in precedenza, la fiducia sarà accordata da questa Camera con un gran numero di voti.
Come Grande Sud abbiamo votato e voteremo anche oggi «sì» alla questione di fiducia, perché ci rendiamo conto della necessità di approvare in tempi brevi provvedimenti importanti, non solo per rassicurare l’Europa sul fatto che l’Italia sa fare bene i compiti a casa, ma anche e soprattutto per continuare su una linea rigorosa di bilancio, che ci renda meno vulnerabili alla speculazione internazionale. Leggi Tutto »

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Ago 01 2012

Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud) sulla situazione di ILVA di Taranto

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Signor Presidente, ringrazio sentitamente il Ministro Clini, che ha illustrato molto dettagliatamente, sia in quest’Aula sia con i mezzi di comunicazione, la posizione del Ministero con grande dovizia di dettagli.
Non si possono nemmeno non condividere molte delle considerazioni che sono state fatte dai rappresentanti dei gruppi intervenuti, e cioè la difesa del lavoro e la difesa della salute. Tutti hanno detto una frase però, una frase che io ritengo che sia soltanto di facciata: rispettiamo la magistratura al 100 per cento, ma vogliamo però l’apertura della fabbrica anch’essa al 100 per cento, perché siamo con i lavoratori. Questa contraddizione va superata e dobbiamo porre una domanda, in questo minuto che mi resta: perché la chiusura e gli arresti dei dirigenti? È un fatto gravissimo, che deve essere l’ultimo atto di una procedura. In base a cosa? Le perizie affidate dalla magistratura in genere sono perizie affidate a dei professionisti. I magistrati, invece, dovrebbero basarsi su strutture scientifiche e tecniche dello Stato ovvero sulle perizie fatte dall’Istituto superiore della sanità, dall’ISPRA e dal CNR. La magistratura deve agire di conseguenza, senza investirsi del diritto, che è purtroppo previsto dalla legge, di essere il peritus peritorum. Ed è per questo che i magistrati possono intervenire in questa maniera. Io sono con la magistratura se si basa su questi giudizi peritali, e non sull’elenco dei periti, che possono essere molto spesso non a quella altezza che la situazione richiede.
È per questo che ritengo che stia andando bene l’opera del Governo e della regione, sia prima di questa legislatura, sia attualmente. La regione, il Ministero, il comune e la provincia stanno andando bene e devono continuare a portare avanti una procedura semplificata che porti alla verità nel più breve tempo possibile.

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Lug 25 2012

Dichiarazione di voto finale dell’on. Aurelio Misiti (Grande SUD-PPA) sulla fiducia posta dal Governo per la “Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese”

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Signor Presidente, i deputati di Grande Sud hanno già votato la fiducia e voteranno anche sul provvedimento favorevolmente.
Finalmente la Camera si occupa di sviluppo economico dopo circa due anni in cui ha discusso e approvato manovre finanziarie e tagli come prima difesa dalle ondate della crisi che hanno rischiato di travolgerci. Questo atteso decreto-legge, pur rappresentando un parziale piano per la crescita, è sempre positivo perché tende ad aiutare le piccole imprese, a facilitare l’accesso al credito, a ridurre i tempi burocratici, e fa un serio tentativo per incrementare la realizzazione di infrastrutture utilizzando nuovi strumenti messi a disposizione come i project bond. Nel Capo IX, con l’articolo 60, si affronta anche un tema decisivo per il futuro del Paese, cioè le misure per la ricerca scientifica e tecnologica, che riguardano la ricerca fondamentale di base, la ricerca industriale, e anche lo sviluppo sperimentale.
Il decreto-legge interviene nel settore energetico, sia per la realizzazione infrastrutturale, sia per la regolazione del mercato. In particolare, va segnalata l’importanza strategica delle facilitazioni introdotte dalle Commissioni riunite nella realizzazione dei rigassificatori, che ci daranno non solo il gas di cui abbiamo bisogno a più buon mercato, ma ci renderanno meno dipendenti e meno vulnerabili dai Paesi fornitori attraverso gasdotti fissi.
Va segnalato, inoltre, il potere sanzionatorio in materia di made in Italy, al fine di prevenire le frodi, soprattutto nel Pag. 232campo alimentare, dove più forte è la concorrenza con i paesi del sud del Mediterraneo e con la Cina.
Signor Presidente, voglio sottolineare con forza la positività del Capo 10-bis, che introduce misure per la ricostruzione de L’Aquila, martoriata, e i paesi del cratere, anch’essi colpiti dal terremoto del 2009. Con questo decreto-legge, L’Aquila e gli altri comuni colpiti possono avviare la ricostruzione dei centri storici. In particolare, quello de L’Aquila è unico per la valenza monumentale e per la vastità del necessario intervento. Dopo tre anni preparatori, abbiamo oggi la possibilità di chiudere lo stato d’emergenza e avviare finalmente la reale ricostruzione. La norma precedente risentiva della criticità del post terremoto e di fatto non ha consentito, nonostante il Governo di allora avesse stanziato cospicui fondi, di ricostruire il grande centro storico, di 70 ettari. C’è da ricordare che una città come L’Aquila non era stata mai colpita da un simile sisma, dopo Reggio Calabria e Messina, nel 1908. Quindi, ci troviamo in una posizione particolare, che spiega anche i ritardi. Da oggi in poi, dopo l’approvazione definitiva di questo provvedimento, saremo di fronte al più grande cantiere edile del Paese, con effetti estremamente positivi sull’economia dell’Abruzzo e delle zone limitrofe.
Come ho detto prima, noi voteremo questa legge di conversione. Caro Presidente, il Governo va sostenuto, non va tenuto isolato dal Paese e va anche rafforzato, proprio per gli attacchi speculativi sull’Italia e, se è necessario, la politica ci deve mettere le mani direttamente attraverso anche, come un tempo si faceva, l’immissione di personaggi politici che possano collegare il Governo al Parlamento, ai sindacati, al territorio, ai comuni, all’associazione dei comuni e alle regioni. Quindi, noi abbiamo bisogno di un Governo forte che porti l’Italia fuori da questa situazione di crisi e possa portare gli italiani al voto nel tempo stabilito e cioè ad aprile 2013.

Commenti disabilitati su Dichiarazione di voto finale dell’on. Aurelio Misiti (Grande SUD-PPA) sulla fiducia posta dal Governo per la “Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese”
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